
Più passa il tempo e più i ricordi s'incollano indelebilmente, vorremmo cancellare quelli dolorosi, quelli che ci struggono il cuore, quelli che non possono più materializzarsi, ma la vita precedente è tutta in noi e mai vorremmo annullarla; se non girassimo lo sguardo e proseguissimo il cammino non meditando sul passato, forse sarebbe possibile.
Lo scrigno dei ricordi dovremmo custodirlo e aprirlo all'occorrenza, sapendo già che la malinconia o la sofferenza potrebbero prendere il sopravvento. Il forziere dei ricordi ci accompagna: fa parte del nostro bagaglio e quand'anche non volessimo aprirlo, lui è lì in ogni angolo del nostro vissuto. Basta gettare lo sguardo anche su di un semplice oggetto e tutto ritorna nitido, magari più lucente di quando l'oggetto del nostro ricordo era materia viva.
Eh, sì, il tempo a posteriori rende quel momento passato senza macchia e ci pare che le mancanze, se pur al tempo ce ne fossero state, appartengano a noi che non facemmo il possibile. Vorremmo liberarci dai ricordi molesti, ma non ci riusciamo: dovremmo liberarci anche dai reperti che risvegliano antiche reminiscenze.
Volendo potremmo disfarci di ogni ricordo, ma saremmo in grado di privarci di quei ninnoli, di quelle foto, di quegli angoli di vita che fanno parte di noi? Sarebbe possibile forse con gli oggetti, se non fanno parte di un ricordo affettivo importante, ma la realtà abitativa che ci accompagna da tempo è pregna degli umori di chi c'era: basta osservare un punto qualsiasi del contesto abitativo e tutto si riaffaccia nella memoria.
La nostalgia è frutto dell'età che passa, eppure solo ieri elargivamo consigli saggi, eravamo talmente bravi a sminuire le situazioni che non comprendevamo perché quegli atteggiamenti fossero così malinconici, e tentavamo di venirne fuori, di uscirne alla chetichella sorridendo bonariamente o con atteggiamento infastidito.
Allora come vivere con il ricordo? C'è chi si volta indietro e non assume un comportamento triste: è conscio di non poter cambiare la realtà ed è per questo che è grato al presente. E c'è chi non solo non accetta il suo presente, che gli impone una vita priva di alcuni affetti, ma rimugina anche sul passato: pensa di aver commesso degli errori e che se tornasse indietro apporterebbe modifiche al suo modus vivendi.
Dovremmo imparare a vivere con leggerezza intesa non come frivolezza, superficialità, ma cercare di planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore e accettare il fatto che quando s'intraprende una strada, durante il percorso si lasciano pezzi di vita dietro di sé!