mercoledì 3 aprile 2013

Reazione a catena

           
   


   Uscì a grandi passi: era in ritardo; aveva riposato male durante la notte e ormai da qualche tempo le accadeva sempre più spesso. Entrò trafelata e indossò il camice da lavoro, bianco e immacolato, simile a quello medico con la differenza che lei era dietro al bancone - reparto salumeria del supermercato “Più –Gusto”, sicuramente più in molte cose.
   Concetta all’anagrafe, Tina per tutti, aveva conseguito la laurea in medicina: era il suo sogno, la sua passione. In tanti avevano cercato di dissuaderla.
   “Non ci sono opportunità.” le ricordavano “I medici, ormai, sono come gli avvocati. Lascia perdere, tenta un’altra strada!” Lei era convinta, invece, che con i meriti e l’impegno avrebbe svolto la professione di pediatra, avrebbe curato amorevolmente i bambini dalla nascita in poi.
   Si era sposata con un rappresentante di commercio, un amore all’unisono. Lui addolorato e comprensivo la confortava, cercando di mitigare la sua frustrazione: la professione non ancora esercitata.
   “Vedrai che ti chiameranno, amore mio; non ci manca nulla, siamo felici lo stesso.”
   Le parole di Pasquale blandivano soltanto le delusioni della donna.
   “Mi chiameranno?” rispondeva mestamente “Lo faranno quando avrò dimenticato i miei studi! Senza la pratica i sacrifici si vanificano!”
   L’amore non era più sufficiente a colmare le disattese aspettative, tra l’altro non poteva mettere al servizio le sue competenze neanche con bambini suoi, dopo cinque anni di matrimonio non era ancora rimasta incinta: il concepimento non avveniva per problemi patologici, ma per cause emotive.
   Smise di pensare a se stessa il giorno in cui suo marito, furente, tornò a casa pieno di rancore.
   “Mi hanno licenziato, riassetto del personale - hanno detto, ed io che faccio? Dove lo trovo un altro lavoro?” esclamò singhiozzando e tempestando di pugni il cuscino del divano.
   “Amore!” proruppe Tina “Io che ci sto a fare qui, ho fatto la signora troppo a lungo. Hanno aperto un nuovo supermercato nel capoluogo, andrò a chiedere lavoro!”
   “Ma tu sei un medico, vorrai umiliarti per colpa mia!” rispose lui accorato e lacrimevole.
   “Uniti nella buona e cattiva sorte, ora tocca a me governare la barca.” disse determinata, mostrando una grinta che non sapeva di possedere.
   Al negozio nessuno sapeva della competenza medica di Tina e lei con modestia lavorava alacremente, sempre efficiente e corretta, cordiale e disponibile con i clienti che preferivano farsi servire da lei. Sembrava quasi che con quell’occupazione, avesse messo da parte le sue insoddisfazioni: ora era lei a confortare il marito e a ricordargli di non disperare, sarebbe giunta anche per lui un’altra opportunità.
   Le saracinesche si erano aperte da poco al Supermercato “Più - Gusto”, Tina stava indossando il camice, quando udì all’altoparlante la voce angosciata della cassiera: “Abbiamo un cliente svenuto sul pavimento, se c’è un medico che si faccia avanti!”
   Concetta non ci pensò due volte e percorse a grandi balzi il corridoio, si chinò sull’uomo, gli ascoltò il cuore, lo esaminò velocemente e gli praticò la compressione del torace, un massaggio cardiaco in perfetta sincronia. Quando il malcapitato si ridestò, lo rassicurò e gli disse di non muoversi, mentre gli poneva un cuscino sotto i piedi. Si era fatto un capannello di persone, tutti la osservavano stupiti.
   “Forza, un’ambulanza!”esortò lei “Allontanatevi, il paziente ha bisogno di aria!”
   La vita sa come intrecciare i fili del destino, tesse un ordito che completa la trama. Il tessuto ormai era pronto: quel signore sconosciuto salvato in extremis, era un Primario rinomato che ricambiò il favore assumendo Tina. A volte la vita è anche questo!

