Il matrimonio venne celebrato
in pompa magna, seguì un viaggio di nozze come all'epoca dei fatti non c'era:
un mese all'estero fra sollazzi e scoperte di luoghi mai visti prima dalla
dolce sposina, per un mese lontani dalla normale realtà. Il rientro fu accolto con
clamore da parenti e amici, fu predisposto un ricevimento con festeggiamento
che inorgoglì maggiormente lo sposo: come un pavone mostrava la ruota delle sue
luccicanti piume. Descrisse particolari dei posti visitati, enfatizzava ogni
momento rivolgendo languidi sguardi alla sua mogliettina nella ricerca del suo
assenso, e scivolò nel cattivo gusto di fare accenno ai momenti intimi,
ignorando l'imbarazzo della giovanissima consorte.
Più si atteggiava e più
Marisa lo odiava. Detestava lo sfregamento delle sue mani, le sopracciglia
inarcate, la schiena eretta e sicura, la voce da baritono teatrante, detestava
la sua millanteria che invece aveva conquistato tutto il parentado della sua
miglior amica.
"Lo so che non ti
piaccio." disse un giorno il tipo navigato "Lo so che se potessi, mi
butteresti fuori dalla vita di Giuditta. E sai perché? Tu sei gelosa, tu la
volevi solo per te, eravate una sola anima. Cosa credi che non vi osservavo
quando passeggiavate; eravate sempre mano nella mano, come due innamorate.
Invece lei ha scelto me!"
"Mi fai schifo!"
replicò Marisa "Come ti permetti, sei solo un maligno opportunista. Ma
uscirai allo scoperto! Cosa ne sai delle nostre vite, di come ci lega oltre
all'amicizia la parentela. Siamo cresciute insieme e insieme abbiamo condiviso
ogni cosa. Non mi piacevi, è vero, e non mi piaci, ma per il bene che voglio a
Giuditta non ho condizionato la sua scelta, spero che un giorno non dovrò
pentirmene!
Vi sono persone che sanno conquistarsi la stima con affettata
recitazione e vi sono persone che amano ricevere un trattamento del genere: non
colgono l’insidia, la mancanza di sincerità, il calcolo; è l’ostentazione ad
avere la meglio e in questa gente i loro occhi non scorgono la verità, ma appare
il luccichio dell’apparenza. Per questo motivo Marisa aveva preferito non
esprimere le sue supposizioni, non aveva prove ma solo presentimenti; lei
temeva di perdere l’amicizia di colei che le stava a cuore e tra l'altro temeva di non poter
essere più accolta in quella famiglia della quale ne faceva parte da una vita.
E poi, avrebbe potuto anche sbagliarsi, magari Victor, nonostante tutto,
avrebbe reso felice la giovanissima sposina.
(continua)
chissà se Marisa vedeva giusto o forse si sbagliava.. aspetteremo la prossima puntata con ansia...e speriamo che quella povera sposina non debba soffrire troppo. Buonanotte Annamaria, è molto belo leggerti
RispondiEliminaCara Licia, di macchinazioni è pieno il mondo e l'inesperienza è terreno facile per gli adulatori opportunisti.
EliminaTi ringrazio per aver trovato piacevole la lettura.
A presto
un abbraccio
annamaria