giovedì 17 dicembre 2015

Rincorrere il passato

                            


  La mestizia del tempo passato, del tempo che non ci appartiene. Esiste una mestizia del passato che vorremmo rivivere in quanto glorioso dal punto di vista affettivo e emozionale ed esiste una mestizia più deleteria quella senile, quel volersi riappropriare dell'aspetto fisico giovanile che per alcuni è vissuto come condizione di benessere fisico e per altri invece, fortunati loro che il benessere lo possiedono ancora,  significa voler tornare alla bellezza giovanile, al fascino dell'attrazione. 
   Ora considerando che spesso non siamo in grado di accettare il presente al quale attribuiamo diversi difetti, in età infantile non viviamo tanti aggrovigliamenti celebrali, tante elucubrazioni: sinché i genitori sono prodighi d'affetto, pensieri negativi non ne nascono, anche quando le condizioni economiche non possono esaudire ogni desiderio, conta l'affetto e la presenza. 
   In età adolescenziale nascono conflitti con se stessi e con il mondo, per cui se dovessimo ricordare quel periodo nonostante la giovane età, forse non vorremmo tornare indietro. Ma vi sono casi eccezionali, il mondo è variegato, vi sono casi in cui il periodo di transizione è vissuto con grande distacco e la percezione di trovarsi al confine fra infanzia e giovinezza è quasi latente. In quel caso sarebbe bello fare passi indietro. 
   Il periodo successivo, la giovinezza, è un'esplosione di sensazioni, di esperienze, di lotte, di emozioni,di creatività, anche di delusioni, tutto procede perché è la giovane età, l'aspetto fisico, il propellente per tornare a galla, per emozionarsi ancora. 
   L'età matura, già bel traguardo, matura nel senso di pienezza interiore, di percorsi compiuti, di esperienze scelte o rinnegate, di condizioni di vita che a volte rispecchiano i sacrifici fatti e altre in cui accade l'impensabile col quale intraprendere una lotta estenuante per tornare a percorrere la strada della vita.
    Ma esiste per un essere umano la consapevolezza dell'accettazione del momento che gli appartiene? Esiste quella gratitudine che lo porti a pensare che ogni stadio della vita è giusto e va vissuto per quello che gli appartiene? 
   La mestizia del passato, la nostalgia del passato, è giustificata quando vorremmo rivivere quei momenti speciali che hanno costellato la nostra vita e soprattutto a quando le responsabilità e sacrifici erano delegati ai genitori: non è facile essere adulti, anche se è quello il desiderio che vive nei giovanissimi cuori. La mestizia del tempo maturo, inteso come il periodo che va sino alla mezza età, è fatta di considerazione del proprio presente che non ha rispecchiato le aspettative, quindi è una tristezza che nasce da delusioni per ogni sorta di esperienze di vita. 
   Ma come dicevo all'inizio, quella più deleteria è la mestizia senile, quella non accettazione del corpo che cambia, quell'accanimento a voler sembrar giovane a tutti i costi, quel ridicolizzarsi con interventi estetici che trasformano i volti in mummie impressionanti, quella goffaggine estetica con look inappropriati. Esiste un comportamento adeguato per ogni età, come esiste un modo per non apparire vecchi bacucchi, ma attraenti signori che possono essere al passo con i tempi senza eccedere in mancanza di buon gusto e tanto altro.   

2 commenti:

  1. Importanti considerazioni. Forse oggi si inizia prima della senilità, proprio nell'età matura, a voler tornare ragazzini ridicolizzando corpo e atteggiamenti. Gli eccessi alla fine mortificano sempre e rincorrere il passato è una lotta giò persa in partenza. L'unica vittoria resta l'accettazione serena di ogni fase di vita.
    Buon Natale, Annamaria, a te e ai tuoi cari.
    Con simpatia,
    Marirò
    .

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    1. Grazie infinite, carissima Marirò, ricambio di cuore.
      Buona natale anche a te e alla tua famiglia.
      Un abbraccio affettuoso
      annamaria

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