martedì 4 ottobre 2016

Strappare il cuore

                   
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   Crediamo che le storie, per noi inconcepibili, siano dilatate per essere più accattivanti e che ciò che ci raccontano, intrecciato da misteri, sia inverosimile o perlomeno pensiamo che le vittime dell' ingiustificato rancore abbiano delle colpe. 
   Quando assistiamo a programmi televisivi che riuniscono famiglie dopo un lasso di tempo inaccettabile, pensiamo che sia stato costruito e che non potrebbe mai essere possibile che, nella stessa regione o città, vivano figli o genitori che s'ignorano fra loro,  continuando la loro vita come se il proprio sangue non esistesse. 
   Poi veniamo a contatto con le reali persone che ci raccontano il loro dramma, ce ne fanno partecipi e allora ci rendiamo conto che, anche senza un motivo importante, vi sono figli e genitori che per presa di posizione o cocciutaggine, decidono di non far parte più della loro famiglia d'origine, troncando ogni rapporto per sempre.  
   Infine il tormento ha una risoluzione, dopo anni e anni di attesa, di speranza e di determinazione sofferta, uno dei due parenti stretti fa il primo passo e tutto torna a brillare: si cancellano le incomprensioni, i malintesi, le assurde invettive, tutto si appiana; basta il ritrovamento di una lettera mai pervenuta o di una maturità tardiva a far cadere le barriere, a far riabbracciare quelle persone che si ignoravano da anni. 
   Ma a quei fili che si riannodano, mancano i fili colorati della vita non vissuta insieme, dei momenti di festa solenne, di quelle celebrazioni che procurano emozione, di partecipazione alla vita nei suoi progressi e combattimenti vari. Resterà sempre un vuoto antecedente che non sempre ha risposte, e chi si era intromesso per spezzare quei fili dovrà fare i conti con una coscienza che non possiede e tenterà il possibile per far rivivere l'inferno che tanto lo soddisfaceva.
   Io conosco una situazione del genere e ogni volta che mi veniva raccontata con immane mestizia, provavo disorientamento e sinceramente dubitavo, come se la vittima che stava patendo avesse almeno uno scheletro nell'armadio. E invece era solo godimento di chi metteva i bastoni tra le ruote per gelosia di non occupare il primo posto. 
   Come può un figlio/a a farsi condizionare così? Come può strappare dal cuore tutto il bene ricevuto e soprattutto l'amore del genitore? Come può dimenticarne le lotte, gli impegni, i sacrifici, l'amore smisurato ricevuto? Un genitore ama a tal punto che, anche dopo un muro di silenzio inconcepibile, silenzio in cui si era strappato l'anima e avrebbe voluto farla finita, basta un cenno e va e non fa domande: ciò che conta è il ritorno di chi si era perduto!

8 commenti:

  1. Un genitore ama con tutto se stesso, sempre.. questo i figli a volte non lo capiscono, altri invece lo capiscono solo quando diventano genitori. Brutte situazioni che ci fanno star male anche solo a sentirle. Ti mando un abbraccio mia cara e ti auguro la buonanotte.

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  2. Non so dare risposte se non che certe situazioni sono legate a anime fredde, a gelosie e interessi, a educazione sentimentale sbagliata, a terzi che soffiano sulla cenere ancora calda. Tutte le volte resto basita. Impossibile dubitare sull'amore dei genitori.
    Buon weekend, Annamaria, un abbraccio
    Marirò

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    1. E purtroppo accadono questi strappi dolorosi e si alza un muro invalicabile.
      Grazie per il tuo pensiero.
      Buona serata, un abbraccio.
      Annamaria

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  3. E' una situazione tipica del nostro Paese, cara Isabel.
    Un abbraccio.

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    1. Forse non soltanto del nostro, l'ingratitudine è mal comune in ogni luogo.
      Buona notte, cara Alessandra, un abbraccio.
      Annamaria

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  4. ciao Annamaria,
    io non ce l'ho tutta questa convinzione che i genitori amino i figli a prescindere e incondizionatamente nello stesso modo. Non ho trascorsi simili nella mia famiglia ma conosco, ho conosciuto, figli di seria A e figli di serie B, persone degne e meritevoli penalizzate da inetti e incapaci cocchi di mamma o di papà. Diciamo che un figlio unico non ha problemi e non li hanno (quasi mai)nemmeno un fratello e una sorella ma, ad essere sinceri, nelle famiglie numerose c'è sempre il figlio d'oro, quello d'argento e quello di bronzo, a volte pure quello di legno.
    Essere dello stesso sangue non è una scelta, c'è poi da aggiungere cognati e cognate, questo post mi ha fatto venire in mente un bellissimo film di Monicelli "Parenti Serpenti", più realtà che fantasia cinematografica.

    buona giornata Annamaria

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    1. Quello che tu dici accade e infatti vi sono i parenti serpenti, ma esiste un'altra faccia: genitori cancellati dai figli per ignobili convinzioni, genitori che vivono un dramma che li dilania.
      Grazie del passaggio, ti auguro una buona notte.
      Annamaria

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