giovedì 13 novembre 2014

Un tuffo nel cuore

                   

   E' una mattinata buia, la pioggia insistente tamburella sui vetri sempre più grondanti d'acqua. Il rumore dapprima sordo diviene poi insistente e l'atmosfera domestica pare amalgamarsi con quella esterna, creando una piacevole sensazione di rilassamento. E' il momento per pensare, per isolarsi da ogni cosa; è il momento per lasciare spazio alle riflessioni, ai ricordi; è il momento per sciogliere le briglie a quei neuroni stanchi di ricevere impulsi, a volte, dettati dalle regole. E tutto rimbalza, si ripercuote, trasporta, apre porte chiuse dal tempo mostrando un mondo che ora appare incantevole, un mondo che si vorrebbe riavere ma che all'epoca non entusiasmava: si ha la capacità di sentirsi inadeguati con quel desiderio di voler vivere una diversità che non ci appartiene. Un tuffo nel passato, quindi, in quel passato dal quale si voleva fuggire e che ora si mostra con occhi diversi, gli occhi della lucidità nata dall'esperienza.
   Perché non sappiamo cogliere il presente come un fiore odoroso? Perché non siamo in grado di vivere in pienezza quei momenti irripetibili nati con noi e dei quali ne perdiamo l'importanza a causa della nostra immaturità o voglia di crescere, di fare esperienze e di voler dimostrare che siamo autonomi e molto più bravi di chi ha già fatto quel percorso da noi intrapreso. Non sempre quel presente è permeato di bellezza, di sentimenti autentici, di amore assoluto e incondizionato, ma quando questi sentimenti veri li riceviamo in abbondanza e li sentiamo come un peso, allora è che non siamo stati in grado di dar valore a quei momenti lontani e irripetibili.
   Da dove nascono queste considerazioni? Forse da una constatazione che il mondo si ripropone sempre uguale e che nonostante cambi la musica, gli stimoli, tutto torna e forse vorremmo che fossero risparmiati dalle stesse riflessioni e ripensamenti le persone care che poi vivranno la nostalgia del tempo andato, proprio come capita adesso a noi. Difficile farlo comprendere in quanto anche noi al tempo eravamo riluttanti all'ascolto e avevamo occhi oltre il nostro confine: il nostro recinto, in definitiva, era per noi privo di bellezza. Ma la saggezza è frutto sempre di esperienze accumulate, di tempo su tempo che scorre lentamente e che vede andar via quelle persone alle quali vorremmo dire: "E' come dicevi tu. Ora so che è proprio come tante volte mi avevi spiegato. Adoro ciò che mi apparteneva. Era adorabile l'esistenza con te!" Solo per un attimo si vorrebbe calpestare quel recinto per accarezzarne l'erba, la nostra erba da prato rustico, un po' spartano, ma con tanta clorofilla che ossigenava il cuore.   
   La pioggia ha smesso di tamburellare sui vetri, il cielo si sta rischiarando e il sole filtra attraverso le persiane spalancate, anche la mente si sta rischiarando, i neuroni hanno vagato e ritornano a fare il loro dovere, quello della consapevolezza delle cose, lasciando da parte i rimuginamenti e la malinconia, cattiva compagna d'inizio giornata. I pensieri ora  si fanno più dolci e lasciano spazio alle attenuanti della formazione e del desiderio di voler staccare quel lembo di sinapsi emozionale. Se la vita si ripete, una ragione deve esserci, e in natura è altrettanto: la maturità è un processo lento!       

14 commenti:

  1. Un post molto profondo, cara amica!
    Inoltre, è scritto in modo superbo.

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    1. Grazie infinite, cara Alessandra, grazie per l'apprezzamento e per le lodi gratificanti.
      Un bacione
      annamaria

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  2. Quando i più cari chiudono per sempre i propri occhi improvvisamente si apre la nostra vista e distinguiamo quello che ci fu ignoto in tutta una vita di convivenza, ma è troppo tardi. Quanto potevamo farli felici con un po' di affetto e di compassione in più. E allora ricominciamo da subito: non rimproveriamoli, non sbuffiamogli dietro e anche avanti, non diciamo la micidiale frase "forse hai capito male", sono vecchi, no scemi, ma se anche avessero la demenza senile e non capissero più niente, nemmeno chi è la madre e chi è il figlio e qual è il proprio stesso nome, credetemi, si accorgerebbero ugualmente del disamore, allora amiamoli e basta, non per essere amati a nostra volta, ma in pura perdita, per l'amore.

