giovedì 11 giugno 2020


   L'uomo si adatta, l'uomo ubbidisce quando l'autorevolezza è chiara e inoppugnabile!
  Eppure siamo un popolo indisciplinato:  trasgrediamo, cogliamo l'attimo per continuare a cavalcare l'onda del tirare a campare, urliamo per la rabbia se tentano di incolonnarci come soldatini, ma quando l'autorevolezza di ghiaccio colpisce i nostri sguardi, sappiamo che non c'è via di scampo e che occorre ubbidire.
   La recente pandemia ci ha visto bravi e buoni, tutti o quasi tutti a casa,  uscite sporadiche solo per necessità.
 Del resto altra scelta non c'era per i controlli a tappeto e noi non volevamo incorrere in multe salate o ammonimenti: ecco la disciplina funziona solo con le regole rigide. Ergo la libertà è preziosa come l'aria che respiriamo, ma, qui sta il nocciolo, non siamo capaci di gestire la libertà e facciamo danni, coinvolgendo le cose. Vittima innocente è l'ambiente che ci ospita e che durante la nostra assenza si è rigenerato.
   Cosa è meglio per noi, la libertà o la legge ferrea che fa funzionare il sistema che regola uno Stato? Sperando che la fermezza decisionale, nel caso ci fosse, non sottometta solo i deboli e non arricchisca sempre più  gli uomini del potere, ogni idea è solo utopistica, perché dopo l'emergenza regna sovrano ancora il vecchio sistema.
   Non c'è salvezza a questo mondo! Peccato: questa nostra terra è un luogo bellissimo per tutti e se ci impegnassimo  onestamente rispettando le regole e non alterando l’equilibrio dell’ambiente, potremmo vivere la vera libertà!