giovedì 20 giugno 2013

Sogni nostalgici

                              

   Sognavo di cadere dall'alto di uno stabile gigantesco, precipitavo e avvertivo il terrore del volo, della caduta rovinosa e soprattutto avvertivo il panico dell'impatto, ma mentre stavo per toccare suolo, miracolosamente mi svegliavo. Tutte le volte, era un sogno ricorrente, mi guardavo intorno e affannosamente assaporavo la bellezza del risveglio nella mia realtà, una pace e una gioia indescrivibile s'impadronivano di me ancora intontita dal sogno sconvolgente.
   I sogni sono il frutto delle nostre paure, delle nostre ansie, delle vicende quotidiane; perché il volo è così ricorrente nel sogno? Anche altri fanno o hanno fatto questo genere di sogno: me ne hanno parlato e quando mi confidavo, apprendevo di non essere la sola. Allora è un sogno tipico dell'infanzia e dell'adolescenza o al massimo della prima età giovanile, quando le insicurezze vivono nell'animo in crescita. Il volo rappresenta forse la paura di farsi male o rappresenta il desiderio di librarsi nell'aria, sogno accarezzato dall'uomo da sempre? Ma non si spiegherebbe il panico sofferto nel sogno e il senso di liberazione al risveglio.
   L'età della crescita è costellata da sogni ansiosi, la perdita di una persona cara, vivere il dolore del distacco, soffrire come se la realtà fosse quella e poi svegliarsi e ritrovare quella persona e provare un senso di liberazione, di gioia infinita. Crescendo la consapevolezza della vita porta a non fare più sogni di questo genere: si è forti abbastanza per affrontare le vicissitudini. Ed avendo la certezza che l'esistenza ha certi ritmi che non possono essere mutati, le ansietà smettono di tormentare durante il sogno.
   Ecco credo che mi piacerebbe essere ancora in quella fascia d'età in cui le insicurezze e le preoccupazioni emergono durante il sogno, mi piacerebbe ancora osservare i miei genitori con sguardo di dipendenza amorevole, loro non ci sono più e forse io non ho mai smesso di essere figlia. Ricordo il giorno in cui mia madre venne a mancare, una vicina di casa mi disse: "Ora sai veramente cosa vuol dire essere adulti." Già, e non si può fermare il tempo!

2 commenti:

  1. forse la tua vicina aveva un po' vaga la parola amore...secendo me da quel giorno ho imparato cosa voleva dire essre lontana da lei, semplicemente

    RispondiElimina
  2. Sì, se è per questo, e mi riferisco al commento della tua vicina, certe lezioni sarebbe bene non doverle imparare mai. E pazienza se si rimane un po' ignoranti :-D
    Quel sogno è davvero molto freuquente nelle fascie di età che hai detto, così frequente da... farmi addirittura pensare ad una causa biologica piuttosto che psicologica. Ovviamente però non saprei dire quale e, probabilmente, i due aspetti (biologia e psicologia adolescenziali) sono comunque legati.

    www.wolfghost.com

    RispondiElimina