venerdì 5 settembre 2014

C'è posta per te

                  
       
   Due coniugi sposati da circa quarant'anni, a causa del lavoro, non hanno mai fatto una vacanza; una volta ci provarono e furono costretti a rientrare a causa del decesso di un parente stretto. Essi gestiscono un supermercato a carattere familiare, due dei loro figli collaborano all'andamento del negozio e puntualmente ogni anno vanno in ferie. L'esercizio resta ugualmente aperto anche in tutto il mese di agosto: se ne occupano i due coniugi. La loro vita è stata improntata sui sacrifici e tanta determinazione per riuscire a portare avanti un lavoro che da qualche tempo produce molte preoccupazioni a rischio anche di chiusura. Per andare in vacanza non vorrebbe dire per loro recarsi in un resort a più stelle, ma accettare l'invito dei vari parenti dislocati in diverse zone d'Italia e anche all'estero. Lui mantiene la sua posizione: assolutamente occorre rifiutare i vari inviti, anche se brevi e solo di qualche giorno. E' irremovibile: oltre il negozio da seguire, c'è la casa che se affidata al terzogenito potrebbe riportare seri danni.
   La moglie riceve a casa un biglietto d'aereo per la Svizzera dove risiede un suo fratello che la invita per l'ennesima volta, non vi sono più pretesti bisogna lasciare ogni cosa e andare. Nulla, i due coniugi litigano seriamente, mai era successo in passato che giungessero a pensare ad un addio per sempre. Lei sale ugualmente su quell'aereo, è da sola, ma è determinata a non lasciarsi sopraffare dal marito, l'ha sempre fatto, ora è stanca.
   Lui a casa da solo sta male, sua moglie è tutta la sua vita e alla luce dei fatti sa che lei ha ragione, deve prendere una decisione, deve staccarsi dal lavoro e dalla casa, che i figli si assumano le loro responsabilità! Gli viene in aiuto un figlio sposato prenotandogli il volo e promettendogli di occuparsi, durante l'assenza, del negozio. Egli ha paura: non ha mai volato, invece una volta sull'aereo si rilassa e schiaccia anche un pisolino. Giunge a destinazione, a prelevarlo c'è il cognato da solo: sua moglie è ignara e, nonostante sia infuriata nei confronti del marito, sta vivendo nell'angoscia perché lui le manca. Per far in modo che la venuta del marito sia una sorpresa particolare, i parenti di lei s'inventano una situazione quasi simile alla trasmissione "c'è posta per te", prima di far entrare il coniuge le dicono che un postino l'attende con una raccomandata. Lei si reca nel portone di casa e trova la fatidica busta, è disorientata, poi appare il marito; lo accoglie con tanto calore e con una risata sfrenata: la messinscena simile alla trasmissione le ha suscitato ilarità.
   Lui trascorre tre giorni in quel di Lugano, è felice e si rilassa, sulla strada del ritorno comprende che uno stacco dalla solita routine è indispensabile.
   Sono entrambi tornati al lavoro e lui ha un aspetto sereno e ricaricato come non gli accadeva da anni, è anche più disponibile nei confronti della moglie che guarda con una nuova luce. E l'anno prossimo? Sta già pensando a una nuova vacanza.

8 commenti:

  1. ma che storia carina! Lo dico sempre che le idee migliori sono delle mogli :-)
    Mi auguro che ora i coniugi inizino a gironzolare insieme, recuperando il tempo perso. Viaggiare, spostarsi, staccare la spina dal quotidiano anche solo per pochi giorni è sicuramente salutare su tutti i fronti.
    Un caro saluto
    Marirò

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    1. Lo spero anch'io, Marirò! Li conosco da tempo e li vedo entrambi sempre molto stanchi, ma c'è la barca da remare e la conduzione è quasi a carico dei coniugi.
      Ricambio di cuore
      annamaria

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  2. ciao Annamaria,
    questo post, sobrio e delicato come l'autrice, mi ha riportato ad alcune considerazioni che spesso mi frullano nella mente. Il matrimonio vissuto come progetto di vita sinonimo di "sacrifici" e "rinunce" per dare un futuro migliore ai figli, è quello che nel dopoguerra, in un solo ricambio generazionale, ha trasformato l'Italia da Paese buzzurro e analfabeta nella settima potenza economica e industriale del mondo. La nostra parabola discendente, quella che ci ha portato allo stato attuale, a prescindere dalla crisi, è iniziata proprio nel momento in cui il "progetto di vita" ha bandito "sacrifici" e "rinunce". A parte questo credo che la moglie abbia fatto bene a partire e il marito a raggiungerla, comunque l'aneddoto la dice lunga sul quanto sia difficile sradicare dalla testa principi e valori ben piantati.
    un abbraccio

    TADS

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    1. I genitori del passato erano votati al sacrificio, i figli hanno raccolto e si trovano non collaudati a dover affrontare una vita che non conoscevano. La situazione attuale è difficile, come del resto lo era anche nel dopoguerra, con una differenza che prima venivano fuori da ristrettezze, mentre ora si deve far fronte a un sistema diverso al quale si era abituati.
      Grazie per il giudizio nei miei confronti, ti auguro una buona serata.
      ricambio affettuosamente
      annamaria

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  3. D'accordissimo: marito e moglie non possono soltanto occuparsi dei figli ( che dopotutto sono belli grandi) della casa e del negozio. La storia è delicata e molto attuale, nelle famiglie c'è sempre chi mangia e chi prepara e pulisce ogni giorno senza festivi, non è giusto. Speriamo che i genitori imparino anche un minimo di sano egoismo, che facciano gli sposini e si divertano un po', il tempo delle fatiche è passato.

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    1. Dici bene, cara Mimma, non so quando arriva il tempo del riposo dei genitori perché dopo vi sono anche i nipotini, siamo troppo disponibili ora. Ricordo che i genitori di un tempo non si comportavano così.
      Grazie, buona serata.
      un caro saluto
      annamaria


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  4. Stile secco e perfetto!
    Un grande racconto, pieno di insegnamenti, cara Annamaria.

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    1. Grazie, Ale, condivido, stile secco: non ho voluto dilungarmi in ampollosità che avrebbero prolungato il racconto.
      Buona giornata
      un abbraccio
      annamaria

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