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    1. Parole sante, cara Mimma, tanti figli si comportano come tu hai descritto. Bello è quando invece si fa il possibile per vederli sorridere e quel possibile è sempre poco in confronto a ciò che i genitori hanno dato.
      un caro saluto
      annamaria

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  3. Bellissimo post!
    Vorremmo sempre poter mettere a frutto la nostra esperienza, soprattutto quella negativa, per avvertire, proteggere, difendere i nostri cari, ma non sempre ci ascoltano. E forse è giusto così: che crescano e si fortifichino anche coi loro errori. A ben pensarci anche noi ascoltammo poco.
    La saggezza, la maturità, ci fanno rivivere con occhi diversi aspetti del passato. Eravamo distratti? Forse o forse eravamo semplicemente più giovani.Niente rimpianti, solo dolci malinconie.
    Lieta serata, un abbraccio, ciao
    Marirò

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    1. E' una ruota, cara Marirò, un percorso sempre uguale, infatti pensando agli errori commessi da noi ho scritto a questo post. La gioventù, è il periodo delle conquiste e quella voglia di crescere porta a ritenere noiose le spiegazioni dei propri cari. La maturità porterà alla comprensione.
      Grazie, per il giudizio gratificante.
      Buona serata anche a te, ricambio di cuore.
      annamaria

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  4. wowwwwwwwwwwwwwwwww, io non mi arrendo facilmente, sai? allora cosa ho fatto per venirti a salutare? sono andata a cliccare il tuo nome, sui vecchi commenti e queso AnnamariaTanzella che ho trovato sul post di Capodanno a Venezia mi ha finalmente condotta da te!
    e la pioggia segue questo tuo post, anche qui piovem facendo volteggiare silenziose le foglie della mia immensa magnolia soulangeana che sembra non vogliano mai smettere di cadere...he sì, contagiata dalla malinconica filosofia delle tue parole mi tornano le parole di Ungaretti
    ....si sta come in autunno sugli alberi le foglie
    la consapevolezza del vivere non ci può evitare questa certezza, e se molte sono le foglie che prima della nostra cadono, non marciscono ai piedi dell'albero, ma come fiori profumati nel nostro cuore, se molto si amato, e questo non può che profumare anche il presente dei ricordi
    grazie Annamaria per questa bellissima pagina, ora vado un po' di fretta, ma poi torno ora che ho imparato la strada
    :-)Ventisqueras

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    1. Ce l'hai fatta, sono molto contenta, carissima, credo dipenda dalla piattaforma, io non ne comprendo il motivo.
      Grazie per il bellissimo commento e per la metafora delle foglie che allontana ogni sorta di malinconia e rischiara il presente, perché è proprio come dici: i ricordi amorevoli profumano il nostro presente.
      Buona serata domenicale, a presto.
      Un abbraccio
      annamaria

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  5. Ciao annamaria!
    cara hai davvero il dono della scrittura!
    Solo con la crescita si riescono a cogliere ed apprezzare piccole e grandi cose della vita che da giovani ci siamo lasciati sfuggire,forse con il passare degli anni si diventa più sensibili e disponibili nei confronti di ciò che ci circonda..
    Un abbraccio cara,ti auguro la buona serata
    Un bacio!

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    1. Grazie, cara Claudia, per il bel complimento.
      Ricambio di cuore,
      con affetto
      annamaria

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  6. buongiorno Annamaria,
    bellissimo post, molto profondo

    ...di fare esperienze e di voler dimostrare che siamo autonomi e molto più bravi di chi ha già fatto quel percorso da noi intrapreso"...

    questo passaggio mi ha colpito molto, è nella nostra natura staccare cordoni ombelicali psicologici, crescere interiormente, camminare con le nostre gambe

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    1. Buongiorno, carissimo, grazie!!! Se il complimento giunge da te per me è un onore: io ammiro la tua scrittura.
      Crescere interiormente è difficile, infatti chi non compie questo passaggio non riesce ad avere una vita propria e magari si ritrova a cinquant'anni ancora legato a quel cordone. Poi vi sono coloro che andando a ritroso provano la malinconia di non essere stati abbastanza riconoscenti a quel cordone, ma la crescita è questo e le malinconie non dovono avvilire.
      Buona giornata.
      un abbraccio
      annamaria

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  7. Stupendo, carissima Annamaria!
    E poi... hai toccato corde della mia anima.
    Un grande abbraccio.

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  8. Ciao annamaria!
    Buona Domenica cara amica! Ti abbraccio

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