mercoledì 21 novembre 2012

Mai dire mai

   

   L'atmosfera autunnale melanconica crea un'aura magica e rilassante, dovrebbe essere così, ma le vicende incalzanti e il disagio in cui viviamo offuscano la dolcezza della natura. Conosciamo gli avvenimenti che aleggiano sulle nostre teste, ne facciamo parte e ne siamo imbevuti: chi decide per noi ha fatto in modo che si sciupasse il bello che ci è consentito.
   Siamo vittime o artefici del nostro destino? Bella domanda: a primo acchito verrebbe da rispondere che chi si lascia condurre con il paraocchi merita poi di raccogliere i cocci della sua accondiscendenza. Dove eravamo quando le crepe si facevano più profonde? Dove eravamo quando sapevamo che per concludere trattative o per realizzare un tal progetto si scendeva a compromessi? Perché non sempre è dato non sapere, è dato anche far finta di non sapere, questo è il punto; ma a noi forse faceva comodo una tal situazione, come dire una mano lava l'altra ed entrambe si lavano ancora meglio. Avere il coraggio di mettere i puntini sulle "i", avere il coraggio di dire basta e non di chiudere gli occhi per continuare a campare.
   Ogni giorno veniamo informati di intrallazzi vari, di sotterfugi ai danni della comunità e che dire di quelle notizie che lasciano senza parole, di quella fiducia calpestata da chi dovrebbe insegnare la moralità; no perché se un cappellano si approfitta sessualmente dei suoi detenuti che sono lì per espiare una colpa e comprenderne gli errori, cos'altro dobbiamo aspettarci dal genere umano?
   Oh, certamente, sappiamo di religiosi pedofili, che vergogna, che triste realtà! Sappiamo di aguzzini che hanno perpetrato e perpetrano atti indegni e mostruosi ai danni dell'umanità. Sappiamo di strani delitti familiari, da ultimo il ritrovamento delle due donne decedute otto anni fa e ritrovate cadavere solo ora. Sappiamo di teatri spettrali che inscenano il crimine per scopi personali lucrativi e i bambini ne sono vittime innocenti, ma che un religioso dei nostri giorni usasse un luogo di pena per le sue voglie sessuali, questa non mi va giù. Non sto difendendo i carcerati, ma è il luogo, l'atmosfera e poi il cappellano deve portare una parola di conforto e non soddisfare la sua depravazione, le sue voglie.
   Sono venuta a conoscenza di una vicenda punitiva per chi dichiarava e fingeva di essere un invalido, un certo signore che godeva da quindici anni dei benefici della sua invalidità, un certo signore che stanco e ormai prossimo alla pensione decide di recarsi a Lourdes per inscenare il miracolo e ci riesce, ma la punizione divina lo attende sulla gradinata facendolo cadere rovinosamente, risultato frattura di una vertebra e sedia a rotelle per il resto della vita.
   Con questo non voglio augurare che piovino dal cielo strali punitivi ai tal usurpatori di nostra conoscenza e non, a tutti coloro che sotto mentite spoglie s'insinuano nelle nostre vite ammorbandocela per portarci là dove non avremmo voluto, a tutti coloro nei quali avevamo riposto la nostra fiducia. Non voglio augurare però... è bene riflettere che sporadicamente esiste una giustizia superiore!

20 commenti:

  1. ciao Annamaria,
    pezzo accorato, come sempre, condivisibile in ogni parola. La giustizia superiore, come tu affermi, colpisce sporadicamente, io ci aggiungo "purtroppo".
    Augurare del male a chi ne ha elargito... non mi pare sia cosa così deplorevole, anche in considerazione del celeberrimo "occhi per occhio, dente per dente" di origini tutt'altro che pagane.
    un caro saluto

    TADS

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    1. Grazie per la condivisione e per il giudizio.
      Guarda un pensierino l'ho fatto anch'io in più occasioni, poi me ne sono pentita. Il vecchio "occhio per occhio" è superato, bisogna amare e perdonare, ma come è difficile! Chi ci dovrebbe tutelare sarebbe la giustizia terrena con leggi più severe ed eque, ma lì nasce l'inghippo.