18 commenti:

  1. La sensazione che mi lasci in cuore, ogni volta che ti leggo, Annamaria, è quella che non si deve disperare, che nella vita vi è sempre una via d'uscita. Nei giorni bui di un mondo in cui va quasi tutto storto, sei salvifica, al di là della valenza letteraria del tuo bello scrivere.Grazia sempre anonima, ahimè

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    1. Buongiorno, cara, ti ringrazio per le belle parole, sei sempre molto generosa nei miei confronti.
      La speranza... bisogna continuare a sperare per non perdere le forze per continuare a combattere.
      Mi spiace che tu sia nell'anonimato, non so che fare, carissima, per risolvere questo problema.
      un bacio
      annamaria*

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  2. Se vuoi inviare in facebook il tuo raccontino, clicca sull'f che vedi sopra a Etichette (preceduto da M Bt e seguito da g-1); ti si aprirà una mascherina dove cliccherai "sul mio diario" e il tuo racconto volerà direttamente nella tua pagina fb.
    Bacionotte.
    grazia

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    1. L'ho fatto cara, ma come si fa a inviare invece agli amici di facebook?
      Buona giornata.
      con affetto
      annamaria

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  3. Come sempre, rapida, incisiva e scorrevole!
    Non mi stanco mai di leggerti, cara amica.
    E poi, i tuoi finali spesso riconcliano con la vita.
    Un caro abbraccio ^^

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    1. Grazie infinite, cara Ale, maestra della penna. Anch'io non mi stancherò mai di leggerti: si coglie la passione che ti anima.
      Ricambio affettuosamente e ti auguro una buona giornata.
      annamaria

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  4. Bellissimo racconto, mi sono mancati i tuoi racconti da dopo che splinder ha chiuso.
    Un sorriso Gino

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    1. Che piacere, Gino, averti ritrovato: con la chiusura della splinder ci siamo un po' persi.
      Grazie mille, ti auguro una buona giornata.
      ricambio il sorriso di vero cuore.
      annamaria

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  5. Bel racconto. Mi piacerebbe davvero che nella realtà accadessero cose simili. Del resto non si può mai sapere...
    ciao
    cri

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    1. Buongiorno, cara, nella realtà, anche se difficile, accade qualche volta che le coincidenze sia positive. Purtroppo viviamo in un clima talmente avverso che le belle storie non fanno notizia.
      Grazie per l'apprezzamento.
      un abbraccio
      annamaria

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  6. Che bella questa storia.
    La buona volontà e il non pessimismo ci può aiutare a vivere bene e forse a portarci anche fortuna.
    BraviSSima Annamaria un bellissimo racconto gratificante.
    1 abbraccio ♥ vany

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    1. Grazie mille, cara Vany, hai ragione siamo vittime del pessimismo da quando le brutture del mondo sono all'ordine del giorno.
      Ricambio con affetto.
      annamaria

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  7. Una reazione a catena positiva che ripaga, assorbendo l'esagerata acredine del destino ingiusto... bellissima definizione la tua:La vita sa come intrecciare i fili del destino, tesse un ordito che completa la trama. Il tessuto ormai era pronto...
    Un forte abbraccio augurando (anche se in ritardo) buona Pasqua a te e a chi ami*

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    1. Grazie, cara Luisa,per aver colto la frase che più ho pensato con il cuore.
      Gli auguri anche dopo sono sempre ben accetti, ricambio affettuosamente e ti auguro una buona domenica.
      annamaria

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  8. Cara Annamaria, è un bene lasciare sempre aperta la porta alla speranza... di questi tempi poi...
    bravissima!
    un abbraccio

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    1. Maria carissima, il tuo bravissima è un onore per me, proprio perché tu esamini, con massima competenza, scritti di grandissima qualità. Per la speranza, guai a chiuderne la porta, vivremmo nello scetticismo totale che genera negatività frustrante.
      Buona domenica, con affetto.
      annamaria

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  9. Come sempre, nella vita ci vuole fortuna (oltre che virtù). In un mio racconto, il protagonista, sempre al supermercato, riesce a beccarsi una pallottola in testa (ma io sono un maledetto cinico!)

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    1. La scrittura segue l'ispirazione, del resto anche la fine tragica rientra nella realtà.
      Grazie, b. serata.
      annamaria

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