domenica 10 giugno 2012

I falò dell'autunno


                                                                


   “Vedi, sono i falò dell’autunno; purificano la terra, la preparano per nuove semine. Voi siete giovani. Nella vostra vita, questi grandi falò non hanno cominciato ad ardere. Si accenderanno. Devasteranno molte cose.” E’ il punto focale della storia, la nonna della protagonista, poco prima di morire vede in sogno lei stessa che prende per mano sua nipote, Thérèse,  e insieme a lei attraversa i campi in cui ardono dei falò che purificano la terra e la preparano per nuove sementi. Thérèse non comprende: non sa ancora che la sua vita dovrà sostenere molte battaglie e che per giungere alla rinascita dovrà subire incendi sconvolgenti.
   La storia, che vede protagoniste tre famiglie piccolo borghesi, è ambientata nella Parigi precedente alla prima guerra mondiale e si snoda sino alla fine della seconda guerra mondiale. Tutto comincia da una delle tre famiglie sedute intorno al tavolo per il pranzo domenicale. A capotavola siede il padrone di casa, vedovo da anni, un bell’uomo di circa quarant’anni; alla stessa tavola siedono la figlia quindicenne, la suocera, il nipote e un’altra famiglia composta da tre persone, genitori e un figlio quindicenne, Bernard, ancora con i pantaloni corti. Essi discorrono amenamente; è una bella domenica e il nipote, un giovane di ventisette anni studente di Medicina, parla dei suoi esami, delle notti passate a studiare, dei due anni che lo separano dalla laurea, delle sue ambizioni e dei suoi propositi futuri; in cima ai suoi pensieri vi è il matrimonio con la donna del cuore. Thérèse in quella conversazione si sente a disagio, intuisce che lo sguardo del cugino è su di lei, ma lei prova per Martial un sentimento fraterno: lo conosce da bambina, tra l’altro lui non brilla per bellezza, ha un aspetto incolore anche nel comportamento pregno di timidezza.
   Leggendo possiamo facilmente immaginare l’ambiente e i personaggi della storia: la Némirovsky descrive con raffinate sfumature ogni particolare persino la gabbia dei canarini sul balcone e il gesto del giovane Bernard che in un eccesso di disagio si tira il nodo della cravatta fino a romperla, a quindici anni gli adolescenti erano timidi alla presenza degli adulti con le loro domande inquisitorie. La scrittrice, oltre a offrirci una panoramica degli ambienti nella loro totalità, scandaglia l’animo dei protagonisti: lei è nota per come analizza il lato psicologico.
   La prima guerra mondiale in questa storia è attraversata da due tappe importanti: Martial consegue la laurea, è medico, e poco prima dello scoppio della guerra sposa Thérèse, divenuta ormai una bella signorina che si lascia travolgere dal sentimento del cugino, e Bernard che preso dai bollori giovanili decide di arruolarsi per servire la patria. La vicenda prende quota e narra delle vicissitudini affrontate dai soldati, narra della morte in guerra di Martial, sposo per sole poche ore, e narra del cambiamento interiore di Bernard che il conflitto trasformerà da timido fanciullo in un egoista approfittatore.
   Il primo falò per Thérèse è la morte del marito, devoto uomo che morirà per salvare un malato in un campo ospedale con il pensiero alla sua adorata moglie. Thérèse da sempre attratta da Bernard, quando la guerra sarà terminata, dopo varie peripezie potrà unirsi a lui in matrimonio e mettere al mondo un figlio maschio e due bambine, ma la sua vita non sarà felice. Bernard che credeva nell’eroismo e nell’onore, dopo aver scoperto che la guerra è solo morte e distruzione, tornerà cambiato dal fronte: sarà un uomo diverso, uno sciacallo avido e senza scrupoli, per di più infedele che cederà alle lusinghe del denaro facile.  A Parigi, mentre i soldati sacrificano la vita, c’è chi si arricchisce con loschi traffici, ma non solo la gente è cambiata moralmente e non crede più nei precedenti valori d’onestà, giustizia, castigatezza, fedeltà.
   L’esistenza di Thérèse si accenderà di un altro falò ardente: la morte anche del figlio durante la seconda guerra mondiale, un figlio che sarà ritrovato con due foto sul petto, quella di sua madre e del suo primo marito. Bernard con il suo comportamento corrotto e avido non si è mai meritato l’affetto filiale, sarà la sua sposa fedele l’ancora di salvezza alla sua vita dissoluta e dalle ceneri nascerà una vita migliore: la fedele Thérèse lo accoglierà ancora una volta a braccia aperte, solo per lei, che nonostante tutto ha sempre creduto nei valori veri, la famiglia si ricompatterà.
   La Némirovsky in questo romanzo mette sotto accusa una società avida pronta a speculare per i piaceri personali; la società dei profittatori di ogni genere: speculatori, politici corrotti, ladri e intrallazzatori; la Némirovsky punta il dito contro la Francia impreparata militarmente e contro il suo popolo.
    Al termine di questa lettura coinvolgente e di classe mi è sorta spontanea una riflessione: lo scorrere del tempo non ha mutato gli eventi e le persone!


