Ero
il presente innovatore, ora sono il passato da rievocare.
Quando vivevo il presente, ciò che
apparteneva ad altri era per me desueto, non riuscivo a cogliere i progressi e
le evoluzioni precedenti: ero nel cambiamento, nella diversità ed ero fiera di
trovarmi in un’epoca rinnovata per costumi e modi di fare. Vedevo gli altri distanti
e pregni di un cliché che non era il mio, sentivo di possedere informazioni
aggiornate che non abbisognavano di ulteriori chiarimenti: ero nel modernismo.
Ora quel mio passato è ricordato e mi sembra
ieri: non mi pare vero che sia trascorso tanto tempo.
In questo lasso temporale la vita ha fatto
passi da gigante; tanto per restare in tema, ora scrivo nel programma Word,
mentre quando ho cominciato, battevo tasti di una macchina da scrivere scomoda
per le correzioni. Internet è in quasi tutte le case e il computer non è solo
uno strumento operativo negli uffici. Il pc ci aiuta in vari campi, tutto o
quasi si può fare con il computer: prenotare un viaggio, sbrigare una pratica
burocratica, un pagamento, un acquisto, comunicare velocemente in simultanea, conoscere
l’anima gemella. Se pensiamo a qualcosa, lui, lo strumento tecnologico ha la
risposta; infatti, se stiamo per fornire una spiegazione, i giovani rispondono
che l’hanno letto su internet e a quel punto sono loro che offrono dettagliate informazioni,
ci tocca ascoltare e ascoltare: rincresce non essere più protagonisti.
Torna poi il ricordo: anch’io avevo la
spiegazione del momento e mi sentivo fiera di possedere lo scibile dell’ultima
novità; anch’io m’inorgoglivo, quando dimostravo la conoscenza dell’evoluzione;
perché ciò che c’era prima aveva fatto il suo tempo e io rappresentavo la
modernità.
Mi spiace di aver pensato che il mio
presente fosse unico, mi spiace di essermi sentita un gradino avanti, mettendo in ombra chi per me sembrava, avesse percorso il suo tempo. Il fatto è che ogni
epoca ha le sue evoluzioni, io lo sapevo e inconsciamente non lo accettavo per
pura competizione con gli adulti: l’adolescenza e la giovanissima età, povere
d’attenzioni, portano a comportamenti e convinzioni errate.
Sono nel presente e quando vedo immagini del
mio passato che giudicavo al top, riconosco che quel periodo ha permesso ciò
che ora abbiamo, per cui anche quello che esisteva anteriormente, era frutto
del passato che volutamente ignoravo.
Un grazie va per ogni epoca, anello di una
catena senza tempo.
Carissima Annamaria, intanto ben ritrovata...bellissimo questo post, effettivamente anche a me è capitato di "detestare" i giovani per la loro arroganza, salvo poi ricordarmi che anch'io, alla loro età, ero come loro...in più, come se non bastasse, mi rifaccio ancora arrogantemente su chi è più anziano di me (tipo mia madre quando mi chiama per chiedermi come si fa ad inviare un allegato al whatsapp - cosa che ha già fatto un milione di volte-), me lo dico da sola: sono perfida! però hai ragionissima a dire che, senza il "nostro" passato non ci sarebbe "questo" presente così efficace.il punto forse è anche che noi facciamo parte di una generazione che è partita dal mangiadischi ed è arrivata all'I-phone, quindi alla fine credo sia normale che "ci faccia strano" almeno un pò...un abbraccio e a presto!
RispondiEliminaBentrovata, grazie per il bel commento e per aver letto con interesse.
RispondiEliminaA presto e speriamo di far rivivere i blog che sono in caduta libera.
Un abbraccio
Annamaria