      Ricambio affettuosamente
      annamaria

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  2. Siccome "ogni immagine racconta una storia", è suggestiva l'immagine che hai scelto per aprire questo post: una strana nuvola sullo sfondo del tramonto, dalla morfologia inconsueta ed evocativa, le nuvole alla fine sono macchie di Rorschach naturali troppo sfuggenti variegate e mutevoli perché qualche psicologo clinico si interessi a creare anche per esse delle siglature ufficiali e tecnicamente garantite per poter trarre segnali diagnostici dalla loro interpretazione.

    Come per le figure ambigue che compaiono ogni tanto anche sulle riviste di enigmistica, dove si è incerti se si vede un vaso bianco su sfondo nero o due profili neri su sfondo bianco, e in realtà si vedono tutte e due le cose "a rotazione", in certi momenti sembra di vedere un'enorme bocca aperta, probabilmente di un rettile antidiluviano pronto a divorare tutto il marcio che ci circonda; e in altri momenti una altrettanto enorme mano robotica che si protende per portare via i malvagi verso qualche luogo se non di punizione almeno di isolamento dal resto del consesso umano, o magari quella aliquota di brave persone tuttora vive e operanti verso "un posto dove buongiorno vuol dire veramente buongiorno", per citare il finale di "Miracolo a Milano" di Vittorio de Sica.

    Probabilmente mi sono confinato al commento dell'immagine, del non-verbale nella sua evocatività, perché sul verbale che tu esprimi c'è poco da aggiungere e da commentare, e si rischia di scadere nella sdrucciola retorica da cui gocciolano luoghi comuni su luoghi comuni.

    Se non una cosa: che l'unica salvezza può e deve essere quella parola che sembra ingenua e banale (e magari lo è) che è "decrescita", ma che ormai appare a molti l'unica possibile strategia per cercare quanto meno di ridurre il danno che l'intera umanità sta infliggendo al pianeta e a se stessa. Perché tutti i mali a cui accenni fanno parte di uno sviluppo sociale, culturale, economico che ha perso il regolatore e produce mostruose patologie etico-morali e relazionali.

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    1. Ho scelto l'immagine pensando alla giustizia divina, in quella luce nascente immagino l'Entità superiore che dal cielo tuona sui malfattori e depravati che si dichiarano ministri di Dio. Le macchie che accenni in effetti somigliano alle nuvole, ma in questa foto ciò che mi ha colpito è la sua luce sullo sfondo del cielo.
      Il tuo commento è molto interessante e degno di essere letto con attenzione, per cui dilungati tutte le volte che vuoi perché anche un immagine ha la sua valenza e suscita considerazioni, le tue sono di qualità.
      Un caro saluto
      annamaria

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  3. Da razionalista qual sono, credo che siamo noi i responsabili maggiori del nostro destino: ci sono poi di certo le difficoltà (da superare) imposte dalla società e dal contesto storico in cui viviamo, ma pensiamo anche solo a Giordano Bruno il Nolano che è morto sul rogo per le sue idee. La Chiesa, ancor oggi, guarda al filosofo come a uno dei suoi peggiori nemici e siamo nel 2012. Giordano Bruno ha scelto il suo destino ben sapendo a quello cui sarebbe andato incontro. Ha cercato di sfuggire alle grinfie dell'Inquisizione, ma una volta nelle sue mani non ha ricusato le sue idee. Questa è la grandezza degli uomini, di quegli uomini che sono liberi, liberi nello spirito e che non si lasciano piegare, consapevoli che un mondo migliore potrà esser possibile solo se si affronterà a muso duro il pregiudizio e la volgarità dell'ignoranza.

