lunedì 20 aprile 2015

Macchinazione (parte seconda)

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   Il matrimonio venne celebrato in pompa magna, seguì un viaggio di nozze come all'epoca dei fatti non c'era: un mese all'estero fra sollazzi e scoperte di luoghi mai visti prima dalla dolce sposina, per un mese lontani dalla normale realtà. Il rientro fu accolto con clamore da parenti e amici, fu predisposto un ricevimento con festeggiamento che inorgoglì maggiormente lo sposo: come un pavone mostrava la ruota delle sue luccicanti piume. Descrisse particolari dei posti visitati, enfatizzava ogni momento rivolgendo languidi sguardi alla sua mogliettina nella ricerca del suo assenso, e scivolò nel cattivo gusto di fare accenno ai momenti intimi, ignorando l'imbarazzo della giovanissima consorte. 
   Più si atteggiava e più Marisa lo odiava. Detestava lo sfregamento delle sue mani, le sopracciglia inarcate, la schiena eretta e sicura, la voce da baritono teatrante, detestava la sua millanteria che invece aveva conquistato tutto il parentado della sua miglior amica.
   "Lo so che non ti piaccio." disse un giorno il tipo navigato "Lo so che se potessi, mi butteresti fuori dalla vita di Giuditta. E sai perché? Tu sei gelosa, tu la volevi solo per te, eravate una sola anima. Cosa credi che non vi osservavo quando passeggiavate; eravate sempre mano nella mano, come due innamorate. Invece lei ha scelto me!"
   "Mi fai schifo!" replicò Marisa "Come ti permetti, sei solo un maligno opportunista. Ma uscirai allo scoperto! Cosa ne sai delle nostre vite, di come ci lega oltre all'amicizia la parentela. Siamo cresciute insieme e insieme abbiamo condiviso ogni cosa. Non mi piacevi, è vero, e non mi piaci, ma per il bene che voglio a Giuditta non ho condizionato la sua scelta, spero che un giorno non dovrò pentirmene!

   Vi sono persone che sanno conquistarsi la stima con affettata recitazione e vi sono persone che amano ricevere un trattamento del genere: non colgono l’insidia, la mancanza di sincerità, il calcolo; è l’ostentazione ad avere la meglio e in questa gente i loro occhi non scorgono la verità, ma appare il luccichio dell’apparenza. Per questo motivo Marisa aveva preferito non esprimere le sue supposizioni, non aveva prove ma solo presentimenti; lei temeva di perdere l’amicizia di colei che le stava a cuore e tra l'altro temeva di non poter essere più accolta in quella famiglia della quale ne faceva parte da una vita. E poi, avrebbe potuto anche sbagliarsi, magari Victor, nonostante tutto, avrebbe reso felice la giovanissima sposina.

   (continua)

2 commenti:

  1. chissà se Marisa vedeva giusto o forse si sbagliava.. aspetteremo la prossima puntata con ansia...e speriamo che quella povera sposina non debba soffrire troppo. Buonanotte Annamaria, è molto belo leggerti

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    1. Cara Licia, di macchinazioni è pieno il mondo e l'inesperienza è terreno facile per gli adulatori opportunisti.
      Ti ringrazio per aver trovato piacevole la lettura.
      A presto
      un abbraccio
      annamaria

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