giovedì 10 maggio 2012

Approccio

       


   Come ho scritto in alcuni commenti, prima non provavo un interesse particolare per la politica e mi rifiutavo di approcciarmi, ora lo sto facendo o perlomeno tento di farlo. 
   La politica è sempre stata per me un argomento tedioso,   un motivo di litigio riservato ai soli uomini: i miei ricordi collegano la politica alle accese discussioni tra i miei parenti maschi. Quando c'erano amene riunioni familiari e il discorso scivolava sulla politica, per le differenti ideologie, udivo urla e scontri verbali piuttosto coloriti, sembrava quasi che fossero sul punto di azzannarsi. Crescendo la mia opinione non è cambiata: quando frequentavo le superiori i miei compagni maschi, che militavano nelle camicie nere, assumevano un atteggiamento torvo e incline al litigio che mi riportava ai discorsi amareggiati e risentiti dei miei parenti nei confronti del Duce.  
   La storia politica è stata attraversata da varie correnti, non so quale sia stata quella giusta, se mai ce ne sia stata una; quello che so è che la nostra Italia che rammendò gli squarci della rovinosa seconda guerra mondiale con impegno e laboriosa voglia di fare, al tempo del recupero e dell'inizio del benessere non conosceva il debito pubblico. I politici del passato non erano tutti degli stinchi di santo, eppure l'Italia crebbe e prosperò. Poi qualcuno invogliò gli italiani a investire il denaro promettendo lauti interessi. In seguito la storia politica è divenuta un teatro con varie rappresentazioni e gli ideali precedenti sono scomparsi, se la vecchia politica mi annoiava perché era per me sinonimo di alterco anche fra consanguinei, dopo mi ha annoiato per le vicende rappresentative che ben conoscete ed ora in maggior parte anch'io. 
   Ebbene,  è da un po' che non faccio a meno di seguire la politica più che altro per capire "loro", gli attori governanti  che con gli accadimenti attuali, dei quali sono i diretti registi, hanno trasformato la scena della nostra amata terra, ormai  vilipesa e oltraggiata, in un campo  incolto che fa fatica a germogliare. 
   La politica un tempo non suscitava in me interesse per i motivi sopra citati, ora cerco di barcamenarmi e tento di dare voce al mio rincrescimento per questo sfacelo. Se noterete delle imprecisioni, sarò ben lieta di leggere i vostri approfondimenti: all'inizio di un percorso non si ha la completa conoscenza e devo dire che molti di voi ne hanno ben donde! E voi che ricordi avete? Com'era il clima politico che respiravate?

22 commenti:

  1. Io respiravo bene non sapevo nulla, ora dice il mio nonno che è sempre stato così...i politici raccontano tante balle e ti fanno pagare tante tasse come chi ti vuole vendere roba marcia e ti frega.
    Dolci soni
    ♥ vany

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    1. Già, cara Vany, si respira bene quando non si conosce la realtà. La politica è fatta di uomini quasi sempre interessati alle loro tasche e non alla patria, tuo nonno ha ragione.
      un bacio e buon weekend
      annamaria

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  2. Annamaria carissima, neanch'io mi sono interessata mai di politica, sono un'esordiente totale. Ho iniziato a farlo, come te, da quando sono precipitati gli eventi, e non perché sia rimasta coinvolta di persona, ma perché tutto il Bel Paese sta cadendo in una voragine. Posso dirti che ho vissuto di stenti nell'infanzia, di aver visto passare di striscio il sessantotto, i terribili anni del terrorismo, ma una situazione così catastrofica, uno sconforto generale così diffuso, non l'ho mai visto. Speriamo che i tecnici, i politici, si ravvedano, si rendano conto in che caos siamo, e agiscano almeno una volta per il bene della nazione. Un grande abbraccio amica cara, Rossella. Scusa se entro come anonima, le ho provate tutte senza ottenere risultati

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    1. Mi dispiace, cara Rossella, che tu abbia incontrato difficoltà nel postare il commento, almeno lo sapessi perché succede?.
      Il clima attuale sta svegliando tutti dal torpore e se tanti come noi si stanno interessando, significa che i botti sono talmente fragorosi da esserne costretti. Anch'io, come te, non abbandono le speranze in un cambiamento: ora se ne parla tanto che qualcosa accadrà di positivo.
      Buon fine settimana.
      un forte abbraccio
      annamaria

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  3. Il mio ricordo della politica è legato a figure come Andreotti, Berlinguer, Almirante e Pertini...figure più o meno serie, più o meno condivisibili ma politici e non teatranti come quelli di oggi. Ah, se ci fossero loro...

    Purtroppo oggi non è più politica, e questo è ciò che dovrebbe emerge dalle trasmissioni tv...chi vogliono prendere in giro?