    Non credo in una giustizia divina e nemmeno in una degli uomini, che nel corso dei secoli non sono cambiati di molto: basta conoscere la Storia per rendersi conto di quanto poco la civiltà sia andata avanti. Abbiamo l'iPod, ma non abbiamo la civiltà che è ben altra cosa: i diritti degli uomini continuano a essere conculcati in tutte le parti del mondo, e i roghi sono stati sostituiti dalla pena di morte. Se l'uomo non cambierà radicalmente per diventare sul serio homo sapiens sapiens, presto si estinguerà da sé. Siamo la sola specie che uccide i propri fratelli in lager e prigioni. L'unica specie e val la pena di sottolinearlo più volte.

    Se una giustizia divina ci fosse, questa non si è mai manifestata. Quel signore di cui accenni è stato tradito da sé stesso credendo d'essersi spogliato del suo peccato. Era di certo esagitato, felice dell'illusione di aver scaricato il proprio peccato: e avrà messo un piede in fallo cadendo. Ha fatto tutto da sé.

    Il cappellano - se così lo si puo' definire - è uno dei tanti profittatori che ci sono al mondo. Personalmente non amo la Chiesa, che non è mai stata nel disegno di Cristo. La Chiesa, i preti, etc. etc., sono stati voluti dagli apostoli che hanno fatto del Cristianesimo una cosa sporca, uno Stato con una sua politica.

    Un caro abbraccio,

    beppe

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    1. Avere il coraggio delle proprie idee, qui sta il punto: pochi ce l'hanno. Il Grande Giordano Bruno ebbe questa forza e il suo esempio è rimasto nella storia. La Chiesa del passato e purtroppo ancora quella odierna impone regole ben lontane dal vero Cristianesimo, ma sta a noi uomini saper scinder le due cose. Chi professa la moralità è con quel Gesù che morì in croce. La giustizia divina si manifesta a volte anche in terra, ma non può sempre intervenire sarebbe comodo: gli uomini non avrebbero l'autonomia ed è in quella libertà che commettono le nefandezze che ben conosciamo.
      Che dirti, Beppe, se non grazie per il tuo pensiero accurato che approfondisce il mio modesto post.
      Ricambio con affetto e ti auguro un buon fine settimana.
      annamaria

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    2. Purtroppo, cara Annamaria, la Chiesa cattolica, in particolare quella di Benedetto XVI, ha preso da subito una svolta di decisa intolleranza riportando la società dei fedeli indietro di secoli. Ha restaurato antichi pregiudizi e fondamentalismi. Il papato del pastore tedesco è già stato detto, da molti luminari, come uno dei più oscuri della Storia. E non parliamo poi dei casi di pedofilia in seno alla Chiesa, per cui Benedetto XVI fu deferito alla corte suprema dell'Aja per crimini contro l'umanità; purtroppo il potere del Vaticano è tale che ha dettato legge, impipandosene altamente delle accuse e riuscendo così a non presentarsi davanti alla corte dell'Aja.

      Quelli che furono gli insegnamenti di Cristo, giusti per il tempo in cui si dice abbia vissuto - in quanto io credo in un Cristo umano e non divino, tanto più che non esiste nessuna prova storica che un uomo di nome Gesù sia realmente esistito - sono stati traditi, in primis dai suo stessi discepoli che hanno voluto una Chiesa, dunque il Potere.

      Dovremmo essere noi uomini di buona volontà a condannare il male, in tutte le sue forme; ed invece, troppo spesso, promuoviamo il male. Sono secoli e secoli che lo facciamo, un fratricidio senza alcun senso che non accenna ad arrestarsi.

