Non c’è mai fine al
dolore: gli occhi lacrimanti dei bimbi vittime delle atrocità dell’uomo
implorano aiuto, implorano pace. Il loro sguardo penetra il cuore: sono occhi
di sofferenza e di condanna per un mondo esacerbato ancora dal potere di
sopraffazione. La religione, sentimento di rispetto per una divinità, alimenta cuori
al servizio del male. Il fanatismo religioso è, purtroppo, un’arma acuminata
per gente invasata che, calpestando ogni diritto umano, assoggetta a sé con
violenza e martirio persone innocenti nate per sbaglio in un posto ove la
sopravvivenza è ancora una sfida.
Gli occhi di quei bimbi conoscono il terrore
del nascondimento, della fuga: molti sono nati sotto le bombe, molti sono
venuti al mondo mentre le loro mamme fuggivano dall’orco cattivo. I fanatici
crudeli alimentano la loro sete di rigidità, di asservimento con il sangue e lo
strazio delle loro vittime; i loro proclami nascono da una credenza esasperata
d'intolleranza verso chi ha idee diverse dalle loro.
Dall’inizio dei
tempi l’uomo ha lottato per la sopravvivenza, ha dovuto difendersi dalle
avversità, lo faceva secondo la sua conoscenza e con i mezzi che la
comprensione gli portava a reperire; man mano l’esperienza ha forgiato le
capacità di intuizione, ha affinato le tecniche, ma ancora non è riuscita a usare
l’intelligenza con rispetto e amore.
Sono dei nostri
giorni le notizie di guerre fratricide che insanguinano i luoghi in cui nacque
la civiltà umana, luoghi in cui le religioni stridono fra loro per differente
scuola di pensiero. Sono dei nostri giorni notizie di barbare uccisioni di bambini appesi a delle croci, il solo pensiero mi stringe il cuore fino allo spasimo. Sono dei nostri giorni notizie di bambini e adulti obbligati a morire e sono dei nostri giorni informazioni di pulizie etniche da parte di dittatori assetati di sangue.
In occidente esiste una condizione di libertà
decisionale: la fede non ci è imposta e ancora la dittatura non ci appartiene, ma la vita anche in un mondo libero
dai fanatismi è oramai una lotta. Crisi economiche la stanno impoverendo, l’uomo è sempre più disperato; per di più, a causa di queste guerre nei paesi extra-comunitari, frotte in fuga cercano riparo in un'Europa esasperata dalla crisi e l'Italia, essendo la porta del Mediterraneo, è l'unico accesso disponibile.
Esiste un ago della bilancia, un oscillatore di valutazione capace d’interagire
positivamente: vari Stati democratici si adoperano per trovare una soluzione
che accordi le fazioni contrastanti e a volte le soluzioni finiscono per essere
armate, e anche qui ci sarebbe da disquisire in quanto le armi producono commercio.
L’età del ferro segnò l’inizio del cambiamento, dell’evoluzione nelle
tecniche di lavorazione, ma caratterizzò anche la fabbricazione di armi nate
per la difesa: l’uomo non è capace di dialogare, ancora oggi la parola non
stabilisce l’intesa.
La Vita dono
meraviglioso in ogni sfaccettatura viene calpestata da credenze esasperate,
follie, dittature, possesso, prevaricazioni, domini, umiliazioni e atrocità che
vanno oltre l’immaginabile. Ma la vita, ancora mistero per chi da sempre ne
studia le origini, è un dono superbo, un dono per cui lottare in armonia e senza
spargimento di sangue: un sorriso ricevuto è ricchezza interiore!
Cara Annamaria, la tua è una riflessione degna di un Eugenio Scalfari.
RispondiEliminaTi abbraccio.
Buongiorno, carissima Ale, troppo buona: non merito così tanto. Ti ringrazio infinitamente e ti auguro una bella e buona giornata.
Eliminacon affetto
annamaria
Un esame lucido dei nostri giorni e non privo di umanità:brava! Io non so più che pensare: ci stiamo accorgendo quanto e come sia fallace e delicatissima la situazione e quanto rischiosa possa essere l'accoglienza di mezzo continente africano alla disperazione. Non siamo preparati ad accoglierli e oggi siamo anche spaventati. Ma con quale coraggio l'Europa può lasciare morire in mare quei disperati? quei bambini?? Io questo coraggio non ce l'ho. Capisco in modo razionale che l'aiuto migliore per tutta questa gente sarebbe quello dato a casa loro, ma in questo non ce la facciamo perchè entrano in gioco interessi e strategie mondiali che non facilmente comprendiamo.
RispondiEliminaLa Religione, di qualsiasi tipo, è (dovrebbe essere) educazione alla vita e al bene, rifugio, sostegno, pace e comprensione. Se invece diventa autoritarismo dittatoriale e incitazione al sangue in nome di una qualsiasi entità suprema, non è più Religione, ma pensiero di morte con facciata per le allodole.
Ciao, una caro saluto
Marirò
Buongiorno, cara Maria Rosaria, ti ringrazio per aver ampliato il mio post. Condivido in toto il tuo pensiero e come te spero che trovino una soluzione a questa crudele uccisione di massa e che i bambini possano vivere nella serenità e non nel terrore.
EliminaBuona giornata, a presto.
un abbraccio
annamaria
Una concezione religiosa dell'esistenza può giungere a considerare come un disvalore la nostra molteplicità e a ritenere auspicabile un ritorno all'unità, che può avvenire solo annullando l'individualità. Ne consegue che la vita dei singoli è ben poca cosa, è irrilevante di fronte ai fini della divinità. Il sacrificio dell'individuo diventa un merito, quello che noi percepiamo come orrore, come crudeltà, è un mezzo lecito per realizzare i fini di dio, che come sappiamo non guarda troppo per il sottile quando scatena uragani e terremoti. La cultura del totalitarismo ateo non ragiona in modo troppo differente, quando sacrifica il singolo, la sua vita, il suo benessere all'ideologia. Siamo noi, in Occidente, ad aver voluto umanizzare la storia, ad aver ritenuto di dover garantire i diritti dei singoli, ad aver sviluppato una religione che, partendo da alcuni accenni già presenti nell'Antico Testamento (almeno dal sacrificio d'Isacco in poi), ha preteso il rispetto della vita del singolo uomo. Ora, come in passato, concezioni del mondo differenti vengono a scontrarsi. Non ce ne dobbiamo stupire. Nemmeno l'Occidente ha sempre manifestato coerenza. Dalla ricerca del martirio dei primi cristiani alla sanguinosa persecuzione degli infedeli e degli eretici, fino al bombardamento a tappeto di Dresda e alla spaventosa strage con armi nucleari in Giappone, non abbiamo proprio di che vantarci. Ora certamente non rimane altro che sostenere i meno fanatici, i più ragionevoli, aiutandoli militarmente, certo, ma anche proponendo strade ideologiche alternative, che abbiano una forza d'attrazione superiore a quella del fondamentalismo e dell'irrazionalità.
RispondiEliminaGli errori commessi dagli occidentali sono molteplici, infatti i terroristi dell'Isis ci chiamano crociati e le crociate sono una brutta pagina della nostra storia. La civiltà ha cambiato le cose, ma non per tutti, comunque i bambini dovrebbero essere risparmiati da questa sete di potere e di conquista. Ora con la diffusione delle notizie siamo spettatori delle macabre uccisioni.
EliminaGrazie infinite per il corposo ed esaustivo commento.
Buona serata, a presto.
annamaria