sabato 8 marzo 2014

Riflessioni di lettura

                                                                
                                                                  
                                    

   Quando una poetessa decide di scrivere di sé lo fa con una sensibilità diversa, anche perché raccontarsi, è come denudare la propria anima. Ma Cristina sceglie un tipo di narrazione a volte ironico che non stanca il lettore e soprattutto non tenta d’intenerirlo con patetiche sdolcinature. Una narrazione non consequenziale e il ricorso a flashback danno vita alla struttura di questo romanzo autobiografico.
   L’uomo nero, il carbonaio, apre il romanzo, è colui che è rimasto impresso nella memoria della bambina autrice, è quella figura che incuriosiva e forse atterriva; la moglie di costui, anch’essa dall’aspetto poco consolatorio, vendeva il ghiaccio e la bimba Cristina vi si recava per acquistarne: al tempo non esistevano i moderni frigoriferi e  le bambine svolgevano mansioni che non penseremmo mai ai giorni nostri. Il primo capitolo è dedicato all’infanzia vissuta anche con i nonni e ci fa conoscere le abitudini dell’epoca in cui l’aggregazione familiare era la normalità: tutte le mansioni si svolgevano nella medesima stanza ove poco arredo assolveva al compito. E sarebbe stato bello se fosse continuato: il collegio divenne il nuovo habitat di Cristina che conobbe il disagio delle camere fredde e buie e la sofferenza delle ingiuste punizioni. Sua madre quando seppe la trasferì in un altro collegio che non potette frequentare sino al compimento degli studi nei quali brillava: doveva occuparsi del fratellino appena nato. E poi a diciotto anni la violenza subita e non compresa, dicevano di lei che se l’era cercata. Allora il volo dal quarto piano e restare in coma, risvegliarsi e affrontare i dolori di un corpo fratturato, lunga fu la ripresa nel corpo e nello spirito. 
   Il matrimonio, la nascita di quattro figli, viva per miracolo ancora una volta in seguito a interventi importanti e la rinuncia alla proposta di realizzarsi nel campo dell’arte. L’amore per la lettura sarà l’appagamento consolatorio che le donerà quelle risposte cercate e quella sete del sapere. Tutti momenti che hanno caratterizzato la vita dell’autrice, momenti di vita sofferta che ha imposto dei sacrifici, ma anche pagine di aneddoti godibili di vita familiare e amicale. In seguito la gioia di poter esternare le emozioni attraverso la scrittura che diviene sinfonia poetica alta: sarà la poesia a far apprezzare le doti creative di Cristina, il web le donerà quelle soddisfazioni meritorie e gratificanti.
   Le parole sono per Cristina come le note di un pentagramma che si stampa nel cuore e nella mente con i suoi ritmi e le sue melodie, e in questo libro ritroviamo la purezza della sua scrittura, la sua armoniosità che ripercorre il passato sino al presente, storia di una vita che non va dimenticata.

  

17 commenti:

  1. Grazie, cara Annamaria, di questo articolato riassunto del mio libro.
    Una rivisitazione trasmessa dal tuo sentire delicato e partecipe.
    anche la bambina Cristina ti ringrazia .
    Io ti abbraccio con affetto
    cri

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    1. Grazie a te per aver scritto questo bellissimo libro che consiglio di cuore a tutti.Sai ci tenevo che tu leggessi le mie modeste impressioni, il tuo parere è per me importante, per cui grazie per il giudizio.

      ricambio di cuore
      annamaria

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  2. Mi capita di leggere versi e pensieri di Cristina Bove sul web e dici bene, cara Annamaria, grandi doti linguistico-creative. Complimenti a lei per il libro, le autobiografie devono essere i libri più difficili da scrivere. e a te per l'attenta e sensibile recensione.
    Marirò

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    1. Le poesie di Cristina hanno qualcosa di speciale, cara Marirò, e questo libro lo è altrettanto dall'inizio alla fine.
      Ti ringrazio per l'apprezzamento e ti auguro una buona serata.
      affettuosità
      annamaria

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  3. delicata Annamaria,
    a prescindere dal mio apprezzare il talento Cristina Bove,
    ho notato che ci mette più "core" quando analizzi periodi specifici, questa cosa mi incuriosisce intellettualmente, è forse una passione letteraria scaturita da un vissuto?
    qualora la domanda fosse indiscreta... chiedo scusa per l'ardire.

    un caro saluto, come sempre

    TADS

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  4. refuso... ci "METTI" più core