      Un forte abbraccio a te, cara Annamaria e l'augurio di una settima serena

      beppe

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    3. Questo Papa non piace neanche a me, non ha il dono della comunicazione, è glaciale e distante. Io non amo tutta l'organizzazione ecclesiastica con la sua burocrazia e tantomeno il potere che ne deriva. Per me avere fede significa credere in un'entità Superiore che per me è Gesù, il suo operato sulla terra è un esempio di vita vera priva di opportunismo, di malvagità, ma solo di giustizia, onestà e amore.
      Ti ringrazio per l'ulteriore e approfondito commento e ti ringrazio per questa possibilità che mi dai di scambiarci pensieri e opinioni.
      Ricambio l'abbraccio sinceramente.
      annamaria

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  4. Carissima Annamaria, non sarei onesta se dicessi che la notizia mi è dispiaciuta.
    Un caro abbraccio, bravissima scrittrice!

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    1. Grazie infinite, cara Ale, per l'apprezzamento e per il giudizio.
      Buon weekend, un affettuoso abbraccio.
      annamaria

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  5. Cara Annamaria, sai già come la penso in merito alle religioni, quello che più mi sconcerta è non solo il fatto che gira e rigira questi presunti uomini di Dio se la passano sempre liscia (vedi i tanti "pretofili" lasciati in libertà), ma anche che le alte sfere ecclesiastiche, di fronte a tutte queste manifestazioni che mostrano (da sempre peraltro) quanto sia inopportuna e impraticabile l'astinenza per un uomo, si ostinano a professarla come volontà divina addirittura! Forse se i preti si potessero sposare, anche se non si risolverebbe tutto, almeno molti problemi però si ridurrebbero.
    un bacione

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    1. Sì, cara Maria, so quali sono le tue idee al riguardo e in effetti anch'io sono per il matrimonio ecclesiastico visti i danni che ci sono stati e continuano ad esserci. E' vero i maniaci, come anche nel mondo civile, continuerebbero ad esistere ma il sacerdote normale avendo una famiglia non avrebbe motivo d'essere insoddisfatto sessualmente. Comunque credo che l'obbligo dell'astinenza cattolica nasca dal fatto che Gesù, così è scritto, disse: "Lascia tutto e seguimi!" Non è specificato la rinuncia al matrimonio, ma nel lascia tutto è indicato lascia la famiglia, moglie, figli, all'epoca i discepoli rinunciarono a tutto.
      Grazie, cara, ti auguro un buon sabato sera e una felice domenica.
      un bacio
      annamaria

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  6. È una pia illusione credere che il matrimonio dei preti li renderebbe migliori: i miserabili ci sono dapertutto, le loro pecche escono fuori e la ricerca del sesso scatenato perdurerebbe anche con la moglie e i figli a casa, tuttavia, per un minor male, facciamoli pure sposare. Se la loro vocazione è tanto debole da non potere sopportare il celibato per Cristo, che assumano anch'essi la croce del matrimonio.
    Quello che io non capisco è il continuo lamentarsi che ci siano pochi preti, ma se vuol dire che sono pochi i preti degni del nome di persone umane valide allora sono d'accordo.
    Nel caso della pedofilia in seno alla chiesa vorrei avere non una penna, ma una spada di fiamma inesorabile. E non mi vengano a raccontare la solita frase idiota: siamo uomini.
    Peraltro non capisco la mancata estensione del sacerdozio ministeriale alla donna, considerata ancora alla maniera paleolitica e come essere inferiore e chiacchierone.
    Che fa, temono l'intelligenza femminile? Oppure è solo il fatto che li partoriamo noi?
    Andiamo bene come servitrici volontarie non pagate. Il segreto di confessione lo sa tenere benissimo anche la donna, non mi facciano ridere, piuttosto stiano bene attenti prima a che cosa ( non chi) mettono sugli altari.
    Da come si comportano vedo che non ci credono affatto. A parte le eccezioni lodevoli e sempre più rare.

