domenica 24 maggio 2015

Macchinazione (parte settima)

        

 

   La tresca andava avanti e l'ignara Giuditta finì per divenire amica stretta dell'amante di suo marito il quale non perdeva un colpo: sesso sfrenato fuori e dentro casa con sua moglie, ecco perché lei non poteva supporre quanto Victor fosse traviato, ma ciò che non poteva immaginare era che stesse macchinando nei confronti di sua madre non ancora completamente anziana.
   Un giorno lui comprò il silenzio di un medico compiacente che visitò la suocera per un presunto attacco di panico. La donna in passato aveva avuto sporadiche crisi di tachicardia, ma il tutto si risolveva con un tranquillante e vita serena, anzi era stato lo stesso cardiologo del pronto soccorso a prescriverle la terapia, aggiungendo che qualche stravaganza avrebbe donato leggerezza alla sua vita troppo morigerata e ancorata ai cliché del controllo per abitudine e buona educazione.
   "Signora Maddalena, " chiese il medico "cosa teme? Vive in compagnia con sua figlia e la sua bella famiglia, cosa l'angoscia?"
    "Dottore, io sto bene, è stata la solita tachicardia, non panico. Non sono angosciata, non potrei stare meglio qui. Mio genero è gentile e affettuoso, mia figlia e i miei nipoti lo sono altrettanto. E' un vecchio disturbo giovanile."
   "Ecco, dice bene, un vecchio disturbo che non ha approfondito. Domani l'aspetto in ospedale per un elettrocardiogramma."
   Maddalena si recò a quella clinica e trascorse varie settimane; entrò in forma, ma più i giorni passavano e più peggioravano le sue condizioni mentali, il panico presunto divenne un disturbo più grave, un disturbo simile alla schizofrenia.
   "Non capisco, dottore, mia madre non è mai stata così, ho come la sensazione che i farmaci che le somministrate abbiano un effetto collaterale devastante per la sua mente, ci sono giorni che non mi riconosce. Mio marito mi assicura che lei è uno stimato cardiologo che si avvale della collaborazione di un neurologo per curare casi di tachicardia da panico, ma a questo punto vorrei consultasse un altro specialista."
   Maddalena ebbe degli sprazzi di miglioramento e sua figlia pareva rincuorata.
   "Mamma, ti porto a casa, vedrai con noi tornerai come prima."
   "Ma no, qui mi trovo bene, sono carini, non avere fretta. Ho conosciuto delle signore tanto garbate, abbiamo fatto amicizia, sono in buona compagnia."
   Giuditta non riusciva a comprendere, un giorno sua madre era lucida e un altro non la riconosceva, ma ciò che non si spiegava era perché non avesse voglia di tornare a casa, lei così legata agli affetti e alla casa pregna della storia della sua vita; quella casa che non aveva mai voluto abbandonare: ogni angolo le ricordava il caro marito scomparso anzitempo per un infarto, spesso la madre le diceva con infinita tenerezza che le pareva di sentirselo ancora accanto.
   "Le cose cambiano, cara moglie, non preoccuparti. Devi rispettare le decisioni di tua madre, in quella clinica sta bene e poi dopo una vita passata a occuparsi di tutti voi, avrà deciso di riposarsi, di stare con le nuove amiche, anzi sai che potremmo fare per lei, farla dimettere e farla trasferire in quella casa di cura ben organizzata dove la vita è un paradiso per gli anziani; riunioni, gite, giochi, spettacoli, altro che vita familiare lavorativa!"
   "Ma sei matto, mia madre in una casa di riposo!" esclamò con rabbia "Mia madre non ha ancora settant'anni e vorresti farla rinchiudere?"
   "Ma che dici, sarà lei stessa a scegliere e se vorrà andarci di sua sponte, che male c'è. Sei antiquata, anche perché Maddalena quando vorrà potrà sempre tornare da noi. Ritienilo un soggiorno temporaneo a cinque stelle!"

(continua)

4 commenti:

  1. Con Victor sono un po' tutti in pericolo. Ora anche la suocera ha da temere dalle sue macchinazioni. Mi auguro che Giuditta apra gli occhi. Prima o poi lui farà un errore dal quale non potrà salvarsi.
    Spero di leggere presto la continuazione della storia. Sono stata i buona compagnia coi tuoi post questa notte.
    Un caro saluto, a presto
    Marirò

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  2. Carissima, è un piacere per me sapere che la mia scrittura sia stata di tuo gradimento, come hai visto sei la prima lettrice ed è per me un onore: le tue considerazioni sono sempre attente e acute. Victor è un personaggio subdolo e per raggiungere il suo scopo non si ferma dinanzi a nulla.
    Buona notte e grazie
    un abbraccio
    Annamaria

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  3. immagino Victor impersonato da Gabriel Garko, con quegli occhi gelidi e quel fascino misterioso e ammaliante. Fino a quando potrà continuare a farla franca? ...

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    1. Le tue idee sono perfette, Garko rappresenta il tipo contorto dal fascino che cattura.
      Un abbraccio super
      annamaria

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