sabato 25 gennaio 2014

Blog in caduta? Meglio non scoraggiarsi.

                      

   Gestire un blog vuol dire, e questo lo sappiamo, avere la possibilità di curare una pagina pubblica, una sorta di giornale on line dove pubblicare i propri pensieri che possono interessare come anche non rientrare nelle corde del possibile lettore. Tutto ok: il discorso non fa una grinza, ma ciò che non comprendo è il fatto che, per ricevere una possibile lettura, occorre farsi un giro di ricognizione e lasciare il proprio pensiero, non che non sia gradevole farlo, ma mi sembra una sorta di passaggio obbligato per ricevere il contraccambio, è come se non vi fosse spontaneità in tutta la procedura. Non sarebbe bello invece che ognuno scelga liberamente le sue visitine per il gusto di farle, senza aspettarsi in cambio nulla? Non sarebbe bello che i visitatori giungano per il gusto di leggere e non perché si sentano quasi obbligati a farlo? Se vi fosse spontaneità, ci si sentirebbe maggiormente gratificati dalla loro lettura e il lavoro svolto avrebbe più senso, perché è vero che ciò che conta è avere uno spazio dove scrivere, ma è vero anche che sia più importante un parere sincero scevro da obblighi di comodo.
   Fino a qualche tempo fa accadeva così, almeno per me, giungevano visite di persone
sconosciute, il loro pensiero era sincero e si capiva che non avevano alcun interesse, con questo non voglio dire che i miei amici di sempre siano da meno, anzi sono molto importanti, ci tengo alle loro opinioni e poi loro sono estremamente sinceri: ormai ci conosciamo da tanto e possiamo concederci  la libertà della franchezza. Allora dove porta questo mio sfogo? Datemi un attimo: devo pensarci.
   Ho notato che i commenti sono divenuti come oasi nel deserto, tanti delusi hanno anche chiuso il blog. Sino a poco tempo fa vi era un flusso molto stimolante che faceva nascere spontaneamente la curiosità della conoscenza, mentre ora tutto langue e chi passa a leggere non lascia nemmeno un segno del suo passaggio, neanche un modesto saluto. E' forza colpa del social network? Io sono iscritta a facebook eppure non dimentico il mio blog e i miei amici, per me resta il blog di scrittura il posto di qualità dove misurarsi e mettersi in gioco, mentre facebook è solo una vetrina amichevole nella quale entrare lasciare due righe se il tempo c'è, nulla d'impegnativo come accade per un blog.
   Ma io non demordo e continuerò a occuparmi di questo spazio: entro e mi cibo delle mie stesse parole che vedo scorrere su queste righe. Chi ama farlo ne sente il bisogno, così come un pittore ha necessità di dipingere una tela. Il blog di scrittura è, appunto, uno spazio destinato a chi condivide la passione per la lettura, per la prosa e  per la poesia, ma anche per gli articoli di attualità e per le recensioni, quindi un posto di nicchia davvero creativo e gratificante, perché qualunque sia il grado di cultura c'è uno scambio d'informazioni che arricchisce. E voi, amici di sempre e amici occasionali, che ne pensate? 

11 commenti:

  1. ciao Annamaria,
    questo post mette il dito, forse dovrei dire gira la lama, nella ferita sempre aperta della blogsfera, una ferita chiamata: "commenti di scambio".

    Una logica c'è, se io vengo a trovarti spesso e leggo con interesse i tuoi post mi aspetto, auspico tu faccia altrettanto, in questo modo ci si crea una cerchia di utenti con i quali interagire, questo è l'aspetto nobile, l'aspetto ignobile sono i commenti "prestampati" seminati senza neanche leggere l'articolo (un vizietto che hanno in tanti), a volte sembrano quegli sms già inseriti in memoria da inviare mentre guidiamo o quando siamo impegnati. Lo stesso dicasi per i "mi piace" e i following


    Sulla chiusura dei blog... recentemente ne ho visti diversi abbandonare il campo, probabilmente in molti pensano che basti aprirne uno, scrivere e aspettare che arrivino in migliaia a spellarsi le mani in applausi e complimenti, non funziona così.

    buon week end

    TADS

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    1. I commenti prestampati sono irritanti, uno si fa in quattro per scrivere qualcosa di decente dove c'è tutto un lavoro dietro e poi legge un misero bravo, complimenti, ecc. ecc. Allora apprezzo di più chi non è interessato al post e si defila; comunque il movimento non è più quello di un tempo sarà per i social network, sarà che le novità poi divengono qualcosa di superato e i blog all'inizio andavano alla grande ora un po' meno. Chi riesce a scrivere pezzi di qualità e sempre innovativi dotati di ironia accattivante riuscirà ad avere sempre un bel seguito e quello sei tu, caro Tads, ma ognuno ha la sua inclinazione. Io non demordo, questo spazio mi piace e mi arricchisce.
      Grazie, buon weekend anche a te.
      affettuosità
      annamaria

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  2. una realtà...ci si arriva a questa considerazione, è inevitabile...allora si fa largo il pensiero che il blog è un qualcosa di davvero "proprio"...un piccolo mondo personale da curare come si cura il proprio cuore, a volte è solo in quello spazio che riusciamo a "vedere" i nostri pensieri...a capire...scoprire...dare pace...
    e il cuore a volte non si può dare a tutta la blogsfera...
    ci sono momenti in cui mi prende il desiderio di ripercorrere le mie parole...e vado indietro...e rivedo me stessa, forse diversa...e scorgo un piccolo cammino...
    ho scoperto che sono un pò stanca di commentare tanto per farlo...lo faccio quando sento che c'è un senso, che mi da gioia e volontà...e spero allora, anche solo attraverso le parole, di essere riuscita a comunicare quello che ho dentro...