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  5. Soltanto ora mi sono accorta del tuo commento e devo dire che hai un acume eccezionale. Il vissuto al quale ti riferisci mi è stato raccontato e instillato goccia a goccia dalla mia amata mamma, lei era un'affabulatrice speciale. A più riprese mi ha narrato e rievocato particolari della sua vita che tornava nuovamente a raccontare, l'ha fatto sino alla fine dei suoi giorni. Pensa che quando è morta ero tanto pregna della storia della sua vita che, stimolata da mia nuora, decisi di farne un romanzo, fu il mio primo romanzo. Non ero dotta del settore editoriale e tramite un concorso andato a buon fine accettai l'offerta di pubblicazione; purtroppo commisi l'errore di pagarmi le copie pubblicate, non ne sapevo nulla. Il libro è quello che vedi qui sulla destra, il titolo è "Ali tarpate" e racconta la storia interessante della mia mamma con intrecci romanzati e altri intrecci ascoltati. Ecco se dovessi procedere ora, sarebbe diverso, anche se è difficile farsi pubblicare quando si è sconosciuti, tant'è vero che ho nel cassetto altri due romanzi in attesa che possano essere pubblicati senza contributo.
    Sono stata prolissa: l'argomento mi sta a cuore, quindi il tuo ardire è invece musica per me.
    Grazie mille.
    un abbraccio
    annamaria

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  6. Tutto ciò è bellissimo.
    L'editoria a pagamento è una vera iattura per gli aspiranti scrittori, nata come utile vetrina per mettersi in evidenza, ha impiegato poco a trasformarsi in un penalizzante business della vanità. dovrebbero renderla illegale, proibirla. Quando non esisteva, i grandi editori andavano a caccia di talenti sui quali investire, stipendiavano squadre di "lettori" che esaminavano i manoscritti ricevuti, seppur con discutibili tecniche.
    In Italia ogni anno si pubblicano circa 60/65.000 titoli, la stragrande maggioranza delle copie stampate finisce al macero, nei caminetti o sotto i tavolacci zoppi delle case in campagna... però il fatturato gira.

    un abbraccio

    TADS

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    1. Grazie, per le esaustive spiegazioni, avevo letto il commento, ma solo ora mi sono accorta di non averti risposto.
      ricambio di cuore
      annamaria

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  7. Non voglio apparire noiosa, mia cara, ma per leggerti e commentarti devo sempre tornare a un mio post dell'undici febbraio. Dopodiche, è impossibile. Ciò è accaduto anche a una mia amica, cui avevo avevo aperto un blog su wordpress. Da allora non riesce più a commentarmi! Che dire? Viva Splinder! Ciò detto, ho apprezzato moltissimo la tua recensione. Un abbraccio!

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    1. Non sei noiosa e non so proprio come risolvere il problema, da te nel commento che ti ho lasciato ti suggerisco una procedura, altre non ne conosco, anche perché io non ho competenza tecnica. Hai ragione quanto si stava bene con splinder!
      Grazie per l'apprezzamento.
      un bacione
      annamaria

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    2. Care amiche di blog, leggo e mi permetto un'intromissione. Inizialmente ho avuto anche io problemi a trovare Annamaria, mi rimandava a fb o a un altro blog ora inattivo, poi ho trovato il link giusto a questo blog
      http://annamaria-liberipensieri.blogspot.com
      l'ho inserito nel mio blogroll e ora ti trovo subito e senza fare pazzi giri.
      Ho combattuto anche con la pubblicazione dei commenti su questa piattaforma, poi ho trovato la via più semplice.
      Alessandra prova così : commenta come : apri finestra-wordpress-nome utente - scrivi nella barra an- ti si apre una schermata del profilo e clicca sulla prima opzione, senza http, punti e com vari (dovrebbe darti annecheblog e se non te lo dà, digitalo tu)-poi pubblica- poi i numerini e infine, se tutto è filato liscio, il commento è pubblicato.
      E' una procedura lunga, ma sta funzionando.
      Invece non ricevo le notifiche, cioè non so quando pubblichi un nuovo post o rispondi a un mio commento e devo ricordarmi di venirti a trovare. Ma la memoria ancora regge ;-)
      nella speranza di essere stata chiara e utile, un caro saluto ad entrambe.

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    3. Grazie mille, cara Marirò, per aver dato le spiegazioni giuste ad Alessandra, io purtroppo non sono esperta, ancora dopo vari anni brancolo nel buio in alcune procedure. Le notifiche mi dici, forse dovrei attivarle cliccandoci sopra, ora ci provo.
      Buona giornata, un abbraccio.
      annamaria

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  8. Bene. Bene. E' tutto ok, ora, mia cara.

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  9. Ho letto in anteprima sul web il libro di Cristina, che ho subito acquistato appena uscito nel cartaceo: è eccellente e merita tutti i bei giudizi ricevuti. Tu l'hai recensito con partecipazione sincera, molto bene.

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    1. Grazie, cara Mimma, per il bel giudizio nei miei confronti.
      Ti auguro una buona giornata
      Un affettuoso abbraccio
      annamaria

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