"La forza di un sogno", fiction andata in onda in due puntate, uno sceneggiato che ho seguito perché racconta la storia di un uomo dai profondi valori umani, un uomo a capo di un'azienda che divenne importante a livello mondiale, l'azienda è la mitica "Olivetti" industria leader nel settore macchine per scrivere.
Attraversiamo un momento difficile, la crisi imperversa e ci soffocano da tutti i fronti, l'economia stenta a riprendere la sua corsa, non c'è lavoro e le spese sono altissime, ora mi chiedo se Adriano Olivetti fosse vissuto in questo periodo delicato, avrebbe ugualmente creduto nelle sue idee, avrebbe avuto il coraggio di andare avanti?
Quando si è determinati e si ha dentro quel fuoco innovativo, forse si mette da parte il timore e l'unica certezza è quella della realizzazione per il bene comune: Adriano Olivetti era sempre dalla parte del lavoratore. Dopo il conseguimento della laurea in ingegneria, il padre Camillo Olivetti non lo fece entrare in fabbrica dalla porta principale, ma volle che suo figlio imparasse il mestiere dal basso, facendo gavetta. Stando a contatto con gli operai, maturò in Adriano l'idea che il posto di lavoro avrebbe dovuto essere più stimolante e con servizi ricreativi e culturali. Successivamente, quando divenne direttore modificò la struttura della fabbrica facendo costruire all'interno la biblioteca, l'asilo, il cinema, migliorò così la qualità di vita della forza lavoro; offrì un salario più congruo e assistenza alle famiglie, progetto che mantenne anche quando aprì una fabbrica di calcolatrici a Pozzuoli. Il marchio Olivetti era conosciuto in tutto il mondo: nel 1955 l'azienda contava 55.000 dipendenti; il talentuoso Adriano fu vittima d'invidia da parte della concorrenza non solo nazionale: fu, infatti, spiato dai servizi segreti americani.
Adriano aveva idee democratiche e sosteneva che il profitto aziendale andava reinvestito per il bene della comunità, era infatti contrario al capitalismo. Ma fu anche un uomo di cultura: si interessò di letteratura, filosofia, arte e Urbanistica; divenne sindaco ed ebbe due seggi al Parlamento, la politica, comunque, non lo allontanò dalle sue teorie a favore della classe lavoratrice. Egli sapeva interpretare l'animo umano e le aziende crescevano perché tutto era pensato per la produttività: un lavoratore appagato da un salario adeguato e da condizioni lavorative idonee produce e l'azienda prospera. Ai tempi nostri il merito non è riconosciuto, i salari sono in ribasso, vi è sfruttamento della forza lavoro e le famiglie dei lavoratori non sono considerate, Adriano Olivetti offriva anche assistenza alle famiglie, era un uomo che andava controcorrente.
Alla sua morte, purtroppo prematura, riecheggiarono le sue parole: "Date un letto e una coperta a chi non ce l'ha, offrite un pasto caldo e un lavoro a chi non ce l'ha!"
Alla sua morte, purtroppo prematura, riecheggiarono le sue parole: "Date un letto e una coperta a chi non ce l'ha, offrite un pasto caldo e un lavoro a chi non ce l'ha!"