mercoledì 3 ottobre 2012

Pura realtà

              

   So che è arrivato, è in compagnia della sua famiglia, la moglie e il giovane figlio; so che c'è e non nascondo ai miei la curiosità di conoscerlo. Non è il Presidente della Repubblica, né tanto meno un'illustre persona, ma è uno che facendosi da sé e sfidando la sorte occupa ora un posto di prestigio e il che non è poco.
   Entro con aria di circospezione e mi accorgo subito del nuovo arrivato, dopo i convenevoli e le presentazioni di rito mi accomodo ad una poltroncina in giardino; lui abbastanza informale prende posto di fronte a me, ha un sorriso bonario e sincero, un tipo qualunque mi dico. La conversazione prende quota, così semplicemente: a volte ci immaginiamo delle complicazioni che finiscono poi per dissolversi come bolle di sapone.
   Mi guarda e mi dice: "Ti racconterò la storia della mia vita, sembra una favola, ma è la realtà."
   Sono nato in un paesino che ancora oggi non offre risorse ai suoi abitanti, quella vita mi stava troppo stretta e desideravo realizzarmi, allora partii allo sbaraglio, in tasca avevo solo centomila lire ricevute da mia nonna. Raggiunsi la metropoli per eccellenza e mi adattai a fare lavoretti d'ogni genere, la voglia non mi mancava e il desiderio di farcela era più forte d'ogni cosa. Vissi un lungo periodo di privazioni, di adattamenti, di sopportazioni e di umiliazioni; mio padre venne a trovarmi e quando comprese, mi consigliò di mollare tutto e di tornare al paesello. Io non lo ascoltai e continuai a cercare la mia strada. Il caso volle che potessi essere assunto come cameriere in un noto ristorante della città, meta di uomini che contano nel mondo della finanza, dello spettacolo, della moda. Ero socievole e disinvolto, sapevo come servire ai tavoli con classe e savoir faire  e quando una mattina due uomini ben vestiti chiesero chi avesse servito la sera prima il "dottore", io mi feci avanti con molta naturalezza, mentre i colleghi intimoriti s'inabissarono nelle cucine. Mi fu chiesto: "Lei sa chi ha servito ieri sera?" risposi di no e da quel momento cominciò la mia avventura.
   Il "Dottore" che chiamavano tutti così per il titolo ben meritato, sia per cultura che per importanza, mi volle al suo servizio e lo osservai veramente quando attraverso la vetrata del suo studio mi fece cenno di avvicinarmi; lo osservai quella famosa mattina in cui le sue guardie del corpo mi condussero alla villa in Rolls-Royce. Divenni il suo uomo di fiducia, in breve tempo mi occupai dell'amministrazione del suo impero e imparai il mestiere di organizzatore di grandi eventi; il mio nome divenne importante e conosciuto, ma soprattutto stimato. Restai al suo servizio per un decennio e quando egli morì per cause poco chiare, nonostante la moglie volesse che io continuassi a dirigere il tutto, feci l'organizzatore grandi eventi per uno stilista di fama mondiale, poi di un altro ancora, sinché non fui notato da un imprenditore molto noto che, dopo avermi fatto frequentare un corso formativo di sei mesi, mi nominò suo uomo di fiducia e Personal Coach aziendale. In direzione, attualmente, sono all'ultimo piano nella stanza del capo e quando al mattino varco l'ingresso e prendo l'ascensore per salire in alto, penso costantemente che la vita è fatta di incontri giusti e di tanto impegno, nonché di voglia d'emergere e, nel mio caso, di tanta onestà. Io non sono mai sceso a compressi, conosco segreti che tanti farebbero carte false per venirne in possesso, in passato mi hanno anche fatto delle offerte, ma ho sempre osservato la mia etica, quella che ho ricevuto in dono da mio padre ed è quella che conta più del denaro. Chi mi ha assunto, di volta in volta, sapeva che di me si poteva fidare e che continuerà a fidarsi. Loro, i personaggi molto in vista, senza uno staff alle spalle non potrebbero muoversi ed io sono colui che tiene in piedi lo staff; come abbia imparato a farlo ancora non so.
   Sono senza parole e gli dico: "La tua storia farebbe veramente gola a molti, i personaggi da te nominati sono molto in vista, ma se tu lo facessi non avresti più sul volto quel sorriso sereno."
   "Proprio così!" mi risponde, allora molto semplicemente si alza e si appresta a dare una mano nell'apparecchiare la tavola: è ora di cena e la serata al fresco in giardino ha stuzzicato l'appetito.

