venerdì 9 novembre 2012

Curiosità


                                                     

   L’essere umano, sin dopo i primi mesi di vita, sviluppa qualità sensoriali che gli permetteranno l’accrescimento cognitivo. I bambini con normali capacità mentali dimostreranno interesse per il mondo che li circonda e i loro occhi frugheranno alla ricerca della conoscenza. Crescendo i piccoli individui potenzieranno quel desiderio, indagando e interessandosi ad ogni cosa; faranno ricerche e domande che saranno poi sempre più insistenti: il mondo dei “perché” sarà in cima ai loro pensieri. Più il bambino sarà curioso, più cercherà, scruterà, esplorerà; un bambino intelligente e reattivo mostrerà tutti questi comportamenti che rafforzeranno la sua naturale intelligenza.   
   Il giovane individuo nasce e cresce con qualità e tendenze benevoli, saranno i futuri percorsi a migliorare o a deteriorare quelle qualità. Un adulto curioso, nel corso della sua vita, farà progressi in vari campi e varie discipline, si approccerà al mondo con la sua sete di conoscenza che lo porterà a fare scoperte utili non solo per se stesso. La sua sarà, quindi, una curiosità esplorativa con effetto a catena: altre curiosità nasceranno e prolificheranno tutte a vantaggio dell’umanità.
   Un individuo curioso sarà un ottimo ricercatore, uno scienziato, un investigatore, un uomo alla ricerca della verità e della purezza delle cose, tutti sentimenti utili e nobili che animeranno la sana curiosità.
   Esiste un’altra faccia della medaglia: come sempre l’uomo non si accontenta e intorbidisce i desideri creativi vantaggiosi per il genere umano. Mi riferisco alla curiosità che indaga nell’esistenza umana, che scava nelle sue intimità, che non si ferma dinanzi a nulla e usa qualunque mezzo per farsi gli affari altrui. E’ una curiosità distruttiva capace di ferire e mettere alla berlina un qualunque individuo per motivi disparati e logici secondo il curioso, animato solo dalla sete diffamatrice.
   Ma la curiosità malevola non si ferma solo a queste mire, vi è la curiosità di stampa, degli organi d’informazione via etere e di tutto quel complesso di persone che s’impegnano, per appagare la sete della curiosità pubblica nel caso di tragedie familiari. Curiosità che affonda il suo desiderio nelle ferite delle famiglie costrette a subire gli attacchi curiosi che accentuano e alimentano il fuoco della loro sofferenza.
   Riflettori puntati sul teatro della tragedia, come fosse una fiction romanzata; uno sceneggiato reale da vivere non solo sullo schermo ma anche sul luogo dell’accaduto per sperimentare emozioni diverse. Quindi cosa c’è di meglio, se non organizzare tour di massa per giungere in quel luogo e scrutare la via, la casa, il tale cancello: nei luoghi sinistri è più appagante, ha un sapore emozionante, e a tal riguardo ricordo il caso di Avetrana.
   Se un adulto decide di vivere forti emozioni che lo faccia pure, ma lasci a casa i bambini: a loro serve la curiosità costruttiva che migliori il mondo. E’ vero che l’organo d’informazione ci parla insistentemente di quelle vicende dolorose e la televisione è ormai un membro familiare, ma è altrettanto vero che un genitore può fornire quelle spiegazioni giuste che non condizionano il bambino e gli fanno comprendere che esiste anche il male: il recarsi sui luoghi omicidi forse alimenta inconsciamente nell’animo un desiderio d’emulazione. E se anche il genitore decidesse di spegnere l'apparecchio televisivo, il bambino comunque ne sarebbe informato da altri, per cui sono per una spiegazione all'interno della propria famiglia, un dialogo costruttivo che presenta la vita nelle sue sfaccettature: chiudersi in una campana non giova, rende fragili e insicuri.

12 commenti:

  1. Colma molte delle nostre "curiosità" questo tuo esauriente post impreziosito dalla tua consueta saggezza espositiva.
    Abbraccio serale pieno d'affetto.
    grazia
    http//giornalistacuriosa.wordpress.com

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    1. Grazie per le dolcissime parole nei miei confronti, cara Grazia.
      Ricambio affettuosamente e
      ti auguro buon tutto di vero cuore.
      annamaria

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  2. Per la curiosità vale un principio universale, che non a caso vale per tante altre qualità e/o emozioni umane: l'umorismo, l'amore, il rigore, la coerenza, il consumo di una buona pietanza e tantissimi altri che tu da sola potrai immaginare.