    buon fine settimana
    lella

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    1. Certo cara, bisogna commentare quando uno scritto ci piace e quando possiamo: non c'è un obbligo, nella blogosfera siamo liberi di gestirci il nostro tempo. A volte capita che mi scoraggi, specialmente quando m'impegno tanto e non trovo neanche un saluto al post di turno, ma poi puntualmente riparto, perché la verità è che sarebbe difficile abbandonare questa valvola di sfogo dove interagire.
      Ti ringrazio tantissimo e ricambio con un abbraccio.
      annamaria

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  3. Ciao Annamaria!
    La penso esattamente come te,tempo fa nel mio blog gli amici virtuali erano davvero parecchi,bellissimo interagire con tutti quanti poi come si sa le cose piano piano vanno scemando e ti ritrovi a scambiare opinioni e saluti con un numero molto ristretto,ma non mollo il mio blog sapere che anche solo una persona passa per un saluto o per leggere un post è un importante motivazione per tenerlo attivo e poi sono davvero affezionata a questo piccolo angolino tutto mio
    Un abbraccio

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    1. Anch'io Claudia, non potrei farne a meno e per le visite scemate credo che come per tutte le cose all'inizio tutto è frenetico, poi si ridimensiona, allora credo che per continuare ad alimentare il tutto bisognerebbe reinventarsi.
      un bacio e buon weekend
      annamaria

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  4. Io ti leggo perché mi piace leggerti, indipendentemente dal fatto che poi tu mi legga o meno.

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  5. Altrimenti perché commenterei sempre Briciolanellatte?
    L'ultimo suo commento risale a tre anni fa...

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  6. Cara Ale, infatti il mio riferimento non è diretto ai miei amici di sempre e tu sei un'amica speciale. Il post punta il dito su quelle persone che attendono un passaggio obbligato e poi concedono quasi nulla. E' il mondo poco impegnativo di facebook ad aver creato questo meccanismo.
    Ma non non demordiamo, Il blog di scrittura è e sarà sempre il posto di qualità.
    Grazie mille, buon tutto.
    un abbraccio
    annamaria

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  7. Ci sarebbero tante cose da dire, cara Annamaria. Ci leggiamo da poco e ci stiamo seguendo con una certa regolarità. Per cortesia? Per commenti di scambio? Penso di no. Sono gli stessi commenti a dirlo: coerenti, mai frettolosi, magari in ritardo , ma sempre scaturiti da attenta lettura. Come dice Alessandra, se vengo qui a leggerti è perchè mi piace il tuo scrivere. E poichè mi piace, leggo con attenzione.
    Ho contatti di blog attenti e cortesi che mi seguono da tempo, con assiduità e faccio lo stesso con loro, altri che commentano ciò che scrivo senza leggere o leggendo così di fretta che non capiscono nemmeno ciò che ho scritto. O forse non so essere chiara io...Spesso ricambio la loro visita, ma non riesco a non leggere o a scrivere solo- bravissima-buona notte- . E' più forte di me, leggo sempre e anche con troppa attenzione, Pur con la dovuta maniera, dico sempre ciò che penso (e magari mi attiro le antipatie, vabbè).
    Leggo alcuni blogger che da me non sono mai venuti, nemmeno per pura curiosità, non mi importa, mi piace leggerli e a volte anche commentare. Un po' è quel discorso di libertà che dici tu, ma manca lo scambio, l'interazione, l'amicizia e comunque il rischio della stanchezza e della casualità c'è. Sono di solito blog tematici, ad esempio i blog d'arte, che posso decidere di seguire a prescindere perchè mi piace il settore
    Ci sono poi persone ai quali servo da numero: un commento, due al massimo, un follow che non serve a nulla e spariscono. In quel caso sparisco anche io, mi spiace, se mi convinco di questo è solo questione di tempo.
    Poi c'è chi perde interesse, non per ciò che scrivo, ma per ciò che sono e che quindi non sarò. Sì, Annamaria, c'è anche questo aspetto da considerare nei blog...spesso c'entra poco la qualità di ciò che si può scrivere ... Pazienza.
    In fondo un blog lo si può vivere in molti modi: un proprio mondo, una bella occasione per interagire e arricchirsi con altri interlocutori, un modo per autopromuoversi, la voglia di scrivere e di creare, la piacevolezza fine a se stessa. E finchè sarà piacevolezza si andrà avanti, commenti o meno.
    Buona notte,
    Marirò

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    1. Carissima Marirò, più che commento il tuo è un arricchimento al mio post. E' vero ci leggiamo da poco, ma sin dalla prima volta che ti ho letto mi è piaciuto il tuo scrivere garbato ed esaustivo, ciò che dici ha sempre un bel messaggio e lo fai con grazia e competenza. Chi ama scrivere, prova piacere nel farlo e se quel piacere è ricambiato da un'attenta lettura il piacere è completo e stimolante.
      Sono molto contenta di aver fatto la tua conoscenza, ti ringrazio infinitamente e ti auguro una buona serata.
      bacioni
      annamaria

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