
"Suvvia, cosa ti
costa? Dopo lo accompagni al teatro, del resto danno una bella
rappresentazione. Io non ci posso andare, Sandrina ha il morbillo, mio marito
ha il turno in ospedale e la tata non può fermarsi. Ti prego, vacci
tu!"
"Va bene! Guarda, avevo un altro programma per
stasera, una rilassante e divertente partitina al burraco con il solito
gruppetto d'amiche. Ma... come faccio a dirti di no?" convenne rassegnata,
Lucia.
Lo prelevò all'aeroporto e lo condusse all'albergo
per una rinfrescatina. Che tipo informale, pensò! Anche
decisamente poco attraente. Tanto meglio, si disse. Non
voleva complicazioni sentimentali e lei veniva fuori da una storia che ancora
le bruciava. Erano trascorsi tre anni, eppure quella ferita nel cuore non si
rimarginava. Forse erano i maschi sbagliati che venivano a cercarla: dopo il
matrimonio naufragato, solo delusioni e uomini, all'apparenza esemplari, che si
rivelavano, poi, dei gran mascalzoni. La vita da single aveva meno
complicazioni, il sesso... aveva chiuso anche con quello: c'era il lavoro, un
bel lavoro di prestigio, tante gratificazioni. Gli uomini, per carità! Stop,
croce: non voleva più sentirne parlare.
"Faccio in un attimo." disse lui ed entrò nella
Hall dell'albergo. Era una persona importante che prendeva il posto del
precedente presidente. "Possiamo andare!" Lucia si sorprese: non
aveva fatto in tempo a isolarsi mentalmente che già il tipo era tornato in
macchina.Efficiente, molto efficiente,
pensò!
Era in programmazione "l'Avaro di
Moliére", interessante commedia e la compagnia teatrale era anche
d'eccezione, quindi si prospettava una serata tutt'altro che tediosa: lei amava
in particolar modo quell'autore che sapeva interpretare al meglio la psicologia
dei personaggi.
Lasciarono il teatro entusiasti e in preda ad una
disquisizione sull'avidità umana e sulle nefaste conseguenze. Lui si rivelò un
abile conversatore, l'ottima dialettica lo rendeva affascinante e desiderabile.
Scomparve l'aspetto ordinario, il viso inespressivo nascosto da due occhialoni
alla Woody Allen, passarono in secondo piano la sua statura e il fisico
mingherlino: lui emanava un sex appeal irresistibile.
Lucia,
sta attenta, non ci cascare, disse fra sé. Ma non seppe dirgli
di no, quando lui le chiese di continuare la serata da qualche altra parte. Era
tardi e non sapeva dove condurlo, passò dinanzi a casa sua e parcheggiò l'auto.
In ascensore lei già lo desiderava, dimenticò i buoni propositi e gli lanciò
sguardi invitanti. Entrarono in casa e appena chiusa la porta, lei si stupì
quando lui le chiese informazioni sul dipinto di un autore sconosciuto che
spiccava sulla parete d'entrata.
Ma
come? Lui non affretta i tempi, è un gentiluomo! Diceva a se
stessa. Aveva la capacità di pensare e di non perdere di vista la realtà.
Il
presidente volle fare il giro della casa. Che strano interesse! Non
poté fare a meno di riflettere Lucia. Lui si soffermò sui ninnoli, sulla
disposizione del mobilio, notò la precisione di lei, indugiò in cucina
affascinato dal nuovo modello di microonde, del quale le chiese le
caratteristiche e le varie cotture. Lucia cominciò a spazientirsi e meditava di
passare al contrattacco. Se lui non prende l'iniziativa, lo faccio
io! Pensò.
Notò, poi, una strana espressione sul volto di lui
quando posò lo sguardo sulla foto del suo ex marito. "Che c'è, lo
conosce?" chiese Lucia. "Conosce il mio ex marito?"
"Non dovrei dirlo, ma lo conosco molto bene.
Mi manca tanto!" esclamò svenevole e amareggiato.
Che delusione! Aveva mandato in malore il suo
matrimonio quando scoprì la duplice sessualità del caro coniuge e ora le
capitava il suo amante! E dire che aveva avuto sensi di colpa, il suo ex aveva
anche negato.
"Signor Presidente, s'è fatto tardi; domani
c'è consiglio d'amministrazione. La riaccompagno!"