    E il principio è che fra l'intensità e la gradevolezza non c'è una funzione monotòna lineare (vale a dire: più ce n'è, meglio è) ma una funzione sostanzialmente "a campana", con un picco massimo oltre il quale aumentare l'intensità fa decrescere la gradevolezza e la "positività" della qualità presa in considerazione.

    In medio stat virtus, sintetizzavano gli antichi che si parlavano addosso molto meno di noialtri contemporanei ma esprimevano concetti semplici e forti che dovrebbero valere ancora oggi.

    La curiosità è una delle qualità umane che meglio si presta a questa analisi, letteraria e poetica la tua, pseudoscientifica la mia (da giovane mi divertiva molto fare lo scienziato, però lo scienziato pazzo col quale si chiacchiera volentieri): in dosi omeopatiche e adeguate alimenta la conoscenza e il progresso, in dosi patologiche ed eccessive rende conflittuali e terribili i rapporti umani.

    Spero di non essere stato troppo pesante.

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    1. Ma no che dici, perché pesante: le tue considerazioni sono interessanti e mai banali.
      La virtù sta nel mezzo, certamente, se avessimo questa capacità quanti minor danni procureremmo a noi stessi e agli altri. Gli antichi coniavano saggi pensieri, chissà se poi realmente li mettevano in pratica.
      A questo punto siamo d'accordo sul fatto che essere curiosi è utile, ma non bisogna eccedere quando non si deve: chi ha un minimo di buon senso sa come comportarsi.
      Buon fine settimana.
      affettuosità
      annamaria

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  3. La curiosità dei bambini è disarmante, è innocua, mentre la curiosità cattiva fa paura, soprattutto quella "macabra", quella dei giornalisti poi è da voltastomaco... tuttavia la curosità intelligente fa sempre bene.
    Annamaria concordo con te, ti abbraccio :-)

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    1. Già i bambini, loro c'inteneriscono per la spontaneità che non disturba, tutt'altro: è proficua nella crescita.
      Le curiosità che scavano nella vita privata sono tutt'altra cosa, cara Luisa.
      Grazie, buon fine settimana.
      con affetto
      annamaria

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  4. Purtroppo esiste un voyeurismo del dolore (altrui) che di questi tempi impazza, ma forse ci sembra così solo perché ci sono più mezzi per accorgercene, in verità è sempre esistito, basta pensare al numeroso pubblico urlante per le lotte mortali nelle arene, oppure agli spettacoli di impiccagioni, roghi, teste tagliate ecc. ecc. in piazza, insomma cambiano gli scenari del palcoscenico, ma gli attori, a quanto pare, sono sempre gli stessi...
    La tua proposta di salvaguardare i bambini, spegnendo la televisione per favorire una sana conversazione è decisamente auspicabile, la condivido in pieno...
    un abbraccio

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    1. La società prova strane emozioni, cara Maria, e come ben tu ricordi, è un comportamento non recente anzi piuttosto antico. I bambini vanno tutelati, purtroppo genitori insensibili lo dimenticano.
      Grazie, cara, buon fine settimana.
      un bacio
      annamaria

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  5. Riflessioni assolutamente profonde, le tue, cara Isabel.
    Purtroppo molti genitori preferiscono comprare valanghe di regali, spesso inutili se non controproducenti, piuttosto che "sprecare tempo" nel dialogo costruttivo.
    Così la vita è più semplice...
    Un caro abbrccio!

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    1. Cara Ale, grazie per l'apprezzamento alle mie riflessioni. Io amo fare considerazioni personali: è un modo per interagire e per trarre conclusioni e qui nel web abbiamo questa possibilità, il nostro in fin dei conti è un salotto virtuale.
      Buona serata, a presto.
      un bacio
      annamaria

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  6. Scavare nel dolore e nella vita privata delle persone colpite da disgrazie è lo sport preferito dei media, quantomeno di quelli degenerati, che in Italia hanno il predominio. Per questo i bambini sono diseducati, abituati alla violenza, verbale e non.
    Personalmente seguo in tv soltanto Rai5, l'unico canale capace di essere originale anche nei programmi di intrattenimento più banale.
    Molto profondo e questo tuo scritto.

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    1. Grazie infinite, caro amico. Siamo sulla stessa lunghezza d'onda: alla base c'è l'educazione e in tante famiglie non esiste più, sono gli stessi genitori che danno il cattivo esempio.
      Buon tutto, un caro saluto.
      annamaria

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