lunedì 1 giugno 2015

Macchinazione (parte ottava)

                               

   E la madre di Giuditta pian piano subì un lavaggio mentale: il caro genero le faceva visita ogni giorno e la convinceva sui vantaggi di una casa d'accoglienza, come lui la definiva.
   "Maddalena, questi luoghi sono delle belle pensioni dove ritirarsi per non pensare a nulla, non lavorare e divertirsi in compagnia. Dopo una vita di stress e fatiche è bello poter fare una vacanza a tempo indeterminato! E poi se ci si stanca, si torna alla casa d'origine, del resto è una prova."
   I semi quando attecchiscono producono germogli e le parole di Victor produssero l'effetto desiderato: Maddalena si convinse che era giunto per lei il tempo di voltare pagina, del resto nell'ultimo periodo della sua vita si era dedicata esclusivamente alla figlia, ai nipoti, mai un giorno di riposo, una vacanza, anzi se rifletteva bene in vacanza andavano il genero e sua figlia e lei restava a casa a far da baby-sitter, non che le dispiacesse, ma comunque era pur sempre una responsabilità, una fatica maggiore dovendo far tutto da sola.
   Tenne per sé queste considerazioni, non si sa perché ma vedeva nella figlia una nemica, una persona che voleva tenerla con sé: lei le faceva comodo, il suo aiuto le consentiva spostamenti in qualunque momento, era ora che crescesse, si disse, e che s'impegnasse da sola con i bambini e anche nella gestione della casa. Prese il documento di richiesta ospitalità, lo firmò e lo consegnò nelle mani di Victor.
   "Non ti pentirai, cara suocera, mi ringrazierai; è il migliore che ci sia e poi la retta non è alta, ho una conoscenza e avrai anche un trattamento di riguardo."
   Maddalena non volle sentir ragioni quando la figlia si recò in tutta fretta alla clinica, ebbe anzi un atteggiamento risentito e impose a quest'ultima di prepararle tutta la sua roba: l'indomani avrebbe lasciato quel luogo per entrare come ospite nel luogo d'accoglienza e finalmente avrebbe pensato a se stessa, le disse.
   "Mamma, ma chi ti ha ridotto così? Ti ho fatto mancare mai nulla, io e i bambini siamo stati di peso? Ti ho chiesto tante volte di venire con me in vacanza e tu hai sempre rifiutato, volevi che mi godessi quei giorni da sola con mio marito, dicevi che ciò che non avevi vissuto tu volevi che lo provassi io. Non è giusto quello che fai, sei ancora giovane, perché?"
   "Ho intenzione di cambiare la mia vita, tu devi camminare con le tue gambe per un po', poi tornerò a casa e nel fine settimana sarò con voi come ospite, vedrai ci vorremo più bene!"
   La rabbia cresceva nel cuore di Giuditta, la madre le mancava e non soltanto per il supporto domestico. Tutta la sua vita era stata improntata con il riferimento materno, era come se si sentisse abbandonata e tradita. Il marito comprese il suo atteggiamento e la scrollò dicendole che doveva crescere, era ora che divenisse adulta e che tagliasse il cordone ombelicale: sua madre aveva bisogno di relax e di conoscenze nuove!"
(continua)

8 commenti:

  1. buongiorno Annamaria,
    ottima l'idea di pubblicare un racconto a puntate,
    sei veramente una gran bella penna, leggerti è un piacere.

    salutissimi

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    1. Grazie le tue parole sono gratificanti. Ti auguro una buona giornata
      Un abbraccio
      Annamaria

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  2. magari in casa di riposo troverà un nuovo uomo che la metterà in guardia e salverà la famiglia dal terribile Victor... non è possibile che il male trionfi quindi qualcosa dovrà pur succedere :-) Noi aspettiamo fiduciosi... Buonanotte mia cara Annamaria, a domani

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    1. Buongiorno, cara Licia, sai che potrebbe essere un risvolto interessante, vedremo. Grazie per la tua presenza, ti auguro una buona giornata, se non sei in commissioni d'esame, sei agli sgoccioli.
      con affetto
      annamaria

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  3. Una serpe, questo Victor!

    Cara Annamaria, forse tu non vedi il banner perchè sei proprietaria del blog, ma ti assicuro che c'è, una striscia grigia in alto alla home page coi pulsanti OK e ulteriori informazioni, come la nuova legge richiede. Blogspot lo ha inserito in automatico ai suoi blog (cosa che dovrebbe fare anche wordpress...), quindi massima tranquillità per te. Per vederlo entra nel tuo blog da google, (scrivi Annamaria-liberi pensieri e ti uscirà il collegamento) senza digitare la tua password. Così puoi vedere ciò che vedono i tuoi visitatori.

    Ne approfitto per leggere l'altra puntata sorseggiando il caffè :-)

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    1. Cara Marirò, ti ringrazio tantissimo e sono sollevata, solo che non ho la possibilità di entrare come anonima, nonostante abbia fatto tutto il percorso da google il computer mi riconosce e mi ha dato il collegamento normale, allora sono uscita dal collegamento non inserendo la password, nulla mi ha riconosciuta lo stesso. Proverò dal pc di uno dei miei figli, ma non importa anche se non ne avessi la possibilità ti credo sulla parola.

      Sei gentilissima, davvero una cara persona.
      affettuosamente
      annamaria

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    2. forse hai memorizzato la password o forse i network sono più abili della polizia nel controllarci e rintracciarci :))
      Prova ad entrare in un altro blog della tua piattaforma, qualcuno di blogspot e vedrai il banner uguale al tuo.

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  4. Grazie mille, lo farò ti auguro la buonanotte.
    Annamaria

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