 (queste mie modeste considerazioni nascono dal fatto che, dopo aver letto un libro, ho bisogno di sintetizzarlo per imprimerlo meglio nella memoria: mi sono accorta che quando non facevo quest'esercizio dimenticavo.)

28 commenti:

  1. Passo per un saluto al volo: smack e smack!
    ps: non farmi già penare all'autunno... dai... ancora deve arrivare l'estate! ;)
    Abbraccio
    Giusy

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    1. Bentornata, cara Giusi, il titolo è solo una metafora del dolore che bruciando prepara l'anima.
      Questo romanzo è uscito un mese fa e siccome io leggo tutte le pubblicazioni di questa scrittrice, ne sono stata ben lieta.
      Vedrò di leggere qualcosa che riguarda l'estate.

      ricambio affettuosamente
      annamaria

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  2. L'inizio è davvero importante, credo davvero che tu l'abbia centrato pienamente il punto focale della storia. Mi ha colpito la trasformazione di Bernard... la rudezza della guerra spesso rende più umani chi sopravvive... ma non tutti evidentemente :-(

    www.wolfghost.com

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    1. La delusione trasformò negativamente Bernard, fu sua moglie, umana e attaccata ai valori della famiglia, a ricondurlo sulla retta via, del resto anche nella vita normale le delusioni cambiano le persone.

      Grazie, buona giornata.
      affettuosità
      annamaria

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  3. E fai proprio bene a sintetizzare dopo la lettura, lo fai in modo sublime, carissima Annamaria. Ne beneficiamo anche noi che non abbiamo avuto la fortuna di aver letto il libro. La trama è bellissima, e tu hai saputo farci entrarci dentro, quasi tuffarci tra le pagine. Btavissima!!! Ah! Se non ci fossi tu quante cose belle mi perderei! In merito alle tue considerazioni, le trovo giustissime. Perseveriamo nei nostri errori dimenticando i risulatati fallimentari che ci hanni procurato, e non solo!! Il più delle volte non ammettiamo di aver sbagliato. Grazie carissima, sempre bello entrare da te. Un forte forte abbraccio di affetto e stima

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    1. Grazie Rossella, per le belle parole d'apprezzamento e di incoraggiamento, sei un tesoro di gentilezza.
      Sì, la trama è molto bella, ma ciò che stupisce è la scrittura: non è antiquata, come uno ci si aspetterebbe, è godibile e interessante, oltre che estremamente di qualità.

