La gratitudine è ancora un sentimento di
riconoscenza, di apprezzamento? Siamo in grado di mostrare un qualunque segno
di affetto, di gratitudine per il bene ricevuto?
L’umanità è imperversata da atti cruenti, da
escalation di violenza volti a minare la stabilità umana: sovvertire l’ordine
per creare il caos e la regressione dei popoli, con conseguente assoggettamento
al di lui orchestratore del machiavellico piano. La sete di potere, il fanatismo religioso, la
mancanza di una Costituzione negli stati islamici destabilizzano la pace, la
quotidiana vita che già arranca fra mille problemi e cerca disperatamente di
trovare un giusto equilibrio. Gli stati in lotta hanno perso di vista ogni
forma di apprezzamento a quei valori e sentimenti che rendono la vita uno
splendido dono. I popoli perseguitati fuggono da quel caos che mettono al primo
posto l’atroce violenza, l’oppressione, l’esaltazione di interpretazioni religiose
errate. L’amore per un’idea religiosa non si manifesta andando contro l’amore
stesso, in quanto la soppressione di un essere umano non è gradito a Colui che
si vorrebbe amare.
Tornando al discorso gratitudine, là dove
esiste carneficina non c’è riconoscenza e non può manifestarsi un qualunque
sentimento di apprezzamento: in quegli animi si coltiva l’odio che sedimenta in
rabbia la quale genera altra violenza. Ma è possibile comunicare con chi ha la
mente impastata da falsi ideali, da concetti atavici fuorvianti? E’ possibile
entrare in quei meandri intellettivi, stabilire una sinapsi che faccia comprendere
la luce della verità?
Occorrerebbe andare a ritroso nel tempo a
quando la religione, la stessa religione, ebbe una spaccatura creando due fazioni
antagoniste, una rivalità e incomprensione che non ha seguito l’evoluzione dei
tempi: la tecnologia ha reso facile architettare i piani, ma non ha fatto
chiarezza in quelle radicate convinzioni.
A tutto questo si è aggiunto il rancore per il subito colonialismo, per il
dominio altrui su terre da depredare delle loro risorse naturali e
l’aggregazione coatta di luoghi un tempo indipendenti. I problemi mai risolti ricadono
su tutti e se ci troviamo ad affrontare una situazione ostica, difficile da gestire,
se viviamo nell’angoscia di possibili ripercussioni, un po’ di domande dovremmo
farcele. Anche noi, con il nostro Credo, affrontammo battaglie sanguinarie che
crearono culti diversi, ma noi dopo abbiamo avuto una marcia in più: la
Costituzione e non la legge esclusiva dell’interpretazione dei testi sacri.
I popoli che scappano lo sanno, quei popoli
perseguitati vivevano un tempo nella pace, nella crescita, nella modernità, nel
progresso, nel benessere. I volti dei fuggitivi manifestano paura, angoscia, terrore,
ma manifestano gioia, gratitudine quando riescono a farsi accogliere e a lasciarsi
alle spalle i promotori della morte.
La gratitudine ha il volto dell’accoglienza
ricevuta, dell’attenzione, della solidarietà, dell’umanità, ecco chi vive situazioni
estreme sa manifestare la gratitudine e lo fa con uno sguardo, con un sorriso,
diversamente da chi vivendo una situazione di normalità non sempre esprime gratitudine
alla vita e a chi si prodiga per essa, come se il dolore aprisse il varco alla
riconoscenza.
ciao Annamaria,
RispondiEliminapost toccante e profondo, ben scritto con l'inchiostro del cuore, la gratitudine è un valore spontaneo, istintivo, un riflesso incondizionato, una spinta benevola dell'animo riconoscente, valori persi, in estinzione cara e stimata amica
Grazie per le gratificanti parole, è sempre un onore trovarti da me.
EliminaBuona giornata
un abbraccio
annamaria
Isabel, semplicemente perfetto!
RispondiEliminaGrazie mille, cara amica.
Eliminacon affetto
annamaria
Buon anno nuovo!!! anche se un po' in ritardo!
RispondiEliminaGrazie, non è mai troppo tardi, ricambio di cuore.
EliminaUn abbraccio
Annamaria
Cara Annamaria, hai assolutamente ragione. Eppure chi chiede di chiudere all'immigrazione non ha tutti i torti. Come è possibile, sembrano due punti di vista antitetici... ma non è così. Il punto è semplicemente il controllo e la prevenzione. Tutti si possono accogliere... se sono persone educate e oneste. Ma chi le controlla? Noi le controlliamo veramente? No. E a farne le spese sono proprio gli immigrati che persone oneste lo sono davvero e che vengono respinte o emarginate per paura e incompetenza. Perché è molto più facile chiudere che filtrare :-(
RispondiEliminawww.wolfghost.com
Condivido il tuo pensiero, ma il punto centrale del mio post è la gratitudine di sa apprezzare, quella ricoscenza fatta di sguardi, spesso manca nei nostri animi combattuti in cose di minor importanza. Per riguarda l'argomento immigrazione andrebbero selezionate le persone, chi ha altri fini non ha diritto al soggiorno da noi. È tutto il sistema a fare acqua. Grazie, buona giornata.
EliminaUn abbraccio
Annamaria
Scusa i refusi, spero si capisca.
EliminaCondivido il tuo pensiero finale, Cara Isabel.
RispondiEliminaGrazie, ti auguro una buona serata.
EliminaUn abbraccio
Annamaria