venerdì 8 marzo 2013

Giornata internazionale della donna

                



   Dedicare due parole all'8 marzo... le parole sono scontate: sappiamo bene cosa accade ancora oggi alla donna, infatti è stata coniata una nuova parola "Femminicidio". Durante l'anno 2012 sono state uccise 120 donne e tutte per mano di uomini; le violenze domestiche sono aumentate, anche uomini in tarda età sopprimono le loro mogli. Donne uccise nelle loro abitazioni, donne violentate per strada o in altri luoghi, donne violate e private della loro dignità di persona, donne costrette a subire le ataviche regole di sottomissione all'uomo, alla casta, alla religione. Nel terzo millennio ancora, ancora, la donna subisce il misogino comportamento da parte di uomini mentecatti.
   L'8 marzo non è un giorno di festa, non vi è nulla da festeggiare, ma è un giorno di riflessione e di commemorazione delle "Donne Vittime" dell'uomo. Molto è stato fatto, ma molto c'è ancora da fare, ecco perché dobbiamo ricordare  per dare un nuovo avvenire alle donne del presente e del domani. Ricordare con forza per cercare il modo di arginare il problema per stroncarlo. In che modo? Più controlli ovunque, più tutela delle donne che chiedono protezione, maggiori pene che facciano riflettere il violentatore e l'assassino, detenzioni duri e protratte nel tempo.
                                  Giornata Internazionale della Donna, questo è l'8 marzo.  

14 commenti:

  1. La mia personale opinione è che la violenza contro le donne risenta di un insopprimibile complesso d'inferiorità da parte degli uomini, che si esprime spesso in due modi antitetici ma entrambi patologici come tutti gli eccessi: un bisogno di dipendere da una figura materna abbastanza ancestrale, taumaturgica e onnipotente (nel caso in cui il senso d'inferiorità abbia un'elaborazione depressiva); e un bisogno esattamente opposto di umiliare e nei casi limite sopprimere la madre simbolica che si rifiuta di essere onnipotente e taumaturgica (nel caso in cui il senso d'inferiorità abbia un'evoluzione di tipo "maniacale", e la parola qui ha tutta la sua risonanza emozionale prima che semantica).

    Ad ogni 8 marzo io, personalmente, mi interrogo su quanto sono riuscito a capire della complessità della psicologia femminile e, correlativamente, quanto male ho fatto (e spesso ricevuto indietro, ma quasi sempre me lo meritavo) per aver capito solo quello che mi faceva comodo capire.

    Ma forse in questo senso per me è sempre l'8 marzo, perché su queste tematiche mi interrogo spesso e quasi sempre senza una vera risposta.

    Sempre meglio di chi crede di aver capito tutto delle donne e se ne vanta con gli amici.

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    1. L'universo donna... non è facile. Vi sono donne desiderose solo d'affetto, di comprensione, di una bella famiglia, è insito nella natura umana averne una, e poi vi sono donne che ambiscono solo a scavalcare l'uomo, passando sopra ai sentimenti di qualunque genere.
      Tutto dipende dalle esperienze personali e da come s'imposta un rapporto: dipende dagli incontri giusti. Forse tu sei incappato in incontri non giusti, ma affinché un rapporto funzioni occorre incontrarsi a metà strada, mai essere fermi sulle proprie posizioni.
      Una donna normale chiede molto affetto, comprensione, considerazione e corteggiamento anche dopo molti e molti anni; affinché funzioni un'unione deve esserci complicità e sentimento. Se la donna riceve tutto questo difficilmente deluderà il suo uomo, quando lo fa vuol dire che per natura è insoddisfatta ed è alla ricerca di nuove emozioni: saranno le stesse emozioni poi a presentarle il conto.
      Grazie per il bel commento, caro Luca.
      un abbraccio
      annamaria

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    2. Bello il commento di Luca e altrettanto bella la tua risposta Annamaria.
      Incontrarsi a metà strada credo sia l'unica soluzione possibile. Fare che il maschile e il femminile che sono in ogni persona, maschio o femmina che sia, si incontrino e si parlino.
      Poi certo, ci sono persone che si portano dietro problemi che esulano dal rapporto di coppia e vengono dal vissuto spesso addirittura infantile, e allora non bastano l'amore e la comprensione dell'altro, ma è patologia che richiede ben altro tipo di cura e attenzione.

