domenica 9 dicembre 2012

L'attesa

                


   C'è chi sa attendere. C'è chi si siede sulla riva destra e pazientemente attende il suo turno o per meglio dire, per usare un suo termine, attende la sua entrata in campo, ossia il suo ritorno.
   La vendetta è un piatto che va servito freddo, infatti solo la pazienza e l'attesa portano al compimento dei propri desideri. Per cui, a parer suo, molto meglio farsi da parte, dare nuovo respiro, ossia dare la possibilità all'aria satura della sua presenza di ossigenarsi con elementi differenti magari più tecnici, di tipo meccanico: ciò che conta è una nuova ventilazione. Risultato... un peggioramento della respirazione, una dispnea preoccupante che non ha assicurato un adeguato scambio gassoso. Però prima del soffocamento si affaccia aria fresca all'orizzonte, aria di tipo salubre, naturale che non abbisogna di ventilazione artificiale: è talmente carica che può dar nuovo ossigeno all'ambiente. Ma il cielo pubblico, ormai abituato allo smog e al grigiore, non sa che farsene della freschezza, sarebbe come riabituare i polmoni ad aria d'alta quota; sai com'è, la respirazione farebbe fatica, fischierebbero le orecchie, tanto meglio la vecchia anidride più sicura, più attestata.
   Chi attendeva all'ombra delle sue certezze coglie l'attimo, sapeva che il suo cielo non avrebbe accettato una corrente nuova, un bel maestrale che spazza via le impurità; sapeva che il suo libeccio carico di sabbia sarebbe stato atteso.
   Forza costruiamo castelli di sabbia, gettiamo polvere negli occhi e nei polmoni e se l'orizzonte è sempre lo stesso ed è costellato da un marajà asservito dai suoi beduini, poco importa: ciò che conta è respirare aria vecchia. Sai com'è: è difficile rinunciare alle antiche abitudini!

9 commenti:

  1. Carissima Annamaria, non può non esserci un legame almeno indiretto fra queste tue parole e l'immondo osceno precipitare della situazione politica col Decerebrato di Arcore che, ormai asserragliato nel suo bunker (io gli consiglierei di prendere esempio da Hitler che ha fatto un'unica cosa giusta nella sua carriera di dittatore, e non voglio dire quale) gioca con l'Italia come se fosse il tavolo verde di una puzzolente bisca clandestina, provocando una a questo punto grottesca e controproducente crisi politica per sperare di lucrare qualche voto in più alle prossime elezioni, a questo punto ancora più imminenti.

    Il rispetto per il popolo italiano è palesemente sotto zero, la mossa è ai limiti estremi, se non oltre, il delirio politico.

    Ti stimo enormemente per aver saputo usare parole misurate e quasi poetiche laddove io, nel mio blog, sono ricorso alla più laida e volgare invettiva da cittadino inviperito che sceglie di indulgere alla rabbia piuttosto che a una catatonica rassegnazione (ma la tentazione l'avverto).

    Berlusconi perderà in modo clamoroso, ma intanto è riuscito a infliggere all'Italia che lui sostiene di amare tanto il più bestiale bastardo colpo basso.

    Purtroppo il finale della sua storia politica ricorda in maniera inquietante quello di un maestro romagnolo che presunse troppo da se stesso un certo numero di anni fa.

    Il mio sdegno è inesprimibile. O forse no, perché credo di averlo espresso.

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    1. E' anche il mio sdegno: il mio post lascia sottintendere il tutto. Lui attendeva che votassero il Bersani per sferrare il suo attacco perché secondo me se avesse vinto Renzi non si sarebbe riproposto. Ma gli italiani hanno votato la vecchia guardia e a questo punto si è fatto avanti. Siamo un popolo che non accettiamo le innovazioni e forse ci meritiamo questo andazzo.
      Auguriamoci che alle prossime elezioni ne esca con la coda fra le gambe.
      Grazie per la stima che è reciproca e se le mie parole hanno creato equivoci, me ne dispiaccio sinceramente.
      A presto, un caro saluto.
      annamaria

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    2. Nostro diritto/dovere di liberi pensatori che hanno a disposizione uno strumento impensabile vent'anni fa è tenersi informati e vigilanti e dire la nostra con senso di responsabilità ed onestà intellettuale. E quando si rischia di indulgere al turpiloquio come sta capitando a me, si vede che te lo detta la coscienza,

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  2. Cosa c'entra Berlusconi? Premesso che non lo voterò mai, meglio lui di Monti. Almeno per chi ha studiato Keynes e non parla solo a vanvera.
    Ciò detto, il post è strano... e splendido.
    Un incrocio tra poesia, thriller e analisi della realtà.
    Un abbraccio, cara!

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    1. Cara Ale, il mio post è sotto metafora, se avesse vinto Renzi, l'innovazione, il cambiamento generazionale, non avremmo avuto nuovamente il Berlusconi come candidato, ecco perché dico che gli italiani non sanno rinunciare alle vecchie abitudini.
      Grazie, cara amica.
      ricambio affettuosamente.
      annamaria

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  3. post da incorniciare...

    effetto domino:

    1) Bersani vince le primarie e dà continuità all'antiBerlusconismo

    2) risposta ovvia, Lapalissiana, il ritorno del Berlusca

    3) se il Cavaliere indovina la campagna elettorale e Bersani la sbaglia, rivince le politiche

    4) se Berlusconi vince al Quirinale ci ritroviamo un altro Presidente antiBerlusconiano

    5) Berlusconi a Palazzo Chigi e un Presidente "anti" al Quirinale produrranno altro immobilismo

    riflessiome:
    dal 1994 la sinistra definisce "coglioni" gli elettori di centrodestra, io sono un Signore, mi astengo dall'etichettare coloro che nei gazebo hanno votato per Bersani buttando nel cesso una possibile svolta storica.

    Buona giornata

    TADS

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    1. Caro amico, ti ringrazio credevo di non essere stata compresa e pensa un po' stavo scrivendo un altro post aggiuntivo in esplicazione a questo.
      Tu hai migliorato il mio post con i cinque punti ed era proprio ciò che intendevo sotto metafora, abbiamo perso un'opportunità, il Renzi era la nostra salvezza. Comunque spero che alle prossime elezioni cali il sipario su questa buffonata.
      Un caro saluto
      annamaria

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  4. @ TADS perfetto!
    E la sinistra aveva un candidato con i fiocchi. Ma o sono stupidi o masochisti.

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    1. Era ciò che intendevo anch'io, cara Ale.
      Un bacio
      annamaria

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