      Ti auguro un buon inizio settimana.
      con affetto
      annamaria

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  4. Cara Annamaria, come sai anch'io amo questa scrittrice e compro tutto ciò che Adelphi pubblica e anche se questo non l'ho ancora letto, con le tue parole (dalle quali trapela chiaramente la perfetta sintonia tra te e la Némy) mi hai fatto venire un desiderio irrefrenabile di aprirlo subito!
    se non l'avessero uccisa chissà che sorprese ci avrebbe riservato nel tempo, considerato che tutta questa produzione è stata realizzata prima dei quarant'anni...
    un abbraccio

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    1. Proprio così, se non l'avessero uccisa, ma i nazisti fecero una strage e non si fermarono dinanzi a niente, eppure lei era conosciuta a Parigi, già pubblicava. Mi piace questa scrittrice per come narra le storie, per come ci presenta i personaggi nel loro intimo, leggerla vuol dire estraniarsi dalla realtà e immergersi nella vicenda.
      Ti ringrazio e ti auguro un buon proseguimento serale.
      con affetto
      annamaria

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  5. Ottima recensione.

    Non ho mai letto questo libro... ma credo che lo farò presto, la tua recensione mi ha incuriosito!

    Serena giornata

    Giovanna

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    1. Grazie mille Giovanna, sono certa che ti piacerà: è una scrittura che non stanca e che piace per la scorrevolezza ed eleganza, oltre che per capacità descrittiva di grande qualità.

      ricambio affettuosamente
      annamaria

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  6. Dalla recensione so che mi piacerà questo libro..
    ...la tua ruflessione finale la condivido pienamente...la storia si ripete...sempre
    ^^

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    1. Infatti, cara Carla. Grazie per il giudizio e per averti invogliato alla lettura.
      un bacio
      annamaria

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  7. Lo scorrere del tempo non cambia il comportamento delle persone, il dio denaro ne ha fatto terra desolata nel cuore, in ogni tempo...
    bellissima recensione carissima Annamaria, da leggere al mare sotto l'ombrellone... grazie! un forte abbraccio

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    1. Proprio così, cara Luisa, tutto si fa per il denaro.
      Ti ringrazio tantissimo e ti auguro buona lettura.

      Grazie a te di vero cuore.
      ricambio affettuosamente
      annamaria

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  8. Ciao mia cara Annamaria, finalmente posso tornare e stare con voi... Ti mando un abbraccio grande :-)

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    1. Bentornata, cara Licia! Riprendiamo le nostre visite con piacere.
      tante affettuosità
      annamaria

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  9. gran bella recensione, Annamaria, fatta oltre che con la mente anche con il cuore.
    I tempi sono soltanto apparentemente cambiati, in realtà l'egoismo degli uomini ha offuscato il buono delle anime, e sono in pochi coloro che ancora sentono l'ideale, l'etica del vivere.
    Chissà quanto avrebbe scritto ancora Irène, e quanto ci avrebbe guadagnato ancora l'umanità, se non fosse finita come sappiamo...
    ciao
    buon pomeriggio

    cri

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    1. Grazie infinite, cara Cristina, le tue belle e sincere parole sono gioia per me, come gioia è ritrovarti da me, sai quanto io tenga alla tua amicizia.
      L'egoismo degli uomini ha portato tutte le malvagità in ogni tempo e gli accadimenti attuali sono simili a quelli del passato: l'uomo non imparerà mai dai suoi stessi errori, purtroppo!
      A questo punto buona serata, carissima, spero tu non ti stia stancando troppo con il trasloco.
      un bacio
      annamaria

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    1. Buenos dias, amigo, gracias por este pasaje.
      Buena manana
      annamaria

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  11. Un libro imperdibile e sopratutto ben esposto dalla tua nota critica.
    :-)

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    1. Grazie per l'apprezzamento.
      saluti
      annamaria

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  12. E' un atto di generosità e di giustizia estetica condividere e socializzare il piacere di una bella lettura: io disprezzo, ma credo che anche tu lo faccia, quegli arricchimenti culturali arroganti ed egoisti attraverso il quale il lettore/viaggiatore/erudito/intellettuale/granfarabutt lupmann tenta goffamente di acuire lo iato fra lui e una rozza congrega di vili meccanici.

