giovedì 10 settembre 2015

Macchinazione (parte tredicesima)

   

   Quando la moglie di Nicola morì, nonostante tutto, lui si sentì solo: inizialmente aveva sposato Caterina per amore, era stato il percorso matrimoniale a fargli scadere dal cuore la donna e lui sapeva il perché. L'incapacità di dargli un figlio e poi la sua freddezza, a letto si negava e il più delle volte era costretto a prenderla con la forza: un uomo ha le sue esigenze, le diceva, e i doveri coniugali andavano compiuti. Col tempo Caterina divenne sempre più distante, al tutto si aggiungeva il fatto che lui le rinfacciasse la sterilità.
   "Non sei stata capace neanche di farmi un figlio, non vali niente come moglie. Un giorno o l'altro me lo farò fare dalla prima che incontro." urlava.
   Lei non rispondeva più, abbassava il capo e sgobbava, lavorava anche saltuariamente nei campi come stagionale e desiderava tanto un'altra vita; un uomo amorevole, romantico, curato. Nicola tornava a casa sporco e si lavava sommariamente, le unghie erano rigate di sporcizia che nel tempo si era solidificata e poi puzzava, quanto puzzava! Quando si coricava accanto a lei, ne avvertiva il tanfo e il disgusto le faceva rivoltare lo stomaco. Ma non diceva nulla, si voltava dall'altra parte e fingeva di dormire, tranne le volte in cui lui la prendeva con la forza e lei inerte mentalmente pregava che finisse subito e accadeva infatti che il rapporto durasse una manciata di minuti, buon per lei, poi Nicola crollava nel suo sonno e lei si alzava, si ripuliva e tornava a letto aspettando di riaddormentarsi con la morte nel cuore. Ai campi vi erano altre donne sposate che si lamentavano del loro matrimonio: all'inizio entusiasmo, amore, poi doveri, solo doveri e attenzioni zero, meno che mai romanticherie che ogni donna vorrebbe per sempre. Allora si convinse che non avrebbe dovuto sposarsi, perché tanto il matrimonio è una prigione senza via d'uscita e si augurava la morte che le fece un regalo quando contrasse il tifo, dopo aver mangiato della verdura raccolta dalla terra e non lavata.
   "Sono contenta, sai,"disse al marito febbricitante nel suo letto di morte "sono contenta perché la mia vita con te è stata un supplizio."
   Nicola si mise a riflettere su quelle parole e non trovò il motivo di tanto acredine, giunse alla convinzione che la sterilità l'aveva resa incapace di connettere. Lui era stato un marito fedele, a parte quell'unica volta che aveva violentato la minorata mentale; era stato un gran lavoratore: non le faceva mancare nulla, lei andava nei campi, ma non ce n'era bisogno e poi le aveva dato una casa confortevole, piccola ma con gli spazi giusti e ogni anno la portava alla festa patronale, persino le regalava qualche chincaglieria d'esposizione. Ah, che ingrate le donne, pensò!
   I giorni passavano e Caterina gli mancava, si sentiva solo, poi si ricordò della ragazza che aveva preso con la forza e tornò a casa della moglie del sindaco. Chiese di Fiorenza e gli fu detto che da tempo aveva lasciato la casa per stabilirsi presso l'orfanotrofio più vicino che cercava una sguattera a tempo pieno; la signora non se l'era sentita di rifiutare e aveva acconsentito: le suore non se la passavano bene e vivevano della solidarietà, Fiorenza non sarebbe costata nulla.
   Nicola era da un po' che viveva del ricordo di quella ragazza, quasi gli rimordeva la coscienza di averla stuprata: lei non aveva neanche capito, era quasi incapace d'intendere e lui ne aveva approfittato, era come se sua moglie dall'aldilà gli avesse acceso nel cuore una briciola d'umanità!

(continua)

11 commenti:

  1. Ciao cara Annamaria! In questa occasione volevo semplicemente ringraziarti per le tue parole. Apprezzate davvero!

    www.wolfghost.com

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  2. Buongiorno e grazie, caro amico.
    Un saluto mattutino.

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  3. Ciao Carissima Annamaria, ricordo di averti già letto su splinder...mi auguro che sia tu..bello quanto scrivi..io sono ritornoVivere. Felice serata! p.s ti aspetto nel mio blog poetico

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    1. Ah, la splinder che nostalgia!
      Passerò sicuramente a trovarti e grazie per aver apprezzato il mio scritto.
      un bacione
      annamaria

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  4. Bentornata, Annamaria :) Con Settembre si riprendono le abitudini consuete, blog compresi, nella speranza che la tecnologia casalinga regga. Ho letto che sei ancora in attesa del pc e hai rimediato con uno vecchio: meglio che niente.

    Mi fa piacere che hai ripreso a pubblicare il racconto, scritto con grande pulizia, ma con la forza della cruda connotazione .
    Povera Caterina! Sicuramente difficile vivere accanto a un uomo arido che la disprezzava e che stuprava le ragazze indifese. Resto in attesa di leggere il proseguo e di scoprire quale briciola umanità potrà albergare in un individuo che pensa di aver dato tutto a una compagna per 4 muri di casa e una passeggiata di convenienza all'anno.
    Un abbraccio, a presto
    Marirò

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    1. Sei una lettrice attenta e questo è un piacere per chi scrive. Questa storia sta prendendo anche me, e di volta in volta quando mi accingo a scrivere immagino le situazioni, gli ambienti e gli sviluppi che in qualche modo si rifanno a realtà di vita e di spunti ce ne sono. La scrittura ha la capacità di dare corpo agli avvenimenti, spero di interessarti sempre, carissima amica.
      Ricambio di cuore
      annamaria

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  5. Sei tornata alla grande!
    Come sempre, offri al lettore profondità psicologica e scorrevolezza di stile.
    Un caro abbraccio.

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    1. Grazie, cara Alessandra, per l'apprezzamento. Sono contenta che tu sia guarita.
      Ricambio di cuore.
      Annamaria

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  6. Alla faccia che elemento!! E la cosa più deprimente è pensare che non solo erano personaggi comuni un tempo, ma che ne esistono ancora oggi!
    Apprezzo molto la tua bravura e stile di scrittura, molto scorrevole, perfino nelle parti dove vengono affrontati temi scabrosi.

    www.wolfghost.com

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    1. Grazie infinite, caro amico, il tuo apprezzamento lusinghiero è un piacere per me
      Buona serata e spero che Julius stia meglio.
      affettuosità
      annamaria

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  7. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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