mercoledì 7 settembre 2016

Ritrovata coscienza

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                 (un piccolo racconto di rientro, buona lettura)

   



   Ed era venuto il giorno della consapevolezza, mai avrebbe pensato che la vita potesse cambiare rotta. Era accaduto all'improvviso e si era ritrovata privata del consueto al quale non aveva mai dato importanza. Le era scesa una doccia fredda: comprese la precarietà delle certezze e di come non avesse considerato tutto ciò che la circondava e che ora l’affascinava. 
   Si osservò. Era sempre la stessa ma i suoi occhi coglievano particolari prima irrilevanti, perché erano con lei da sempre. La bellezza del tappeto di fiori, il verde delle piante ornamentali collocate in giardino e l’immensa zona living della casa d'élite affacciata sul parco, ora avevano una sua visione diversa. Tutto ciò era per lei scontato: ne faceva parte dalla nascita, non aveva sudato sangue per guadagnarselo. E allora si attaccava alle inezie ed era sempre alla ricerca di nuove emozioni. C'era stato un tempo in cui aveva partecipato alle risse di piazza: dove c'era una pacifica manifestazione, lei con altri "radical chic" accorreva e calandosi un passamontagna, armata di bastone, sfasciava vetrine di negozi, una botta e via. Successivamente volle provare il brivido del lancio dei sassi, conobbe un altro gruppo appartenente alla città bene, giovani ricchi nullafacenti, tediati della vita: nulla li emozionava ma i sassi dal cavalcavia sì, e allora si aggregò. La fece franca, nessuno sospettava: apparteneva a una famiglia prestigiosa con una morale esemplare, mai avrebbe potuto essere perseguita e tra l’altro con il camuffamento non si era fatta riconoscere. 
   Abbandonò questo stile comportamentale: le venne a noia e meditava di arruolarsi in qualche zona sperduta, avrebbe combattuto in nome di un presunto Dio che nulla chiedeva se non la pace, per i sostenitori del male era l’esatto contrario. 
   I genitori non c'erano mai, che strano rapporto: da piccola affidata alle baby sitters e da grande nei collegi di lusso, che stramba famiglia! Era cresciuta privata del contatto amorevole, quando tornava a casa i genitori o erano al lavoro o erano fuori per altri scopi, per cui non era necessario comunicare loro ogni sua iniziativa, le servivano per ora solo i soldi per il biglietto aereo e altri denari per la sopravvivenza iniziale e a questo le sue carte di credito erano più che sufficienti. 
   Il viaggio alla ricerca del brivido non ebbe mai inizio: le carte di credito improvvisamente erano azzerate e dei genitori non v’erano tracce. Erano scomparsi insieme al conto in banca, anche in azienda non sapevano dove fossero e gli ordinativi esigevano la loro presenza; c’erano decisioni da prendere, spedizioni importanti da effettuare. 
   Viveva ancora nel suo guscio dorato che non poteva permettersi e del quale ne apprezzava in quel momento il valore. Non conosceva il lavoro, non sapeva prendere decisioni imprenditoriali, aveva studiato con scarsi profitti e quella laurea in economia non l’aveva mai conseguita; si ritrovava con un modesto diploma da ragioniera e con lo sgomento nel cuore, altro che brivido da terrorista e aizzatrice di folle. 
   Un filmato attirò la sua attenzione, era una notizia di cronaca nera, una notizia di dolore: vittime innocenti in un ATTENTATO. Corpi sparsi sul pavimento di un noto locale, altri fuori sul selciato e gente terrorizzata che inebetita offriva i suoi sguardi pietosi. 
   Spense il televisore, la decisione era presa!  

7 commenti:

  1. come mi mancavi Annamaria! Ecco qua il tuo bel commento che ho letto tutto d'un fiato. Vedremo ora come continuerà :-) Bentornata e un abbraccio grande.

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  2. Sei sempre bravissima, cara!
    Ben tornata.

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  3. Bentornata, Annamaria :)
    Un gran bel racconto, che offre tanti spunti di riflessione. La ragazza avrò fatto tanti errori ma mai più dei suoi genitori. Può essere che questi ultimi siano "spariti" per farla bruscamente crescere? Se sì avranno riscattato tante mancanze.
    Bravissima!
    Un caro saluto,
    Marirò

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    1. Grazie per l'apprezzamento e ti auguro una buona e serena notte.
      Un abbraccio
      Annamaria

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