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    3. Condivido, Paola, l'amico Luca è sempre profondo nei commenti e ti ringrazio per aver apprezzato anche la mia risposta. Molti problemi nascono nell'infanzia e lì che si forgia il futuro individuo. Il dialogo è terapeutico nella coppia, in famiglia, fra gli amici: parlarsi per risolvere ciò che angustia e poi darsi una mano porta a risolvere le situazioni.
      Grazie ancora, ti auguro una buona domenica.
      un abbraccio
      annamaria

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  2. Condivido ogni parola che hai scritto e mi è molto piaciuto il commento che mi precede: conosco vari uomini di valore, che mi fanno onore di considerarmi un'amica così come ho incontrato donne di valore e altre fasulle.

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    1. Hai espresso una grande verità: il genere umano è variegato e non va etichettato allo stesso modo. Le donne subiscono, ma vi sono donne che maltrattano gli uomini. La società è fatta di gente di valore e di gente priva di ogni sentimento e dignità.Oggi ricordiamo le donne che subiscono.
      Grazie, Mimma, ti lascio un abbraccio.
      annamaria

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  3. Giustissimo: questa non è una festa!
    Nacque come commemorazione e non ha nulla a che vedere con scene e banchetti, comprensivi di uomini nudi, che da sempre mi disgustano.
    E' un giorno di lotta. Da vincere!
    Bacioni, cara Annamaria ^^

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    1. Proprio così, cara Ale, è giorno di lotta oggi e nei giorni a venire.
      buon weekend
      un abbraccio
      annamaria

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  4. Ciao annamaria!
    Bruttissimo leggere i dati da te riportati nel post,la realtà'fa troppo male e purtroppo continueranno a crescere perché nessuno sta fermando la mano dell'uomo violento,le pene sono deboli in alcuni casi tornano in libertà'dopo pochi giorni e un'altra vita rovinata per sempre non ha avuto giustizia
    Buon 8 Marzo a tutte loro
    Ti sorrido cara Amica! Bacio

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    1. Il problema sta nella giustizia: leggi buoniste che permettono il proliferare dell'aggressività. Se vi fosse maggiore impegno ovunque, i famosi violentatori ci penserebbero due volte e forse più di due.

      Che l'8 marzo non resti isolato, cara amica.
      ricambio il sorriso con un abbraccio.
      annamaria

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  5. Cara Annamaria, in verità si è fatto e si fa ben poco. Purtroppo la violenza sulle donne è diventata una sorta di "normalità". I tg, ogni giorno, dicono notizie che dovrebbero indignare l'intero pianeta e invece vengono recepite come avvenimenti che fanno parte della quotidianità. Non credo che basterebbe un sistema giudiziario più adeguato, quello che serve è un mutamento radicale nelle coscienze e pertanto un'educazione totalmente diversa che può essere avviata solo dalle stesse donne, soprattutto dalle madri di figli maschi... dopo questo allora sì che leggi più severe e processi più efficaci e meno umilianti per le donne, sortirebbero effetti notevoli...
    un argomento molto importante cara Annamaria... un abbraccio

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    1. E' proprio come dici, cara Maria, bisognerebbe cambiare le coscienze e ovviamente il sistema giudiziario. In riguardo all'educazione, forse nel passato le madri inculcavano nei figli maschi l'idea dell'uomo predominante, ora non credo sia propriamente così: almeno per quel che mi riguarda, io ho figli maschi e ho insegnato loro il rispetto per le donne e l'assoluta parità dei sessi, ho insegnato loro che in un rapporto di coppia deve esserci il rispetto, la collaborazione, la disponibilità e conosco altrettante mamme che la pensano come me.
      Grazie, cara, buona domenica.
      un bacio
      annamaria

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  6. ciao Annamaria,
    l'8 marzo è una ricorrenza luttuosa traformata in baldoria commerciale e becero simbolo della "libertà"

    non voglio entrare in contrasto con nessuno ma credo sia arrivato il momento, forse, di uscire da certi stereotipi e da certe "diagnosi" psicologiche obsolete da tempo.

    Il complesso di inferiorità maschile, il mammismo e la complessità della donna sono favolette.

    Ti lascio con una citazione:
    "Freud avrebbe dovuto chiedersi cosa vogliono gli uomini, ciò che vogliono le donne è palesemente chiaro"
    Erica Jong

    TADS

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    1. La baldoria commerciale va un po' scomparendo per fortuna, i ristoranti pieni di esagitate cretine, mi pare che siano un ricordo anche perché con la crisi non hanno un granché da festeggiare. Le donne che festeggiano abbassandosi a livelli discutibili non gratificano se stesse e l'8 marzo, giorno della commemorazione di eventi luttuosi.
      Sia l'uomo che la donna dovrebbero mettere al primo posto il rispetto e non denigrare se stessi con comportamenti indegni.
      Grazie, ti auguro una buona domenica.
      un caro saluto
      annamaria

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