martedì 15 ottobre 2013

Beata incomprensione

                  

   Di cosa si può parlare: sembrerebbe che tutto sia stato affrontato! Il detto e ridetto forse potrebbe non interessare, capita anche a me di trovare un titolo e di pensare che quell'argomento lo si conosca in molte salse. Già! E' un po' come il cibo: se non cambiamo luogo, assaporiamo gli stessi menù ma con la variante della creatività e capacità di legare i sapori. Allora verrebbe da dire che la scrittura, più o meno, è sulla stessa lunghezza d'onda: ha bisogno oltre che di ingredienti giusti, anche di armonia lessicale e di creatività unita all'originalità, a quel pizzico d'ironia pronta a sdrammatizzare e al tempo stesso a valorizzare un evento particolare. Ma la scrittura è anche sentimento, passione, emozione il tutto condotto con un trasporto sempre diverso. Pensateci un po', lo chef appassionato ci mette l'anima e dà valore ai suoi piatti con emozione e passione e lo scrittore vero sente dentro di sé identiche sensazioni che intende trasmettere al suo sconosciuto lettore. 
   Eppure nonostante queste capacità, questa distinzione, c'è chi riesce a catturare l'attenzione e chi invece resta nell'ombra, una sorta di corsia preferenziale per alcuni; come se il trovarsi in un dato momento in un certo posto, porti poi a dar luce al suo operato.    C'è anche chi non ha quella verve che si fa strada da sola, quella sfrontatezza tipica della simpatica faccia da canaglia che punta i riflettori su di sé e sul suo operato. 
   Poi vi è la categoria di coloro che credono di saper preparare un buon piatto e ne hanno anche la convinzione, riescono anche ad imporsi sul mercato: la fortuna vuole che trovino degustatori con assenza di palato, persone abituate da tempo a non saper riconoscere la qualità. 
   Stessa cosa dicasi per quei scrittori privi di talento che pensano di essere dei grandi letterati, ma lo pensano a tal punto che considerano i Grandi, che hanno fatto la storia, degli ermetici abbarbicati alle loro chiusure mentali.  
   L'ignoranza pone dei veli alla comprensione e l'immodestia altrettanto! Non sapersi leggere dentro fa parte di quella mancanza di comprensione, occorre avere orecchie attente alle probabili critiche che da qualunque pulpito giungano, sono sempre costruttive. Forza, la porta è aperta, sono in campo!

6 commenti:

  1. ciao Annamaria,

    questo è un post più complesso di quanto sembri, siamo in fase di transizione letteraria, è in corso una inversione di tendenza e, come tutti i cambiamenti, scalini, trappole e bastonate sono in agguato

    il paragone con i cuochi è azzeccatissimo, tutti cucinano ma pochi sono cucinieri veri. gli scrittori vincenti sono, sembra assurdo ma è così, quelli che non hanno niente da dire e quindi optano per le risposte e non per le proposte, come dovrebbe essere

    diciamo la verità, il livello è veramente scadente, sia in libreria che sul web, troppe parole messe lì per vanità, infatti tutti scrivono ma pochissimi leggono, io mi sono accorto che addirittura c'è chi commenta senza leggere, lo fa sperando di ricevere in cambio una visita più "onesta"

    i blog che "tirano" sono quelli dove si cazzeggia, senza spremersi le meningi più di tanto, questo è un brutto segnale.

    un abbraccio

    TADS

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    1. Però, vi sono quelli come te e allora vale la pena spremersi.

      Condivido in toto il tuo commento, abbiamo crisi economica e letteraria, e poi sentirsi dire che l'Italia è sotto di molti altri Stati in quanto a cultura, che rabbia. Ma scusa e i nostri cervelloni che fuggono, forse quelli li hanno scordati? Comunque è vero si legge poco, pochissimo e si riflette anche poco, è colpa della tecnologia che propone tutto bello e pronto, per cui risposte telegrafiche, messaggini sigle e cretinate varie come accade nei social network. Ma per quei pochi che vi sono occorre continuare: quei pochi potranno dare vita a un campo immenso.

      Ciao, caro amico.
      ricambio l'abbraccio
      annamaria

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  2. Concordo con Tads e applaudo te per questo post molto intelligente!
    Sei in campo? Bene. Ma tu SAI scrivere, SAI suscitare emozioni, SEI brava. Non a caso, vengo sempre volentieri qui. So già in partenza che non mi annoierò.
    Bacioni.

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  3. Grazie infinite, cara Ale, detto da te è un complimento.
    Un abbraccio
    annamaria

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  4. Ciao Annamaria,
    sono stata qui alcune volte, seguendo tuoi commenti da Mimma, da Alessandra e ultimamente da Tads. Non ho lasciato traccia del mio passaggio, forse per pudore, non so.
    Questo post un po' mi imbarazza perchè io non so dove pormi nella blogsfera. Penso in quel grande mucchio di blogger che per caso si sono ritrovati tali senza avere nulla da proporre o da promuovere, senza idee chiare, senza specifiche peculiarità artistiche, culinarie, fotografiche, letterarie, ecc...
    In questi 5 anni di vita da blogger, che ancora mi sorprendono, mi sono imbattuta in blog estremamente superficiali, blog con livello di scrittura molto basso, blog di una noia mortale, blog copia-incolla non dichiarato e via dicendo. Ma ho trovato anche blog molto curati, raffinati, eleganti anche nella veste grafica, blog ben scritti, con elevata capacità comunicativa e di trasmissione delle emozioni, blog di sostanza, che fanno riflettere in vari campi. Ci sono questi blog. Non sono la maggioranza e a volte siamo noi che non sappiamo trovarli o non li riconosciamo per troppa superficialità. Capita anche che alcuni di questi blog siano a cerchio chiuso e non sempre c'è disponibilità verso i nuovi lettori.
    Ma se il web è un campo aperto e libero, quindi in larga parte giustificabile,è in libreria che spesso ci son dolori perchè lì si dovrebbe trovare il meglio, dopo le micidiali selezioni editoriali e i correttori di bozze. Non è così, invece. Altre logiche spesso governano le case editrici e succede che a volte ti emoziona più il racconto di un blogger che il libro di uno scrittore già famoso acquistato in libreria.
    Ciao, a presto
    Maria Rosaria

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  5. Cara Maria Rosaria, mi dici che per pudore non hai lasciato tracce: tu hai tutti i numeri per farlo, scrivi benissimo, poni quesiti intelligenti e il tuo contributo non è mai banale. Ecco come ho scritto a Tads, anche tu sei fra la schiera di quelli per cui val la pena spremersi. La qualità non sempre fa parte della notorietà, tutto dipende da chi governa la barca e se gli editori decidono che quella rotta va perseguita poco importa la destinazione. Ma noi che amiamo scrivere abbiamo la fortuna di questo spazio e possiamo godere di letture che ci piacciono il web è anche questo.
    Grazie per il corposo commento, ti auguro la buonanotte.
    un abbraccio
    annamaria

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