lunedì 19 gennaio 2015

Rispetto

    Questo post qui in basso è stato dettato dalla mia rabbia sempre più crescente. Premetto che non sono una persona autoritaria: amo il dialogo pacifico, la comprensione, la giustificazione, chissà perché trovo sempre una scusante per tutti. Detesto le sopraffazioni, i governi assolutistici, le imposizioni e in questo momento c'è ancora chi paga con la vita l'estrema tirannide. Ma al punto in cui siamo in quest'Italia dove si esce da casa e non si sa se far ritorno, in quest'Italia dove le tasse ci soffocano, i redditi sono bassi, le occupazioni deperiscono o muoiono, i giovani ci abbandonano, gli anziani campano i figli disperati, la Caritas accoglie persone che un tempo potevano a loro volta accogliere, Alti Vertici che si fanno rifondere persino del biglietto del tram; ma ditemi voi, se solo per un attimo non avete pensato a una PERSONA FORTE che li metta in tutti in riga, che dia il giusto premio a chi se lo merita e che usi il pugno duro a ragion veduta.          





                   

   Cos'è il rispetto? Al giorno d'oggi questa parola pare desueta, quasi un lemma caduto nel dimenticatoio: ognuno fa ciò che vuole e non intende rispettare l'altro. Ognuno in qualunque campo, cominciando da chi dovrebbe mettere il rispetto al primo posto.
   I modelli dovrebbero essere un punto di riferimento per chi è in una fase delicata della vita: si guarda alla persona di spicco e si cerca di emularlo. Ma, ahinoi, i modelli che abbiamo a disposizione di serio non hanno ben nulla e quei pochi non catturano l'attenzione. E' una società costruita sulla mancanza del rispetto e la situazione evolve disastrosamente: quando il mondo non ci concede rispetto e si comporta vergognosamente, le reazioni negative sono all'ordine del giorno.
   Si calpestano i diritti civili, si offende, si raggira, si delinque, si sopraffa, si usufruisce della libertà di uno Stato a proprio piacimento. Al punto in cui ci troviamo, la famosa libertà, conquistata con lotte anche cruenti, non dovrebbe più appartenerci: non siamo in grado di gestirla. Non sono in grado i governanti, non sono in grado i tutori della legge, non sono in grado le famiglie, abbiamo perso l'orientamento.
   I dittatori non portano del bene alla nazione che governano e i risultati ben li conosciamo, io sono contraria a ogni forma di dittatura: è un soffocamento restrittivo che annulla l'esistenza. Ma al punto in cui ci troviamo, credetemi forse mi piacerebbe una dittatura, una regola di vita da seguire senza "se" e senza "ma".
   Oramai le fasce sociali si son ridotte a due, o ricchi o poveri, il ceto medio è quasi scomparso, e stando ai racconti dei miei genitori, al tempo del nostro dittatore per eccellenza vi erano solo due categorie di classi sociali, ma vi era tranquillità di vita. Le porte di casa non si sprangavano con serrature sofisticate, fuori alla porta vi erano depositati al mattino il latte e il giornale, si circolava per strada in tutta tranquillità, solo a una ora prestabilita serale partiva il coprifuoco, si doveva rientrare e chi si faceva sorprendere per strada e non esibiva il cartellino d'iscrizione al partito era vittima di interrogatori e punizioni purgative.
   Questa mia riflessione è un pensiero comune: ho raccolto voci che vorrebbero il ripristino della dittatura; siamo talmente stanchi di quest'andazzo che ci andrebbero bene le imposizioni, no perché chi fila liscio non noterebbe il cambiamento anzi ne verrebbe premiato. Ovvio che non vorrei mai, e non vorrebbero, una dittatura sanguinaria, come sta accadendo in Nigeria, popolo che vive con solo due euro al mese. Popolo ignorante che si è lasciato indottrinare dal dittatore di turno che sta saccheggiando e insanguinando ogni villaggio; dittatore atroce che arruola i bambini, li sequestra e poi li uccide. Una dittatura così è da condannare e da annientare, ma l'Occidente non si mobilita per loro: l'Occidente ha sfilato in massa per la causa francese e non fa nulla per la Nigeria.
   Rispetto, sentimento che nasce dalla consapevolezza del valore di qualcosa o di qualcuno, valore perso, come tanti valori che facevano degna la vita.

9 commenti:

  1. buongiorno Annamaria,
    post sanguigno, l'occidente ha sfilato in massa per difendere Charlie, bella roba, il numero del giornale pubblicato dopo la strage sta seminando morti in varie parti del mondo, in Niger ieri sono state ammazzata dieci persone e incendiate dozzine di chiese. Mi domando che senso abbia creare un simile casino solo per un assurdo braccio di ferro, non si difende la libertà d'espressione bensì quella di bestemmiare. Nessuno se lo augura ma ipotizzi una soluzione tecnicamente valida, quando un popolo perde la bussola, su tutti i fronti, l'unica salvezza la trova in un ordine sociale mantenuto col pugno di ferro. Milioni di Italiani il coprifuoco lo vivono ogni giorni, non per i militari, per tutta quella feccia che ogni sera si impossessa di strade e interi quartieri per delinquere a proprio piacimento, lo Stato è assente.

