mercoledì 4 dicembre 2013

Un grande amore

                                                     
          
   

   S'aggirava da sola per le camere, quanti ricordi, quanti momenti vissuti tra quelle mura che traspiravano ancora di odori e di colori. I ritratti degli avi di suo marito sembravano sfidarla con il loro sguardo altero, lei conosceva a mena dito la storia del loro passato glorioso che non esitava a rinvangare tutte le volte in cui le era chiesto. Anche suo marito ormai apparteneva al passato ed erano anni che l'aveva resa vedova; le erano rimasti i figli, ma essi avevano la loro vita che lei viveva di riflesso. Il panorama del suo paese entrava attraverso la vetrata del soggiorno di quella casa che l'aveva vista giungere sposa, se ci pensava, ricordava ancora l'annuncio imperativo di Armando: "Ho fatto affiggere le pubblicazioni, fra otto giorni ci sposiamo!" L'aveva lasciata di stucco, erano fidanzati da più di dieci anni, ma lei stava troppo bene con i suoi che l'adoravano e comprendevano le sue perplessità.
   Era una ragazzina che frequentava il ginnasio e conobbe Armando alla festa patronale, da quel momento non le dette tregua e lei era felice di essere corteggiata dal ragazzo appartenente alla famiglia più illustre del suo borgo. Lui era anche bello e con le idee chiare, avrebbe ricalcato le orme dei suoi avi, avrebbe restituito dignità al casato: il bisnonno, a causa del vizio del gioco e delle belle donne, aveva dilapidato ogni cosa, erano rimasti a memoria gli stemmi su alcuni palazzotti di vecchia proprietà. Lara aveva preso la maturità, il fidanzamento non l'aveva distolta dai suoi studi, poi partecipò al concorso per l'abilitazione ad insegnante delle elementari, ottenne la cattedra e cominciò ad insegnare con tanta passione, la sua vita era ricca così, i bambini, i genitori e Armando come cornice alla sua esistenza appagata. Lui comprendeva e imputava il fatto che Lara non fosse ancora pronta per il matrimonio a causa della giovane età, mentre lui ne aveva dieci in più ed era divenuto l'unico legale del paese, era stimato e ben considerato, i più avrebbero voluto che si mettesse in politica e che si candidasse come sindaco. 
   "Amore, ormai sei un'adulta già da tempo, sei maggiorenne; siamo fidanzati da dieci anni, io non posso più aspettare, ho trentacinque anni, sono realizzato, forse mi candido come sindaco, perché non ci sposiamo?"
   "Non posso, non posso, se mi vuoi continuiamo così!"
   "Basta, oggi passo dai tuoi, mi dovranno ascoltare questa volta, o mi sposi o ti lascio per sempre!"
   Erano gli anni in cui si convolava a nozze anche in giovane età, quindi il comportamento di lei era inspiegabile, non c'era motivo di tenere in piedi un rapporto privo d'amore, tra l'altro non era stata neanche compromessa: Armando non era mai riuscito a valicare quel muro di moralità e tutto ciò rendeva lei ancora più speciale ai suoi occhi. 
   Si fermò un attimo nei ricordi e sorrise amorevolmente alla foto di suo marito che pareva ricordarle il suo grande amore: non ci aveva pensato due volte a prenderla in sposa nonostante la sua presunta infertilità.
   Lara s'era ammalata di tifo poco dopo la maturità, la febbre alta non calava e l'infezione la tenne a letto per circa un mese, si temette che non potesse farcela: al tempo la guarigione era difficile, la convalescenza fu, infatti, lenta e la ripresa fisica altrettanto. Il medico dopo l'ultimo controllo dichiarò la guarigione con una complicanza ginecologica, Lara non avrebbe avuto figli: il tifo l'aveva resa sterile. I genitori della ragazza non si accontentarono di una diagnosi e sottoposero la figlia a vari consulti, l'ultimo medico fu categorico: "Figli? Ci saranno altre gioie nella vita di questa creatura."
   E Armando che aveva sempre ignorato ogni cosa, quel pomeriggio fu informato sulla verità dai genitori della sua fidanzata.
   "Era questo, solo questo!" esclamò risollevato "Non m'importa, io amo vostra figlia, la mia vita è già ricca così!"
   Fece costruire una casa perfetta per le loro esigenze di coppia, una palazzina prospiciente i monti a nord del paese. Quella prova d'amore non fece esitare più Lara. Si sposarono e sulla coppia aleggiò il sentimento autentico, i figli non erano predominanti. E i figli a dispetto delle previsioni giunsero, dapprima una femmina, poi un'altra ed infine il maschio, tre creature tutte in perfetta salute di mente e corpo che completarono quella già perfetta unione.
   "Vero Armando!" lei rammentava tutte le volte che andava a ritroso nel tempo.
   Lui tenne fede anche alle sue promesse, divenne sindaco e ridette lustro al suo casato: tornarono ad essere la famiglia più stimata del paese. 


10 commenti:

  1. Riesci sempre a commuovermi, cara!
    Un grande abbraccio.

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    1. Grazie infinite, cara Ale, comunque ho cercato di raccontare una storia vera che commosse anche me quando la protagonista me l'ha narrata.
      Ricambio di cuore
      annamaria

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  2. la capacità che hai di creare varie chiavi di lettura è veramente notevole, in questo post albergano diverse metafore... il potere dell'amore di trasformare in forza punti deboli, il bisogno atavico di non percorrere strade in solitudine ma, soprattutto, la volontà di portare aventi un progetto anche se privato di elementi fondamentali come la procreazione.

    Complimenti sinceri Annamaria

    TADS

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    1. Albergano metafore che prendono spunto dalla realtà, caro amico. La protagonista mi ha raccontato la sua storia e io ne sono rimasta colpita a tal punto da pensare di scriverla e gliel'ho anche fatta leggere.
      Ti ringrazio infinitamente per l'elogio che mi onora.
      un affettuoso saluto
      annamaria

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  3. bell'esempio d'amore, se questo sentimento fosse vero, la coppia sarebbe realizzata in quanto tale, unione di anime e di corpi, a prescindere da tutto il resto.
    complimenti.
    un abbraccio

    cri

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    1. Questo sentimento, cara Cristina, è stato autentico, dico è stato perché il lui non c'è più: la vicenda l'ho appresa dalla moglie, io conosco anche la casa che si affaccia sul monte, c'è un bel panorama e ho visto anche i ritratti dei suoi avi.
      Grazie a te per il gratificante giudizio.
      molte affettuosità
      annamaria

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  4. Che bello, sembra una fiaba ed è invece realtà vera. Esistono queste vite, questi amori e quella montagna da scalare che è la vita, se sorretta dalle corde dell'amore, diviene un sentiero più percorribile. Mi è piaciuto il gesto dei genitori di Lara: iniziare a costruire senza menzogne è la prima garanzia di un progetto solido.
    Complimenti per il post. Una bella lettura.
    Un sorriso, ciao.

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    1. Grazie mille, cara Maria Rosaria, faccio tanti complimenti a te per la bella metafora sulla vita.
      Buon inizio settimanale.
      un abbraccio
      annamaria

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  5. Non vedo il vero amore nuziale nella ragazza, mentre è lui che ama davvero,ma la vita li premia entrambi. Un racconto che apre alla speranza contro ogni speranza.

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  6. Che bella storia! e che piacevole lettura! Adoro le storie e questa mi è tanto piaciuta. Brava Annamaria, vedo con piacere che continui a portare avanti il baluardo dell'amore in tutte le sue sfaccettature. Evvai così!
    un salutone! PS: stavolta te lo lascio il mio indirizzo :-)

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