martedì 12 novembre 2013

Pioggia battente

          

   Scroscia furiosamente la pioggia, il ritmo incessante crea un'atmosfera cupa, l'acqua s'insinua ovunque, bagna tutto lo scenario e pare voglia entrare nelle case; il silenzio è interrotto dal rumore persistente dei goccioloni che s'infrangono. Uno sbattere di sportelli di anonime auto che hanno ricondotto a casa occupanti desiderosi di rientrare. Ombrelli variopinti di ogni misura proteggono il capo di coloro che sono per strada: la vita non si ferma e occorre andare. Si ode il rumore dei clacson: strombazzano maggiormente quando piove, le auto sono in coda e la visibilità si fa scarsa. La pioggia torrenziale non riesce a defluire totalmente, si otturano i tombini e le strade sono intasate d'acqua. I pedoni non riescono ad attraversare, immergono le calzature nelle pozzanghere, si bagnano, alcuni sono fradici di pioggia: non l'avevano prevista e non sono al riparo di un ombrello, cercano una sistemazione di fortuna, corrono, inciampano, si coprono alla meno peggio. Passa un carretto ricoperto di un telo plastificato, il guidatore è allo scoperto e si protegge con una mantella di gomma che il vento scosta e fa passare la pioggia inclemente. Un barbone si accomoda sotto un porticato, sistema il suo cartone paravento e pone il suo viso sotto l'acqua. Stende le mani e si ricorda di possedere un pezzetto di saponetta, lo strofina nei palmi producendo una schiuma profumata; le mani portano la schiuma al viso e si deterge con l'acqua piovana, una sala da bagno a cielo aperto, lui si lava e sorride. Le piante ringraziano, era da tempo che non scendeva acqua dal cielo, la natura tutta ringrazia. 
   Delia si sta recando al suo primo appuntamento di lavoro: deve andare, deve monetizzare, quell'Iphone di ultima generazione deve essere suo. Per l'occasione ha messo i tacchi a spillo, la mini similpelle e il bomber stretto grigio topo; quand'è uscita il cielo era solo leggermente nuvoloso, l'aveva ignorato e si era detta che il meteo non aveva preannunciato una pioggia imminente. La pioggia la sorprende all'improvviso, tenta di attraversare: difronte c'è un negozio di articoli vari e vuole comprarsi un ombrellino, giusto per ripararsi. Invece non ce la fa e si spezza un tacco lasciandolo nel tombino, i capelli acconciati di fresco si riducono ad una poltiglia gocciolante e per giunta il trucco si liquefa miseramente sul volto ora striato di nero. Giunge allo stesso porticato del barbone sorridente, lo guarda stranita e si ferma un attimo a pensare. Si toglie anche l'altra scarpa, stava anchilosando su di una, le getta in aria e s'avvicina al misterioso clochard, lo ringrazia, lui non comprende. Lei riprende la strada di casa, è felice, si sente leggera, corre persino: sa che ora potrà guardare i suoi ancora a viso alto.

10 commenti:

  1. Profondo e scritto molto bene.
    Un caro abbraccio.

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    1. Grazie, cara Ale.
      Buona giornata, un bacio.
      annamaria

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  2. Hai ben caratterizzato in questo racconto tante figure umane, dall'uomo del carretto che lavora sodo e con fatica al clochard sconfitto dalla vita. E la ragazza dei giorni nostri, pronta a scendere a compromessi che in un barlume di consapevolezza riesce a salvarsi dal baratro. La pioggia, comune denominatore e provvidenza non solo per le piante.
    Complimenti, Annamaria, per lo stile e la sostanza.
    Un saluto, ciao

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    1. Grazie, carissima, per l'acuto commento: hai colto gli aspetti più importanti.
      Un abbraccio mattutino.
      annamaria

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  3. mi è piaciuta molto la descrizione delle abluzioni del barbone!
    e il resoconto della pioggia che tutto bagna e tutto trasforma.

    ciao
    cri

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    1. Infatti, Cristina, è la parte che mi ha appassionato di più.
      Ti ringrazio e ti auguro una buona giornata.
      con affetto
      annamaria

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  4. la pioggia,
    non discrimina nessuno, bagna tutti nello stesso modo,
    ci rende uguali, come tutta la natura, come la livella di Totò

    un abbraccio

    TADS

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    1. Proprio così, caro amico. Quando l'ho scritto era una giornata di pioggia battente ed ho immaginato una quotidianità uguale per tutti.
      Ricambio di cuore.
      annamaria

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  5. ciao annamaria era da un po' che non ti leggevo, felice di averti ritrovata. Ti aspetto sempre da me.

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    1. Grazie per essere passata, anche per me è un piacere.
      affettuosità
      annamaria

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