giovedì 9 gennaio 2014

Riflessioni di lettura

                                                                  
                                                                                 
                                                                             
                                                                  
   Può un sentimento essere percepito come qualcosa di magico, come qualcosa che incarna strani poteri? E’ il filo portante di questa vicenda che peraltro assume aspetti torbidi, è la storia di Sara, giovane fanciulla,  che si racconta in prima persona ripercorrendo in età adulta la sua vita dai tempi dell’infanzia sino all’adolescenza che sfiora i margini della giovinezza.
   Sara è una bambina bellissima che vive con gli zii mentre il padre pianista, per via della sua professione, è sempre fuori di casa, lo accompagna Marlene, madre di Sara. Tommaso è innamorato pazzamente di sua moglie e vive un sentimento sofferto a causa dei tradimenti della moglie che, poi scopriremo, ha una psiche disturbata dalle violenze subite durante l’infanzia. Marlene, in seguito, abbandonerà Tommaso e lui farà ritorno alla grande casa, covo d’invidie e depravazioni, dove cresce Sara che può contare solo sulla complicità dello zio Samuel, fratello di Tommaso.  La piccola sperimenterà le prime pulsioni sessuali, è costretta a tenere a bada l’odioso Max, il giardiniere della villa, che in più occasioni tenta un approccio sessuale con la graziosa padroncina.
   Padre e figlia, dopo la morte di Samuel, si riuniranno e andranno a vivere insieme; il sentimento morboso da parte di lei nei confronti del padre è segnato dalla costante presenza del desiderio: essi vivono un rapporto disinibito e Sara tenta di sostituirsi alla madre accompagnandolo in lungo e largo durante le tournèe concertistiche. Ma l’ombra della madre e del suo “amore stregone” incombono, finché fra madre e figlia sarà inevitabile una resa dei conti. Marlene aprirà il suo cuore alla figlia, si metterà a nudo senza falsi pietismi; questo ritorno libererà Sara dalle ultime stregonerie e sarà pronta per la vita che l’aspetta e della quale è stata già precoce protagonista.
   E’ un libro scritto con grandi capacità narrative: calarsi nei panni femminili, sarebbe dovuto risultare non facile ed invece Bevilacqua lo fa con maestria anche nell’aspetto psicologico e con sensibilità entra nell’animo umano dei personaggi. La vicenda è però priva di senso morale: la narrazione della scoperta da parte di Sara del piacere sessuale attraverso il contatto fisico con un cane e la tensione erotica con il padre, rendono la lettura non proprio tollerabile.
   Ma la vita è anche questa e va raccontata, credo che uno scrittore, qualunque concezione abbia, debba metterla da parte e narrare ogni aspetto dell’esistenza umana che a volte è fatta di perversioni, serve per far riflettere e per alzare il sipario su vicende che diversamente non verrebbero raccontate.

17 commenti:

  1. Certo, uno scrittore deve raccontare ciò che sente di raccontare e Bevilacqua ha spesso raccontato senza preoccuparsi della morale, scavando nel torbido delle passioni umane. Poliedrico, forse troppo, fermo restando il capolavoro de La Califfa, non l'ho molto amato come scrittore per quel poco che di lui ho letto. "I sensi incantati", ad esempio è rimasto anni sul comodino in attesa di essere finito. Non so, non amo molto il mondo mistico ed esoterico che Bevilacqua in ultimo non faceva mai mancare nei suoi libri e anche quello stile di scrittura, ricercato sì, ma privo di dialoghi, mi è sempre risultato un po' pesante. A mio modestissimo parere è mancata nei suoi testi la sensualità, rimanendo solo il torbido.
    La tua recensione è completa ed esaustiva sotto ogni aspetto.
    Un caro saluto, a presto
    Marirò

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    1. Ti ringrazio, cara Marirò, il tuo apprezzamento è molto lusinghiero. Ahimè, io non ho mai letto nulla di Bevilacqua e questo libro è per me il primo, quindi non posso fare paragoni con i precedenti, non mi sono approcciata in precedenza a lui e sceglievo altro. In questo libro i dialoghi vi sono, ma la storia è torbida e sinceramente il messaggio che colgo è quello di una famiglia che non avrebbe dovuto formarsi e che l'immaturità, di entrambi i genitori, ha lasciato al suo destino una figlia che cresce con valori sbagliati e con la mancanza di quell'amore genitoriale tanto importante.
      Buona domenica, un abbraccio.
      annamaria

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  2. Bella recensione, per il resto sono d'accordo col commento che mi precede: quasi tutte le persone umane che hanno avuto a che fare con me in un modo o nell'altro si sono dimostrate diverse da come si mostravano, per una persona come me, purtroppo nata chiara e sincera, è una presa di coscienza dura per quanto inevitabile. Questo giro di parole per dire che nella vita non esistono soltanto gli esseri torbidi dalle pulsioni sessuali deviate, ma anche gli ingenui e creduloni nella bontà altrui come sono stata io fino a qualche mese fa. Tuttavia nessuno è perfettamente innocente: siamo sempre una strana mescolanza, ma una cosa è la tendenza al male, retaggio umano, un'altra perpetrarlo con azioni e volontà adulte.