    Il vero erudito/intellettuale/essere umano in equilibrio con se stesso e col Cosmo restituisce sempre, come le api, altrettanto e spesso anche più di quello che ha assimilato.

    E qui abbiamo una di quelle storie/cattedrali di cui si parlava qualche giorno fa, in cui ci sono stupefacenti abbaglianti intrecci fra squarci di psichismo interiore, piccole storie personali, medie storie familiari che attraversano le genrazioni ed epocali Storie di stampo hegeliano.

    E una Annamaria che fionda questa storia nell'immaginario dei suoi lettori/commentatori.


    Un sereno fine settimana.

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    1. Beh, che dirti Luca, se non grazie per le tue gratificanti parole, per una disamina giusta e accattivante e per quell'ironia che ti contraddistingue e che mi piace.
      Come tu hai ben compreso io amo comunicare i miei pensieri mettendoci anche il cuore, mi piace scrivere così e l'erudito pensiero lo lascio a chi scrive recensioni per professione o a chi scrive saggi.

      Grazie mille, buon fine settimana anche a te.
      affettuosità
      annamaria

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  13. E' poi in fondo l'eterno ritorno secondo la formula nicciana, ma come ben sai Irène Némirovsky, di origine ebraica poi convertitasi al cattolicesimo, morta in un lager a seguito del tifo contratto, credo non amasse granché il filosofo tedesco, che, purtroppo, tra la prima e la seconda Guerra Mondiale fu strumentalizzato dalla sorella Elisabeth. La riscoperta di questa grande scrittrice è postuma, così anche molti dei premi che le furono poi assegnati. In Italia le sue opere sono perlopiù pubblicate da Adelphi, editore molto accorto: e speriamo che in futuro si possano avere le opere complete di Irène Némirovsky, anche in Italia, magari grazie propio ad Adelphi. La Francia negò la nazionalità alla scrittrice, che così fu vittima delle leggi antisemite. Questo romanzo è apparso postumo, la prima pubblicazione in Italia è proprio del 2012. Non l'ho ancora letto, ma provvederò.

    Un caro abbraccio, Annamaria, e buona serata

    beppe

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    1. Buongiorno, Beppe, l'eterno ritorno degli accadimenti anche sbagliati continua a perpetuarsi e Nietzche, personaggio particolare, non sbagliava nell'affermare che la vita da un punto di partenza compie un percorso circolare e tutto torna.Credo anch'io che la Nèmirovsky non condividesse il pensiero del filosofo disturbato mentalmente.
      La scrittrice nei suoi romanzi mette sotto accusa la Francia anche per il risentimento personale che coltivava per quella nazione. Il capolavoro della Nèmirovsky è senz'altro il romanzo "Suite Francese" e dobbiamo a sua figlia la pubblicazione del manoscritto custodito in una valigia sin dai tempi della deportazione della madre. Molto bella è interessante è anche la biografia di Iréne scritta da due autori francesi con la collaborazione della figlia Dénise, la stessa che custodiva la famosa valigia.
      Ormai sono divenuta un'accanita lettrice della Nèmirovsky e vado alla ricerca di ogni sua nuova pubblicazione.
      Sono contenta di averti incuriosito, ti auguro una buona domenica.
      un abbraccio
      annamaria

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  14. Cara Annamaria, grazie della bella recensione. Apprezzo la Nèmirovsky e, pertanto, leggere un intelligente affresco di un suo romanzo, che ancora non conosco, è un gradito regalo.

    Ti auguro un buon inizio di settimana.

    Con affetto.
    Annarita

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    1. Ti ringrazio per l'apprezzamento, cara Annarita. Sono contenta d'averti fornito cosa gradita.

      Ricambio sentitamente
      annamaria

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