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    1. Ecco, cara Mimma, hai affrontato un tema che anch'io non ho mai compreso: il rifiuto al sacerdozio femminile. Vi sono tantissime donne veramente appassionate alla religione, suore integerrime che al solo guardarle comprendi che hanno il Signore nel cuore. Suore missionarie votate alla fede, un esempio è stata la Grande Madre Teresa di Calcutta. La religione cristiana subisce per colpa di ministri peccatori che fuorviano dalla vera fede, solo chi ce l'ha nel cuore non si lascia fuorviare. Io ho avuto un grande dono, dei genitori che mi hanno fatto comprendere la bellezza della fede, loro mi dicevano: "La chiesa è la casa del Signore, noi andiamo a trovare Lui."
      La gerarchia ecclesiastica con il suo sfarzo, i preti peccatori e approfittatori, non rispecchiano il volto di Gesù umile e povero: loro, i finti preti, lo sporcano quel volto e i risultati si vedono. Ma chi ha fede vera continua ad averne.

      Grazie per questo scambio d'idee, ti auguro una buona serata domenicale.
      affettuosità
      annamaria

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  7. ciao, Annamaria, sai anche le mie idee al riguardo.
    in effetti scriverei né più né meno quanto hanno scritto Beppe e Maria.
    Così come condivido, pur essendo fuori da ogni implicazione religiosa, lo sdegno di Mimma.
    sta di fatto che comunque la si metta, l'umanità è ancora al paleolitico. ecco.

    un abbraccio
    cri

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    1. Cara Cristina, che piacere ritrovarti da me. Conosco il tuo pensiero e lo rispetto, ognuno si forma a seconda delle esperienze vissute: non è professando ai quattro venti la fede che si acquista l'aura di bontà. Chi è retto, come tu sei, carissima amica, chi fa del bene e non farebbe mai del male e si prodiga per il suo prossimo fa il volere di Dio, per cui sia che siamo cristiani, musulmani, ebrei, induisti, se facciamo il nostro dovere in assoluta onestà e fedeltà ci comportiamo come Gesù ha predicato sulla terra.
      L'umanità è ancora molto arretrata, condivido pienamente.

      Ricambio di vero cuore.
      annamaria

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  8. cara Annamaria, mi scuso di aver sbagliato il nome, io condividevo lo sdegno di Maria D'Ambra, e purtroppo devo ribadire che sono distante le mille miglia da tutto quanto riguarda il culto cattolico, e tutti i culti religiosi in genere.
    Mi dispiace aver creato false speranze di redenzione.
    Sei la mia cara amica lo stesso e perciò, vista la tua apertura mentale, so che capirai.
    un abbraccio
    cri

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    1. Certamente, cara, io non mi schiero mai da nessuna parte: ognuno percorre la sua strada e se è quella della giustizia come tu fai, è perfetto sempre. Non ho interpretato una speranza di redenzione, mi sta bene come è fatta la persona in semplicità, comprensione, rettitudine, il resto non conta.
      Grazie per essere tornata, ricambio con affetto.
      annamaria

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  9. Ciao annamaria!
    Nemmeno io sono dispiaciuta per la "disgrazia" accaduta all'imbroglione,come si semina si raccoglie mi viene da pensare…
    Troppo frequenti i casi di pedofilia all'interno della Chiesa e chissa'quanti altri ce ne sono e che mai verranno scoperti,con quale coraggio rivolgono ai fedeli la parola del Signore? Ma la giustizia Divina perché per loro si fa attendere e quante vittime ancora dovranno subire l'orribile atto di violenza..
    Io vorrei che questa luce di speranza diventasse reale,ma sembra che lassù' la voce non arrivi…
    I tuoi post sono sempre molto interessanti.Grazie!
    Un abbraccio

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    1. Cara Claudia, quella luce soffre tantissimo: ci dona la vita, il libero arbitrio e l'uomo non sa farne buon uso.
      La pedofilia all'interno della Chiesa è raccapricciante, i genitori devono vigilare, essere accorti, preti così sono da scomunicare subito: offendono il nome del Signore, anzi mi verrebbe da pensare che sia il male ad insinuarsi in quei falsi ministri proprio per farci allontanare da Dio.

      Grazie per l'apprezzamento.
      felice serata
      un affettuoso saluto
      annamaria

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