Crediamo che le storie, per noi inconcepibili, siano dilatate per essere più accattivanti e che ciò che ci raccontano, intrecciato da misteri, sia inverosimile o perlomeno pensiamo che le vittime dell' ingiustificato rancore abbiano delle colpe.
Quando assistiamo a programmi televisivi che riuniscono famiglie dopo un lasso di tempo inaccettabile, pensiamo che sia stato costruito e che non potrebbe mai essere possibile che, nella stessa regione o città, vivano figli o genitori che s'ignorano fra loro, continuando la loro vita come se il proprio sangue non esistesse.
Poi veniamo a contatto con le reali persone che ci raccontano il loro dramma, ce ne fanno partecipi e allora ci rendiamo conto che, anche senza un motivo importante, vi sono figli e genitori che per presa di posizione o cocciutaggine, decidono di non far parte più della loro famiglia d'origine, troncando ogni rapporto per sempre.
Infine il tormento ha una risoluzione, dopo anni e anni di attesa, di speranza e di determinazione sofferta, uno dei due parenti stretti fa il primo passo e tutto torna a brillare: si cancellano le incomprensioni, i malintesi, le assurde invettive, tutto si appiana; basta il ritrovamento di una lettera mai pervenuta o di una maturità tardiva a far cadere le barriere, a far riabbracciare quelle persone che si ignoravano da anni.
Ma a quei fili che si riannodano, mancano i fili colorati della vita non vissuta insieme, dei momenti di festa solenne, di quelle celebrazioni che procurano emozione, di partecipazione alla vita nei suoi progressi e combattimenti vari. Resterà sempre un vuoto antecedente che non sempre ha risposte, e chi si era intromesso per spezzare quei fili dovrà fare i conti con una coscienza che non possiede e tenterà il possibile per far rivivere l'inferno che tanto lo soddisfaceva.
Io conosco una situazione del genere e ogni volta che mi veniva raccontata con immane mestizia, provavo disorientamento e sinceramente dubitavo, come se la vittima che stava patendo avesse almeno uno scheletro nell'armadio. E invece era solo godimento di chi metteva i bastoni tra le ruote per gelosia di non occupare il primo posto.
Come può un figlio/a a farsi condizionare così? Come può strappare dal cuore tutto il bene ricevuto e soprattutto l'amore del genitore? Come può dimenticarne le lotte, gli impegni, i sacrifici, l'amore smisurato ricevuto? Un genitore ama a tal punto che, anche dopo un muro di silenzio inconcepibile, silenzio in cui si era strappato l'anima e avrebbe voluto farla finita, basta un cenno e va e non fa domande: ciò che conta è il ritorno di chi si era perduto!
Un genitore ama con tutto se stesso, sempre.. questo i figli a volte non lo capiscono, altri invece lo capiscono solo quando diventano genitori. Brutte situazioni che ci fanno star male anche solo a sentirle. Ti mando un abbraccio mia cara e ti auguro la buonanotte.
RispondiEliminaGrazie, ora buona giornata, cara Licia.
EliminaNon so dare risposte se non che certe situazioni sono legate a anime fredde, a gelosie e interessi, a educazione sentimentale sbagliata, a terzi che soffiano sulla cenere ancora calda. Tutte le volte resto basita. Impossibile dubitare sull'amore dei genitori.
RispondiEliminaBuon weekend, Annamaria, un abbraccio
Marirò
E purtroppo accadono questi strappi dolorosi e si alza un muro invalicabile.
EliminaGrazie per il tuo pensiero.
Buona serata, un abbraccio.
Annamaria
E' una situazione tipica del nostro Paese, cara Isabel.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Forse non soltanto del nostro, l'ingratitudine è mal comune in ogni luogo.
EliminaBuona notte, cara Alessandra, un abbraccio.
Annamaria
ciao Annamaria,
RispondiEliminaio non ce l'ho tutta questa convinzione che i genitori amino i figli a prescindere e incondizionatamente nello stesso modo. Non ho trascorsi simili nella mia famiglia ma conosco, ho conosciuto, figli di seria A e figli di serie B, persone degne e meritevoli penalizzate da inetti e incapaci cocchi di mamma o di papà. Diciamo che un figlio unico non ha problemi e non li hanno (quasi mai)nemmeno un fratello e una sorella ma, ad essere sinceri, nelle famiglie numerose c'è sempre il figlio d'oro, quello d'argento e quello di bronzo, a volte pure quello di legno.
Essere dello stesso sangue non è una scelta, c'è poi da aggiungere cognati e cognate, questo post mi ha fatto venire in mente un bellissimo film di Monicelli "Parenti Serpenti", più realtà che fantasia cinematografica.
buona giornata Annamaria
Quello che tu dici accade e infatti vi sono i parenti serpenti, ma esiste un'altra faccia: genitori cancellati dai figli per ignobili convinzioni, genitori che vivono un dramma che li dilania.
EliminaGrazie del passaggio, ti auguro una buona notte.
Annamaria