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    1. Cara Mimma, gli ingenui vanno incontro al destino del quale parli, questo è il mondo dei furbi, lo so bene perché anch'io sono una credulona e si finisce per essere sopraffatti dagli scaltri. Ma ciò che conta secondo me è sentirsi la coscienza a posto e tutte le volte in cui mi è andata male mi dicevo che comunque io non avevo agito in chiara trasparenza senza malizia e ciò mi dava e mi dà sollievo.
      Buona domenica, un bacio.
      annamaria

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    2. Non ho controllato, avrei dovuto scrivere: "Avevo agito", c'è un "non" di troppo.
      Scusami, Mimma

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  3. Recensione che va dritto al punto, anche se ho non poche perplessità su questo lavoro di Bevilacqua così come per altri. Credo che il meglio lo abbia dato in giovinezza.

    Un caro abbraccio e buona serata

    beppe

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    1. Caro Beppe, io, come ho detto a Marirò, non ho mai letto nulla di Bevilacqua e questo libro, se pur con una storia torbida, è ben scritto, scorrevole e affronta il lato psicologico dei personaggi.
      Buona domenica, ricambio di cuore.
      annamaria

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  4. Non l'ho letto. In effetti deve essere abbastanza particolare come libro... Può essere che l'autore abbia cercato un filone originale rispetto ai suoi libri precedenti o, anche, che abbia fallito il messaggio che voleva trasmettere.
    Sempre che ci fosse un messaggio :-)

    www.wolfghost.com

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    1. Il messaggio, secondo il mio modesto parere, è quello dell'assenza da parte dei genitori che lasciano una figlia in mano altrui, se pur parenti; ecco una famiglia che non avrebbe dovuto formarsi, la mancanza di maturità dei genitori dovuta ai loro conflitti, ma quanti sono in grado di comprenderlo?
      Buona domenica, un caro saluto.
      annamaria

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  5. La tua riflessione finale è sensata ma non sempre condivisibile; la realtà è già piuttosto brutale e ci costringe, nostro malgrado, a venire a conoscenza di verità tristi o scandalose....non c'è bisogno di leggere un libro, che è pura fantasia e che quindi in ogni caso non rispecchia la realtà, che contenga riferimenti "non proprio tollerabili" per rifletterci sopra. Su certe cose è necessario attenersi alla vita reale, altrimenti si rischia di basare interi ragionamenti sull'immaginazione di uno scrittore, seppur abile e capace.
    Un saluto e buon fine settimana.

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    1. Certamente, cara amica, ma se lo vediamo da un'altra prospettiva, leggendo il libro, s'intuisce che un figlio ha bisogno d'amore trasparente e costante, Sara racconta la sua storia, che potrebbe essere di chiunque proprio, per puntare il dito sui genitori e secondo me vi sono persone che leggendo comprendono i loro errori.
      Un abbraccio e grazie.
      Buona domenica.
      annamaria

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  6. ciao Annamaria,
    Bevilacqua ha sempre avuto il vezzo di raschiare il barile del torbido e della morbosità, personalmente lo considero uno scrittore sopravvalutato, tra l'altro sono in molti a pensare che nei suoi periodi particolarmente prolifici si sia avvalso di ghost writer. Comunque la tua recensione è encomiabile, come sempre.

    TADS

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    1. Non sapevo, molto squallido! Un po' come alcuni architetti di prestigio che hanno uno staff che realizzano i progetti e loro appongono solo la firma.
      Ti ringrazio per il gratificante apprezzamento.
      Buona giornata, un abbraccio.
      annamaria

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  7. A me lui piace molto e ti ammiro per quanto hai scritto! Il finale è splendido, e da me ampiamente condiviso.
    P.S. e O.T. quando - e se - passerai da me, ti pregherei di farlo da qui e non da FB.
    Abbraccione ^^

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    1. Grazie mille, carissima Alessandra, sei troppo generosa.
      Non so perché la volta scorsa mi è venuto l'indirizzo facebook, ho già rimediato.
      tante affettuosità
      annamaria

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  8. E' uno scrittore molto particolare, forse cambiato negli anni
    mi sono piaciute un paio delle sue opere, comprese
    alcune poesie d'amore...
    Bellissima questa recensione e grazie Annamaria
    per questo suggerimento,,
    Ti lascio la dolce notte e un grandissimo abbraccio
    Michelle

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    1. Grazie, cara Michelle, per il giudizio lusinghiero. Condivido è uno scrittore che ama il torbido e stando a quanto dice l'amico Tads pare che alcune opere non siano state scritte da lui che apponeva solo la firma.

      Ricambio di cuore: è sempre un piacere per me ritrovarti.
      annamaria

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