sabato 14 giugno 2014

   

   Siamo in pieno Mondiale, il Brasile è in festa e le nazioni partecipanti altrettanto, c'è un fermento sportivo che coinvolge. Io non riesco a sentirmi coinvolta, non so perché ma non provo quel brivido d'entusiasmo sportivo che tanto anima i tifosi del mondo intero.  Ma come, c'è la nostra Italia, come fai a essere assente e impassibile, mi dicono. 
   Lo sport nacque per accomunare i popoli d'ogni ordine e grado, il livello agonistico era frutto di sacrificio e allenamento che metteva in risalto le capacità del partecipante. Poi il mondo del calcio si è macchiato di scommesse truccate, finti risultati, azioni di guerriglia dinanzi allo stadio e anche all'interno dello stesso; alcuni onesti giovani ci hanno rimesso la vita, come non ricordare il giovane poliziotto che per sedare una sommossa rimase ucciso. Ora con questo clima, come si fa a entusiasmarsi per uno sport che ha dimenticato gli antichi valori d'amicizia e di fratellanza, come si fa ad amare una gara divenuta cruenta? 
   La corruzione trova campo libero non solo in politica, ma fa adepti perfino nel nobile sport del calcio: l'odore dei soldi ammalia e stordisce, e accende gli animi traviandoli. Perfino gli stessi giocatori scendono a compromessi in nome del denaro, come se non ne ricevessero abbastanza. 
   E la storia si ripete nel mondo della finanza, nel pubblico impiego, nella pubblica sicurezza, perfino nel clero, la corruzione è come un allettante cibo che appare in visione a chi non si nutre da giorni.  Ma i corrotti di cibo ne ricevono: percepiscono fior di stipendi eppure non sono sazi e non gliene basta mai; se restituissero il mal tolto, potremmo ripagarci il debito pubblico. 
   Ora si gioisce per il Mondiale, tutti fanno festa e chi ha coscienza pulita mette da parte tutte le beghe e si diverte dinanzi allo schermo, in questi momenti si scordano i dissapori e le manovre turpi che affossano il paese. Lo spirito goliardico che caratterizza i tifosi ritempra gli animi e porta una ventata di spensieratezza, per cui... benvenuto Mondiale!

14 commenti:

  1. Come non condividere il tuo festoso pensiero ? Appropriata, acuta, sempre "sul pezzo" - come usiamo dire nel mondo del giornale - questa vulcanica ANNAMARIA !

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    1. Carissima Grazia, mi spiace che non risulti il tuo nike, io non conosco i meccanismi che regolano queste piattaforme. Sei troppo generosa e il tuo elogio mi riempie di gioia.
      Sai ieri sera cercavo un'idea e pensando al mondiale ho cercato di mettere insieme le mie riflessioni.
      Buona domenica
      un abbraccio stretto
      annamaria

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  2. Sono GRAZIA, sfortunatamente, qui in ANONIMO . . .

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  3. Personalmente trovo normale che ci siano persone a cui non importi nulla né di calcio né tantomeno del relativo mondiale. Non è che quando c'è la World League di pallavolo tutti debbano improvvisamente ritrovarsi appassionati di quello sport, per fare un esempio. E poi non è detto che interessi lo sport come competizione agonistica. L'agonismo, per definizione, comporta che uno vince e uno perde, non è vero che è importante partecipare. Spesso il gusto sta proprio nel poter sfottere i perdenti. Non bisogna stupirsi degli interessi che girano attorno agli sport di grande richiamo, non credo che negli States sia diverso quando si parla del loro football.
    Spesso sento interviste nelle quali i non amanti dello sport, o del calcio in particolare, danno risposte piccate, quasi arroganti. Altre che si sentono in dovere di giustificare la loro disaffezione. Non c'è nulla di cui giustificarsi o per cui bisogna "contrattaccare": le proprie passioni ognuno se le sceglie e nessuno deve permettersi di intromettersi nella scelta.
    Personalmente il calcio l'ho sempre seguito e, anche se indubbiamente molto meno di un tempo, continuo a farlo. La violenza? Negli anni '70/'80 la maggior parte dei "tifosi" andava allo stadio per potersi... esprimere liberamente, diciamo :-D Era una specie di porto franco nel quale ogni cosa era concessa. La verità è che, se è vero che c'è ancora molta strada da fare, oggi la situazione è comunque migliorata. Le truffe? E chi non si ricorda della sospensione di Paolo Rossi (e solo uno dei tanti esempi), parliamo di fine anni '70? ;-)
    Se ti eri una appassionata e non lo sei più, va bene così, non cercare un motivo: le passioni cambiano! :-) Se non lo eri... perché dovresti esserlo adesso, solo perché te ne chiedono il motivo? :-D

    www.wolfghost.com

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    1. Caro amico non sono mai stata appassionata al calcio e nessuno se ne lamenta intendo nell'ambito familiare, solo quando arriva il mondiale vorrebbero che fossi partecipe, tutto qui.
      E' vero le truffe c'erano anche prima, ma il calcio mercato forse no, le scommesse truccate non credo esistessero, comunque non sono propriamente dotta in quest'argomento.
      Grazie ti auguro un buon proseguimento domenicale.
      annamaria

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  4. Ciao Annamria, dammi il 5 sorella: pure a me il calcio non interessa, anzi, ti confesso che mi sono scelta pure il marito, in base al fatto che non gli interessa il calcio (non solo in base a quello, è evidente ;-)). ieri sera abbiamo girato un canale e "misticamente" ci siamo visti proprio quei 5 minuti di partita in cui segnavamo il secondo goal. bene, fatto: "obbligo morale" di sportivi italiani adempiuto, via su un altro canale! :-) ti auguro una buona settimana, cara!