28 commenti:

  1. Difficile che oggi un cameriere o un servitore che dir si voglia riesca a farsi strada senza sporcarsi le mani e senza vendere i segreti dei propri padroni ai tanti giornali di gossip in circolazione. Credo fosse già molto difficile anche nei secoli or sono: il pettegolezzo è sempre stata la moneta di scambio per 'arrivare' e per 'distruggere' anche. Se si è sotto padrone i segreti vengono all'orecchio ed è quasi impossibile fidarsi dei propri domestici; ciononostante può anche darsi che esistano ancora dei maggiordomi che sanno tenere il becco chiuso e che rispettino le regole. Ci credo assai poco in verità. I tanti e recenti fatti di cronaca che stanno scandalizzando, giustamente, l'opinione pubblica dovrebbero farci riflettere: e a dirla tutta è a mio avviso giusto ed etico, che se il padrone opera facendo scorrettezze ai danni della società onesta, che chi sa non taccia, perché c'è un'etica superiore ed è quella di rispettare il popolo che paga le tasse.

    Un caro abbraccio

    beppe

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sai se qualcun'altro mi avesse raccontato questa storia avrei dubitato anch'io della veridicità, figuriamoci poi ai giorni nostri con tutti gli espedienti per approfittarsi del prossimo e sinceramente anche nei secoli or sono; l'italiano è anche noto per essere l'essere umano più truffaldino. Comunque, questa storia appartiene al presente, oddio non proprio attualissima ma non tanto passata, e il tipo in questione so per certo che ha cominciato da zero e che non è ricorso a nessun espediente per farcela e che continua sulla retta via. Sarà come quelle storie, una su un milione, di colui o colei che restituisce ciò che trova? A volte ci sono anche gli onesti, pochissimi ma ci sono.
      Se il padrone è scorretto, sono con te, non bisogna tacere: il silenzio è danno per tutti.
      Grazie, Beppe,ti auguro una buona giornata.
      un abbraccio mattutino
      annamaria

      Elimina
    2. Cara Maria, noi italiani abbiamo molti difetti, non da ultimo quello di essere dei 'truffaldini'. Bisogna però anche tenere conto del momento storico che stiamo attraversando, che non è dei più felici né sotto il profilo sociale né sotto quello politico, per cui è fin troppo facile - e lo sottolineo - non prestare troppa fede alle storie a lieto fine. Ciò non significa affatto che in Italia, come nel resto del mondo, non ci siano ancora persone oneste, dei self made man che hanno puntato tutto sull'onestà riuscendo nella vita.

      Immaginavo che questa storia fosse esclusivo parto della tua fantasia, invece così non è: hai fatto dunque più che bene a farmelo notare, tanto più che una storia così edificante restituisce fiducia e non solo a me. Se sia una storia su un milione, questo poco importa: l'importante è che al mondo esistano ancora persone tutte d'un pezzo.

      Non faccio nomi, ma lo abbiamo visto in politica: un autista è stato suo malgrado a denunciare i brogli che si facevano e per questo ha pagato e non poco, perdendo il posto. Ma cos'altro avrebbe potuto fare? Continuare forse a essere complice? Se il padrone è una persona corretta, sono io il primo a essergli fedele a ogni costo. Ma se questi è uno un po' truffaldino o tanto, non mi sentirei a posto con la mia coscienza se non denunciassi almeno all'opinione pubblica i suoi intrallazzi.

      Grazie infinite, cara Annamaria, per la precisazione e anche per il bellissimo commento, molto generoso, che hai lasciato sul Blog degli Autori.

      Ti auguro una felice serata con un forte abbraccio di stima e amicizia.

      beppe

      Elimina
    3. Sono io a ringraziarti, caro Beppe, quando si leggono commenti così è un vero piacere. E', quindi, un ricambio reciproco, un modo per dirsi che dedicarsi alla scrittura è bello quando vi sono persone, come te, che approfondiscono con il loro pensiero.

      E' da qualche anno che ci conosciamo virtualmente e la stima, vedo, è reciproca, grazie ancora.

      buon martedì ottobrino.
      tante affettuosità
      annamaria

      Elimina
    4. Davvero, Annamaria, non c'è bisogno di ringraziarmi. Mi piace leggerti e discutere con te: hai classe e racconti in maniera limpida, quasi sempre serena, senza mai scivolare nel trash.

      Vero, sei una amica di lungo tempo: nel corso degli anni la nostra amicizia si è sempre più cementata e rinnovata.

      Un forte abbraccio, cara Annamaria. E raccontaci altre storie edificanti, perché credo che nel mondo ci sia ancora l'onestà anche se, per mia esperienza personale, non sono stato molto fortunato con certe persone.

      Buona serata e sereni sogni.

      beppe

      Elimina
    5. Grazie ancora, caro Beppe, il tuo pensiero mi sta molto a cuore: so della tua competenza e ti apprezzo sia come critico sia come giornalista.
      Alla prossima, un bacione.
      annamaria

      Elimina
  2. ci sono treni che passano, io credo per tutti ma sono pochi ad accorgersene.
    Quando ero universitario, un mio carissimo amico e compagno di studi, figlio di un operaio Fiat, per racimolare qualche lira nei week end faceva l'autista presso un autonoleggio di prestigio, si chiamavano "chauffeur". In uno dei suoi servizi conobbe un pezzo grosso del mondo che conta, a 40anni era un dirigente da 500.000.000 di lire annui, da tanto si è trasferito negli USA, credo sia ricchissimo, la cosa mi riempie il cuore di gioia perchè era veramente un ragazzo in gamba.

