venerdì 27 febbraio 2015

Impressioni di lettura

(Vi ripropongo una recensione di un libro dalla lettura distensiva, ma interessante: a volte val la pena rispolverare anche post precedenti, magari per tornare a parlarne e rifletterci un po'.)

                                       

   Mi hanno regalato un libro di narrativa che tratta di filosofia. In chiave ironica vengono presentati i sommi maestri della filosofia, i filosofi antichi; in quarta di copertina è scritto: "Altamente istruttivo e altamente divertente, questo è un libro di etica narrata. Una cosa nuova sul mercato delle idee. Una cosa di cui si sente sempre più il bisogno..."
   Innamorarsi e restarne soggiogati, nella vita vi sono vari innamoramenti e non solo di tipo sentimentale: l'autrice dopo aver letto "Storia della filosofia greca", libro scritto da Luciano De Crescenzo, al quale dedica un particolare ringraziamento, subisce un colpo di fulmine filosofico. Ma l'innamoramento nasce in lei sin dalle scuole elementari è lì che il seme radica con la conoscenza di Pitagora, in seguito amerà Platone per il "Simposio", Aristotele per il principio di non contraddizione, Epicuro per la concezione dell'amicizia e Cartesio per il cogito. Lei dice che senza di loro la sua vita sarebbe stata vuota.
   Giovanna Zucca, è un'infermiera e lavora come strumentista e aiuto anestesista; è laureata in filosofia e tiene parecchi seminari. Avete già avuto modo di conoscerla, attraverso la mia presentazione del suo libro d'esordio "Mani calde" che tratta la storia di un bimbo scampato alla morte dopo il coma. Questo libro è la libera rielaborazione della sua tesi di laurea e nella parte conclusiva, dedicata ai ringraziamenti, l'autrice con umorismo si addossa ogni responsabilità della sua eventuale "cialtroneria intellettuale" (queste sono le sue precise parole).
   La narrazione comincia con alcune righe tratte dal Parmenide di Platone: "Zenone, che cosa vuoi dire? Che se la realtà è molteplice, i molti devono essere insieme simili e dissimili, ma questo è impossibile, perché le cose dissimili non sono simili, né quelle dissimili?..."
   Siamo a casa di Giovanna che con tanta buona volontà tenta di leggere il Parmenide, fa molto caldo e la concentrazione è  scarsa, le disquisizioni filosofiche fra Socrate e Zenone sono astruse e incomprensibili, l'ontologia è difficile da apprendere.
   La scena si sposta a casa di una famiglia romana, stessa serata calda, in televisione un evento importante, una serata speciale di "Porta a Porta" con ospiti illustri, i mitici maestri della filosofia chiamati lì per discutere il tema della virtù come bene comune. Si parla di un evento straordinario con collegamenti satellitari, seduti in studio ci sono già il "divino" Platone, Aristotele di Stagira ed Epicuro di Samo; seduti tra il pubblico altri illustri maestri contemporanei, Gianni Vattimo, Massimo Cacciari e Luciano De Crescenzo. La famiglia romana, come tante altre, ha il televisore acceso, lo speciale di Vespa incuriosisce il signor Nando che richiama sua moglie Grazia; sopraggiungono in un secondo momento la fidanzata del figlio ed in seguito il ragazzo. I coniugi romani, a digiuno totale di filosofia, attraverso le spiegazioni della ragazza s'incuriosiscono e decidono di seguire il programma con molto interesse anche per imparare qualcosa. La signora Grazia comprende che gli argomenti filosofici riguardano la quotidianità e che la filosofia aiuta nella comprensione degli stessi.
   La scena si sposta, poi, in Sicilia, un professore di filosofia in pensione  non crede ai suoi occhi quando vede sul palcoscenico di "Porta a Porta" i sommi maestri; finalmente trattano la sua amata materia insegnata con fervente passione; crede che il tutto sia un artifizio metafisico e si irrita soltanto quando scorge De Crescenzo seduto tra il pubblico. Entrambe le situazioni sono narrate nell'idioma di appartenenza, infatti i dialoghi sono in perfetto romanesco e in perfetto siciliano.
   I filosofi durante la trasmissione sciorinano acuti pensieri  e disquisiscono sul valore della virtù, si scatena una diatriba che porta i telespettatori a comprendere meglio gli avvenimenti contemporanei alla luce della filosofia antica. Vespa ha molta difficoltà a condurre il programma, il tutto sembra sfuggirgli di mano e spera di placare i sommi maestri con l'ultimo ospite: durante la puntata una poltrona è rimasta vuota, si attende il Grande Cartesio, che involontariamente è stato dirottato altrove.
   Questo è un libro non solo etico, ma anche pedagogico: trattare un argomento importante, sotto forma di narrazione, è particolarmente adatto per coloro che necessitano di un approccio ad una materia che migliora il modo di pensare e di ragionare sull'esistenza nella sua totalità. Tutti noi ci chiediamo il senso delle cose e perché esistiamo, e questa è "Filosofia"; Giovanna Zucca si pone come obiettivo insegnare la filosofia dei Grandi, ossia l'amore per il sapere.

4 commenti:

  1. Grazie alla tua splendida recensione, lo leggerò.
    Un abbraccio.

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    1. Troppo buona, carissima amica. Ti ringrazio e spero che ti piacerà.
      Felice giornata, a presto.
      con affetto
      annamaria

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  2. Ciao annamaria!
    La tua recensione è splendida proprio perché tu con le parole scritte ci sai fare sul serio eh! Mi hai proprio convinto e questo sarà il mio prossimo libro da leggere,grazie cara
    Ti auguro buona serata,un bacio :)

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    1. Mi confondi, cara Claudia, e ti ringrazio dal più profondo del cuore. Spero che ti sarà gradito così come lo è stato per me.
      Ora io posso solo augurarti un buon inizio di giornata con un felice proseguimento.
      un affettuoso abbraccio
      annamaria

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