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  5. Ho il palmo aperto, carissima. Sai anche uno dei miei figli non è tifoso e preferisce vedersi un buon film. Quando c'è il mondiale pare che tutto voglia fermarsi, che noia. sai ora associo il tutto a quella notizia agghiacciante della strage familiare, il carnefice dopo è andato tranquillamente a vedersi la partita dell'Italia dagli amici, che brividi!
    Grazie, buona settimana anche a te.
    un abbraccio
    annamaria

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  6. Ti do ragione. A parte questo, il mio interesse per i Mondiali è prossimo allo zero.
    Un abbraccione!

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    1. Siamo in due, cara Ale.
      Buon tutto, ricambio di vero cuore.
      annamaria

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  7. ciao Annamaria,
    il celeberrimo aforisma di De Coubertin: "l'importante non è vincere ma partecipare", è un concetto che ibrida il pensiero nobile alla ipocrisia, invero non c'è niente al mondo che divida come una una passione sportiva. Il calcio è lo sport più praticato al mondo e crea veri e propri antagonismi, tra paesini confinanti, città, nazioni e perfino tra continenti, in particolare Europa vs Sudamerica. E' un business enorme e quindi attrae come una calamita, mi verrebbe da dire ovviamente, il malaffare. Tuttavia il mondo del pallone ha risvolti più che positivi, te ne cito due su tutti: 1)tiene lontano i ragazzi dalle insidie della strada dando loro la possibilità di sognare e crescere in salute, 2) tra collaboratori diretti e indotto (in tutte le sue varianti) garantisce al mondo milioni e milioni di posti di lavoro, intendo regolari, legali, il fenomeno dello sfruttamento dei bambini pare sia stato debellato.

    Seguo questo sport da tanti anni, mi ci sono avvicinato per motivi professionali, a cavallo tra gli anni 70/80 scrivevo su un giornale sportivo le vicissitudini di Torino e Juventus. Tu mi leggi da tempo e quindi sai che sul mio blog non ho mai parlato di questo argomento, proprio perché so bene non essere gradito da tutti e per non dare adito a diatribe tra tifosi.

    Poi... sai... ho molto sviluppato il senso denso della Patria, nonostante i nostri governanti, l'Italia l'abbiamo fatta noi Piemontesi ;), come potrei non seguire la Nazionale???

    Un abbraccio

    TADS


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    1. De Coubertin aveva nobili pensieri: egli vedeva il gioco come un momento d'unione fra popoli, una gara per puro piacere e null'altro. Il calcio, quindi, avrebbe i suoi lati positivi, e devo darti ragione, troppo presa dal giro d'affari che vi ruota intorno e alle guerriglie che si scatenano non ho considerato quanto sia aggregante per i giovani, quanto sia un gioco che diverte sin da piccolissimi.
      E' vero non ho mai letto un tuo post calcistico, per cui non avrei mai immaginato che tu fossi stato un giornalista sportivo, fai bene a non parlarne: ognuno difende il suo vessillo o la squadra del cuore.
      Lo spirito nazionalista era molto più presente prima, i politici hanno portato al disamore e i giovani per quanto sentano forti le radici finiscono per apprezzare l'estero, come non dargli torto, l'Italia è carente in molte cose, carente per colpa di chi ha compiuto il disastro. Però poi tornano, un paese come il nostro, con beni naturali, culturali e artistici, è davvero unico.
      E' stato un piacere, risponderti.
      abbraccio ricambiato
      annamaria

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  8. Dunque:
    l'altra sera a mezzanotte ho seguito la prima partita dell'Italia. L'intento era di guardare finchè non arrivasse Morfeo. Non è arrivato, l'ho cacciato ed ho palpitato per gli Azzurri.
    Ieri ho sistemato una bandierina tricolore sul balcone.
    Basta per dire che seguo la Nazionale ai campionati del mondo? (il mio calcio, oltre alla squadra della mia città, si ferma qui.)
    Per molti di noi è uno sfogo, un bisogno che abbiamo di sentirci Nazione, Patria ( anche se sono restia a mettere piede a Torino per non rischiare di incontrare Camillo, non sia mai che il suo fantasma aleggi sempre tra le torri...potrei affrontarlo in malo modo...) nonostante sappiamo le sottolineature che tu evidenzi nel post. Quindi benvenuto Mondiale! :-)

    Cari saluti,
    Marirò

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    1. Bene, hai messo la bandierina, anche quella rallegra e fa festa e ne abbiamo così bisogno. Comunque se segui la squadra della tua città è già qualcosa, un po' ti piace il calcio.
      Camillo ora mai non aleggia e forse non ha mai aleggiato, pensiamo alla nostra bella Italia che i nostri politici stanno distruggendo e auguriamoci che lo spirito nazionalistico ci accomuni nel bene di questo paese martoriato.
      Buona serata.
      un caro abbraccio
      annamaria

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