    TADS

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per la tua testimonianza, un gran bella storia. In riguardo a quei treni, sono d'accordo: bisogna salirvi al momento opportuno.
      affettuosità
      annamaria

      Elimina
  3. Ah, una boccata di ossigeno puro, quello che ti rimette in forma spiritualmente e psicologicamente.
    Grazie per questa dose quotidiana di ottimismo che ci inietti.
    Un uomo raro ma possibile.
    Tea

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te, cara Tea, per le belle parole.
      L'onestà conta più di ogni cosa e il tipo della storia lo sa bene.
      un bacione
      annamaria

      Elimina
  4. Che bela storia, Annamaria !
    Un fiore fresco che germoglia nel giardino dei dolori e delle noie quotidiane, profumando il nostro respiro, lasciandoci un retrogusto di dolcezza sul palato.
    Posso invidiare il tuo carattere e il tuo temperamento, pessimista come sono?
    Abbraccio pieno d'affetto.
    grazia
    http://giornalistacuriosa.wordpress.com

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non sei pessimista, cara Grazia, è la vita che porta ad abbandonare le speranze. Io continuo a coltivarle forse perchè cerco di pensare che qualcosa di bello c'è ancora nel genere umano e che la bontà non viene messa in luce.
      Ti ringrazio tantissimo, sei molto cara e preziosa.
      ricambio infinitamente
      annamaria

      Elimina
  5. Per quanto possa sembrare strano esistono persone che prima dei soldi facili e il prestigio mettono l'etica, i sacri principi, la professionalità...
    a volte si esagera anche, un esempio illustre di eccesso di zelo è quello del cuoco François Vatel che arrivò addirittura a suicidarsi per il ritardo nella consegna del pesce a un banchetto organizzato per il re Luigi IV...
    un forte abbraccio carissima

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Maria, essere così ligi al dovere è davvero un eccesso, chissà se il tal cuoco non aveva altri problemi? Forse il ritmo lavorativo l'aveva stressato molto, accade e taluni più fragili trovano sollievo togliendosi la vita; ma per far ciò occorre una forte dose di coraggio, quindi un paradossale comportamento.
      Grazie, ti auguro un buon proseguimento domenicale.
      con affetto
      annamaria

      Elimina
  6. stavolta faccio l'avvocato del diavolo e dico la mia verità. leggendo ho pensato che tutto quanto poteva adattarsi benissimo a un'escalation di stampo mafioso.
    perdonami, ma per me il successo non è arrivare a posti chiave di tal fatta.
    è rispettare la vita, e portare almeno un po' di comprensione laddove manca la giustizia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Cristina, la storia è vera e il tipo in questione è una persona che ha fatto della morale la sua bandiera. Egli non ha cercato il successo, ma sono state le circostanze a fargli fare gli incontri giusti. Non è un uomo importante, è solo stimato e apprezzato per le sue capacità e per la sua reputazione. Forse il mio scritto lascia adito ad altre interpretazioni?
      Grazie, buon proseguimento domenicale.
      un abbraccio
      annamaria

      Elimina
    2. io generalizzavo, Annamaria,
      quello che ho provato a dire, è che lo stesso impegno è osservato anche dalle gerarchie mafiose.
      che non sia questo il caso è più che evidente.
      ciao e complimenti per aver dato risalto a una persona retta.

      abbraccio
      cb

      Elimina
    3. Grazie mille, cara Cristina, troppo buona. Grazie anche per essere passata nuovamente.
      buonanotte, un bacio.
      annamaria

      Elimina
  7. Volere è potere, con la mente ed il cuore sgombri dal male, le occasioni per fare il bene a prescindere ti passano accanto fiorandoti l'anima.
    Una storia che vorrei si averasse!
    un abbraccio caro, ciao Annamaria*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Luisa, la storia si è avverata, almeno per questa persona. A volte accade, pochissime volte, ma anche in questo mondo corrotto vi sono le strane casualità.

      Ricambio, affettuosamente.
      annamaria

      Elimina
  8. un racconto molto bello, da vivere!!!
    complimenti,
    Claudio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille, nuovo amico.
      a presto
      annamaria

      Elimina
  9. Tutto o.k. spero, amica mia.
    L'abbraccio del martedì.
    grazia
    http://giornalistacuriosa.wordpress.com

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Va tutto bene, cara Grazia, ho solo meno tempo a disposizione in questi giorni, priorità familiari.
      Ti ringrazio per essere passata, sei molto cara.

      con affetto
      annamaria

      Elimina
  10. Una storia vera, una testimonianza che si può "arrivare" anche con la rettitudine. Uno scritto per giovani spiriti bisognosi di conferme e di riferimenti. Brava per aver dato risalto ad una storia dal forte contenuto educativo.

    Un abbraccio.
    Annarita

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille, cara Annarita, che piacere ritrovarti.
      Spero che sia veramente passato qualche giovane a leggere questa storia.
      ricambio affettuosamente
      annamaria

      Elimina