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domenica 5 gennaio 2014

Conseguenze da botti

                        

   Nel precedente post ho parlato della mancata campagna di prevenzione contro i botti di fine anno ed ero giunta alla conclusione che con i problemi seri che abbiamo, forse lo stato non ha avuto il tempo di occuparsene, ma lo ha fatto in ultima giornata ricordando la pericolosità e sequestrando i botti non a norma.    Credevo, e come me tanti altri, che la crisi e la mancanza di soldi tenessero i fanatici dello scoppio facile lontani dai botti, invece no anche quest'anno, nonostante ci sia stato un netto calo rispetto al capodanno del 2012, le conseguenze dei botti restano pesanti. Infatti fra i numerosi feriti, alcuni anche gravi, un bambino ha perso la mano, un altro ha riportato lesioni all'occhio e ustioni al volto e un signore ha subito l'amputazione dell'arto inferiore. Strano come l'ostinazione possa far ignorare che aggravarsi di ulteriori problemi, significhi peggiorare una situazione già precaria e fragile: un bimbo che subisce una mutilazione è un bambino che richiede cure speciali, ossia costi aggiuntivi, lo stesso dicasi per il bambino con la lesione all'occhio e per quell'uomo con la mano amputata, nonché per tutti gli altri feriti. 
   Abbiamo una nazione che stenta a rialzarsi, è come un malato indebolito che sta perdendo le sue difese immunitarie, quel malato non può permettersi nuove infezioni. La gente, nonostante sia disperata economicamente e moralmente, continua a comportarsi come fosse un ragazzino discolo che ignora gli avvertimenti dei genitori. La salute è un bene prezioso ed è con essa che si può combattere contro le avversità: la forza interiore e fisica giunge dalla salute e mai come in questo momento è necessaria. 
   I veri botti li hanno fatti gli aumenti che son scattati dal 1° gennaio, autostrade, bollette e carburanti, tasse in crescita: si stima che per il 2014 si avrà un rincaro di 1400 euro all'anno. Siamo spremuti come limoni che di vitamina C non ne posseggono quasi più, altro che lasciarsi fiaccare da ludici comportamenti ormai andati in pensione: anche il gioco ha i suoi tempi e questo è un tempo in cui non è concesso smarrirsi dietro petardi dannosi che di lieto non hanno nulla. Auguriamoci che il giorno di chiusura alle festività natalizie non faccia riesplodere qualche botto dimenticato!

giovedì 5 gennaio 2012

Apparizione

          

   Le festività natalizie sono al termine: domani si chiude con l'Epifania, solennità dell'apparizione divina. Le strade torneranno alla veste abituale, luminarie e festoni saranno rimossi; così nelle case: i decori, lucine e alberi artificiali e non, verranno riposti nel loro posto abituale. Le festività che stanno per terminare sono a carattere religioso, altri sostengono di origine pagana, in qualunque modo si interpreti, la festività dovrebbe essere un momento di unione pacifica, di convivialità aggregante. Per tanti è stato così, per altri un po' meno, per altri ancora solo disperazione per le condizioni proprie o familiari: se non vi è tranquillità economica o peggio ancora   mancanza di affetti o di salute i giorni di festa acutizzano i problemi. Durante queste giornate non sono mancate le notizie preoccupanti, comunicati imperativi di rigore, "restrizioni-sacrifici", ma non solo: la cronaca nera, ormai all'ordine del giorno, non ha mancato di appesantire i nostri cuori; per ultimo stamani la notizia di un cinese morto con la sua piccoletta di nove mesi, durante una rapina subita mentre rientrava a casa con la moglie; il deceduto portava con sé l'incasso della serata, un onesto lavoratore falciato da gente senza scrupolo, balordi italiani. 
   So bene che la vita è stata sempre difficile, la prepotenza e la supponenza o meglio ancora la mancanza di valori umani hanno portato alle lotte, alle prevaricazioni, alle violenze. Che dire di quella ragazza violentata l'altra notte, mentre attraversava una zona deserta in compagnia del suo fidanzato, non era da sola, per lei domani non ci sarà nessuna festa. Come per la sopravvissuta donna cinese che non ha più una famiglia: le è stata strappata con furore da quattro svitati senz'anima, e chissà quanti altri non potranno festeggiare a causa di usurpatori della vita altrui. Questo è il mondo, finché vi sono problemi che si possono affrontare con l'impegno, con il sacrificio la soluzione emerge, a fatica ma si trova, ma essere mortalmente feriti nell'anima e nel corpo rende la vita un peso, un travaglio difficile. Alcuni hanno trovato consolazione donando uno scopo al loro martirio: si sono prodigati per altri che hanno vissuto la stessa pena, perché nei cuori buoni nasce il seme della solidarietà.
   "Epifania, apparizione divina" - nonostante il male continui a serpeggiare e a seminare zizzania, il bene in sordina continua la sua ascesa perché lui crede a quella luce: sia che spunti da oriente o da occidente, ciò che conta è amare gli altri come vorremmo, amassero noi stessi.