    un abbraccio

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    1. Infatti lo Stato è assente e non siamo padroni delle nostre città, dobbiamo guardarci le spalle e non solo anche attraversare una strada è divenuto un suicido. I soliti gozzovigliano con i soldi degli italiani e i nostri giovani piangono lacrime amare, lacrime di disperazione che stanno bagnando le famiglie e le notizie non migliorano. Ci vorrebbe un pugno di ferro che faccia rispettare le regole, ma nel giusto senza violenza, un uomo che sappia fare il suo dovere senza intrallazzi vari. Che situazione, è come se si fosse in un tunnel ove non si scorge l'uscita.
      Buona serata caro amico, a presto.
      annamaria

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  2. Io detesto ogni forma di dittatura e spingere le brave persone come te a dire che sarebbe meglio è semplicemente vergognoso. Comunque capisco sia te che TADS che me stessa. La sera bisogna serrarsi. A casa mia si entra per appuntamento o non si entra. Il disordine regna sovrano e ne approfittano i soliti furbi indegni. Lo stato è assente e colpevole perché incassa, ma non fa il suo dovere di controllo. Ci avviamo inevitabilmente verso una dittatura che sarà gestita dai profittatori di sempre, certe volte penso: festa, farina e forca.
    Festa: dai morti a natale a carnevale, tutti conoscianmo questo calendario dove di religioso c'è sempre meno.
    Farina: si mangia oltre ogni limite, diman morremo.
    Forca: i morti ammazzati non mancano sicuro né gli oppressi, i veri poveri e coloro che subiscono ingiustizia sotto il piede dei potenti.

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    1. Sono semplicemente stanca, cara Mimma, anch'io detesto le dittature ma al punto in cui siamo mi piacerebbe un governo probo che si faccia rispettare, che metta delle regole dalle quali non trasgredire, ecco questo è quello che intendevo.
      Io sono una persona pacifica e sempre comprensiva, anzi cerco d'interpretare persino l'errore, la mancanza ma non so più quello che sia giusto per noi, per i giovani e per questa nazione che muore.
      Buona serata, affettuosità
      anamaria

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  3. Tesoro mio bello, ti ricordi cosa abbiamo imparato in storia, alle elementari? Che Nerone bruciò Roma per ricostruirla proprio modo ed accusò i cristiani. Le cose non sono cambiate.
    Questo bisogno di un governo capace di governare senza se e senza ma conduce dritti alla dittatura, anzi l'accelera.
    Ed è proprio quello che gli aspiranti potenti vogliono.
    Perché già da tempo sono in lizza: distruggere quello che c'è e sostituirlo con se stessi, parenti e amici.
    Pensate ai programmi televisivi: un costante invito al risparmio, a mangiarci le bucce, a fare beneficenza perché noi, cattivi, osiamo mangiare durante la nostra vita di fatica dentro e fuori casa sempre col rischio di essere derubati, spiati dal satellite, trovati in flagrante furto di trenta euro guadagnati in nero, accusati e traditi dal vicino di casa. E che schifo.
    Gesù dice: dai a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio, allora Cesare si merita i pugni e le frustate con la cordicella.
    E spero che il nostro papa continui a meritare il nome di papa Coraggio che ho inventato per lui visto che gli fanno l'analisi e la satira per ogni parola che dice come se non fosse umano.


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    1. Papa Coraggio, è un Papa esemplare, egli rappresenta il Cristo, la vera religione, aiutare chi ha bisogno e mettersi a disposizione degli ultimi. Comunque sia abbiamo bisogno di maggiore autorevolezza e leggi migliori che facciano rigare dritto questi lestofanti da gettare in una cella assieme alla chiave.
      Grazie, Mimma, buona giornata.
      annamaria

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  4. Abbiamo bisogno di autorevolezza, non di despoti o dittatori. Ovunque nel mondo c'è stata e c'è dittatura, ci sono stati e ci sono sfascio e miseria. Comprendo il tuo dire e ciò di cui necessitiamo in primis sono gli ESEMPI di correttezza, dignità, serietà e impegno dei nostri governanti. Cosa che non c'è stata e continua a non esserci. Ora, ad es, c'è anche la presa in giro: da un anno il nostro giovane e prorompente governante non fa altro che parlare e parlare, ma una cosa, che sia UNA sola, non l'ha fatta. Non ancora-direbbe lui-ci stiamo lavorando.... Non è che si stava meglio prima col signor B.? mah, arriviamo anche a dire gli assurdi...
    Un caro saluto, buona serata Annamaria,
    Un abbraccio

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  5. Certamente di autorevolezza, cara Marirò. Sono talmente stanca che l'altro giorno ho scritto questo post presa proprio dall'esasperazione. Risultati non ce ne sono e tutto sembra precipitare maggiormente, ecco perché mi sono immaginata un tipo col pugno di ferro da farsi rispettare. Non se ne può più, non solo la crisi ma la sicurezza quotidiana, anche attraversare una strada è un'incognita.
    Felice serata anche a te, un abbraccio.
    annamaria

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