lunedì 13 aprile 2015

Macchinazione (parte prima)

   

                              
                                                        

   Gli steli erano ancora secchi, segno che la natura tardava a svegliarsi. Osservava dalla finestra lo spettacolo malinconico e rivide lei, la sua preziosa  amica, ai tempi del liceo, quando i suoi occhi si entusiasmavano anche nel grigiore. Lei che sognava e fantasticava sulle prospettive di vita che sarebbero state sue: nulla le mancava; le capacità, l'aspetto fisico e il denaro le appartenevano in maniera generosa. Ma tutto muta e ciò che prima esisteva nei pensieri, non ci appartiene più e non ci rendiamo conto che non sempre siamo artefici del nostro destino. Ci facciamo prendere per mano, siamo vittime della forza altrui: un sorriso, delle promesse, quanto è facile blandire l'animo umano!  E capita, non va mai detto il contrario. La forza di persuasione, la parvenza d'amore, sono comportamenti tipici di chi vuol perseguire uno scopo: con astuzia si può mettere fine a una propria vita modesta e la promettente giovane sognatrice rappresentava per l'esperto opportunista il salto di qualità, l'agiatezza.
   "Quando ti chiederà, se vado bene per lei, tu astieniti dal fare commenti, lascia a lei la scelta!"
   L'adulatore sapeva che il parere dell'amica del cuore sarebbe stato fatale.
   E Marisa non manifestò il suo dissenso quando Giuditta puntualmente le telefonò per avere un consiglio, del resto non poteva influenzare le sue decisioni e anche se il lui della vicenda non le avesse chiesto nulla, lei non avrebbe condizionato la scelta di Giuditta: quel Romeo da strapazzo, forse, avrebbe potuto renderla felice. Non si conosce il futuro e mai vorremmo essere responsabili di un andamento diverso e sentirci dire: " Se non avessi dato ascolto a te!" 
   E Giuditta accettò la proposta di Victor; aveva qualche dubbio sulla differenza d'età, ma lui le fece intendere che con la saggezza dell'età l'avrebbe coccolata ogni istante e che l'avrebbe colmata di tenerezze e tanto amore. La loro vita sarebbe stata spensierata, avrebbero avuto tanti amici e avrebbero viaggiato alla scoperta del mondo, di quelle terre sconosciute ricche di fascino, e che con lui non si sarebbe mai annoiata. Marisa ascoltava le confidenze enfatiche dell'amica e non riusciva a entusiasmarsi, quel gran parlare le scivolava addosso; eppure lei non aveva lo stesso tenor di vita della sua preziosa amica, lei per ottenere un abito doveva sudar sette camicie: la sua famiglia monoreddito non aveva granché da scialacquare. Giuditta s'imbevé di quelle promesse che il damerino le versava copiose e non colse il segnale dell'opportunismo, di come sarebbe stata infelice per i tradimenti che avrebbe subito. Eppure il tipo si pavoneggiava, parlando delle sue conquiste, dei suoi rituali amorosi, di come le donne gli cascassero ai suoi piedi; ma poi aggiungeva che dopo il matrimonio avrebbe avuto occhi solo per la sua donna, per la sua ragazza dagli occhi color del cielo.
   Marisa era sempre più infastidita dal comportamento esibizionista del pretendente datato, il quale un giorno giunse persino a mostrare un filmino girato in macchina da una sua ex, una sua segretaria, mentre in abiti discinti gli giurava amore eterno. Persino la famiglia di Giuditta non colse il segnale, anzi sembrava compiaciuta che una persona così pregna di fascino avesse scelto la loro figliola, e allora giù a riceverlo con tutti gli onori, a lasciarsi abbindolare sulla sistemazione temporanea nella loro casa. Sarebbe stato solo per poco, diceva lui, giusto il tempo di cercare un'abitazione degna della principessa futura moglie. La mamma di Giuditta cambiò la disposizione degli arredi e sgombrò la sala da pranzo per adibirla a camera matrimoniale dei futuri sposi: pur essendo l'appartamento abbastanza ampio, comunque conteneva già del mobilio di valore e di darlo via non era il caso, si poteva benissimo sacrificare lo spazio di una camera inserendo altro arredo.
   E il ragno tesseva la tela, una tela invisibile che non lasciava tracce.   

   (continua)

14 commenti:

  1. Ciao Annamaria, fortissimo il racconto! Mi raccomando: fai presto la seconda puntata, son troppo curiosa!! Come stai cara, è un pò che non giro qui intorno, ma credo di essere tornata😉. Un abbraccio.

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    1. Grazie, cara, bentornata! Solo contenta che ti piaccia. Alla seconda parte ci sto lavorando. Un abbraccio affettuoso

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  2. immagino ci saranno dei colpi di scena, per ora non si presenta come una bella storia d'amore. Sempre forti e intensi i tuoi racconti, mia cara Annamaria, ci coinvolgono moltissimo. Buonanotte :-)

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    1. Buongiorno, cara Licia, ti ringrazio per l'apprezzamento e per il ricordo che hai di me, è bello sai, come fossimo una famiglia.
      Ti auguro una buona giornata e spero di concludere il racconto a breve, dipende da fattori temporali.
      con affetto
      annamaria

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    2. E' vero Annamaria, è come fossimo una famiglia. ... e così sarà, vedrai :-) Buona domenica a te

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    3. Grazie, Licia, felice inizio settimana.
      annamaria

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  3. Risposte
    1. Grazie, cara Alessandra.
      Buona serata
      un bacione
      annamaria

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  4. Bellissimi i tuoi racconti!
    Buona giornata da Beatris

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    1. Ti ringrazio, nuova amica, è un piacere fare la tua conoscenza.
      Felice serata
      affettuosità
      annamaria

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  5. Un racconto che non lascia intravedere, al momento, felicità futura d'amore....
    E' stato un piacere leggerti, Amaria, buona serata e un saluto,silvia

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    1. Grazie per il passaggio, nuova amica. Le aspettative non sono buone, infatti. Ti ringrazio e ti auguro una buona domenica.
      Un bacione
      annamaria

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  6. gli adulatori approfittatori sono molto pericolosi specie quando il desiderio di dare una svolta alla tua vita si fa pregnante e ti metti i prosciutti davanti agli occhi.
    Attendo la continuazione
    felice domenica, ciao
    Marirò

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    1. E di persone così ce ne sono parecchie, cara Marirò, riconoscerli non è facile quando intercorrono i sentimenti.
      Grazie e buona domenica.
      Un abbraccio
      annamaria

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