
Da dove nasce questo lungo incipit,
sicuramente anche voi avrete notato che quando parlano di una persona passata a
miglior vita ne decantano le virtù passate, virtù che in vita erano criticate nonostante
i meriti speciali, oppure non erano elogiate con la stessa enfasi del dopo. Si
potrebbe scrivere tanto su questo argomento e ci sarebbe tutta una serie di
nomi che potrei elencare, ma guardando a personaggi più recenti, nel senso di
trapasso non molto lontano, è successo per un politico molto osteggiato e
considerato un plateale che con i suoi digiuni ad oltranza accentrava
l’interesse su di sé e non sulle questioni che voleva richiamare
all’attenzione. Pannella era un combattente, grazie a lui sono nati i
referendum e non solo, lui si esponeva in prima persona eppure per tanti era un
personaggio scomodo, ma dopo la sua morte la situazione si è ribaltata e ho
letto commenti di lode nei suoi confronti, per ultimo frasi del genere – non
nasceranno più uomini così, è stato il nostro Mentore! Lo stesso è accaduto
ultimamente per Dario Fo, il cui Nobel fu messo in discussione e anche ora di
quel Premio Nobel non si dice che Dario e Franca con quei soldi comprarono dei
pulmini per il trasporto disabili e li donarono al Comune di Milano. Ora a parte
il Nobel per la letteratura, la cui motivazione è: “seguendo la tradizione dei giullari medievali, ha dileggiato il potere
restituendo dignità agli oppressi”, non si possono negare le sue grandi doti
d'attore, drammaturgo, scrittore, pittore e attivista italiano; una persona
generosa con un forte carisma, una persona di grande talento ma anche una
persona scomoda che portava in scena la politica e la satira pericolosa. Ebbene
quand'era in vita tanti lo osteggiavano proprio perché si batteva per la verità
e manifestava il suo disappunto in varie occasioni e sul palcoscenico dove
raccontava storie di disagio di persone comuni: era un ascoltatore delle classi
sfruttate, dei lavoratori, era vicino a
chi subisce la soverchieria del potere. Suo figlio Jacopo al funerale ha parlato
del padre e della sua vita, ha raccontato aneddoti e ha espresso con profondo
rammarico il concetto del valore post mortem; di quel merito biasimato ma che
nel “dopo” fa erigere altari sulle presunte scomodità della vita!