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    1. Sai, Stefano, anch'io ho gli stessi tuoi ricordi, non mi piaceva la politica, ma quando c'erano loro io li ascoltavo. Qualche mese fa ho rivisto in televisione la moglie di Almirante, che donna, lei raccontava che quando suo marito era già un politico conosciuto, acquistarono la prima casa aprendo un mutuo, mentre oggi godono di altri favori, i politici di un tempo ci rimettevano anche di tasca propria per il bene del Paese.
      Ormai non ci prendono più in giro.

      Grazie, buona domenica.
      affettuosità
      annamaria

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  4. Questo clima è assolutamente irrespirabile! mai provato, nemmeno al tempo "dell'austerity"... spero solo che cambi, perchè rasenta l'asfissia totale...la fiducia nei politici è stata devastante...
    un abbraccio caro, a presto!

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    1. Già, cara Luisa, ci siamo fidati oltre il dovuto. Loro con quei sorrisi ammiccanti hanno carpito la nostra buona fede, ma ormai le loro maschere non ci abbindolano più. Ora abbiamo bisogno di volti diversi che siano in grado di liberare il nostro paese dall'inquinamento devastante e ci diano aria pulita. E' un sogno? Una speranza che dobbiamo continuare a coltivare.
      Grazie, cara Luisa, un bacio.
      annamaria

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  5. Credo che non molti abbiano capito che stiamo attreversando una crisi non confrontabile con quelle, più o meno cicliche, che hanno accompagnato la storia nazionale e mondiale, almeno dal dopoguerra in poi.
    E' una crisi nello stesso tempo economica, ecologica e climatica, demografica, di risorse primarie (energia, acqua), di modello sociale di sviluppo.
    Occuparsi di politica, in una tale drammatica situazione, credo che significhi principalmente ricercare e diffondere gli elementi che possano costruire la transizione verso un nuovo modello sociale, in grado di salvare il cosiddetto homo sapiens dall'estinzione verso cui sembra lanciato a velocità (e voracità) sfrenata.
    A gran parte dei politici sulla scena sembra che la cosa non sia chiara, o non interessi, o, quel che è peggio, non convenga interessarsene.

    Un caro saluto.

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    1. A "loro" conviene non perdere il prestigio del denaro, caro Franz, e della nostra Italia importa ben poco. Ma la gente non ha più il paraocchi, vedi io non m'interessavo dell'argomento politico ed ora lo faccio, perché tutti siamo stanchi di essere presi in giro e siamo stanchi di questo tracollo. Noi l'amiamo la nostra terra, il nostro mondo e desideriamo consegnarlo ai nostri figli, nipoti, ai posteri in una maniera decente e vivibile, desideriamo che torni la vita lavorativa che è l'unica che assicuri dignità all'uomo. Io credo che, come ormai stanno le cose, il cambiamento ci sarà; occorrerà del tempo ma avverrà ed è questa speranza che dobbiamo inculcare ai giovani, il futuro deve avere un motore propulsore di crescita per risorgere dalle ceneri.
      Grazie, ricambio affettuosamente.
      annamaria

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  6. Dalla crisi planetaria che stiamo attraversando (la dimostrazione ad abundantiam che il nero soffio dell'entropia e lo strisciante rischio della barbarie possono essere nascosti un palmo sotto le rutilanti promesse di magnifiche sorti progressive) si esce solo attraverso una (ri)scoperta collettiva del fare politica, che non significa tanto e solo andare a votare esprimendo una delega e men che meno aderire ad un partito cercandone vantaggi immediati ed egoistici (l'annosa logica delle clientele).

    Riscoprire il fare politica (vedi bene che non dico "la politica", che come ci è stata presentata provoca devastanti disturbi gastrointestinali) significa ripartire dalla base. Significa sapere, capire e ricordarsi che siamo cittadini portatori di diritti e non sudditi suggestionabili; che siamo esseri dotati di una corteccia cerebrale che possiede tanti neuroni quante sono le stelle della nostra Galassia, che però non possono collegarsi ciascuna a ciascun'altra mentre i neuroni potenzialmente lo possono; che siamo uomini e donne nati liberi e dignitosi ma spesso resi schiavi e ridicolizzati dalla nostra stessa inerte rassegnazione; che non abbiamo ereditato questa Terra dai nostri padri ma l'abbiamo presa in prestito dai nostri figli.

    Leggerti è sempre un piacere.

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    1. Anche per me leggerti è un piacere: il tuo filosofeggiare è davvero interessante.
      Siamo nati liberi, ma abbiamo avuto bisogno di una guida che organizzasse il tutto, in ogni istituzione vi è un capo, come nella famiglia ed è qui che nascono i problemi. Chi conduce assume un atteggiamento di superiorità, vi è il capo onesto che non ha velleità di dominio e vi è il capo che gode opprimendo e conquistando, nel piccolo il padre padrone, negli enti vari e al governo la situazione è più o meno simile. Il tutto ha portato nei secoli che il tal capo abbia pensato di allargare i suoi orizzonti passando sopra ai cadaveri dei suoi simili: il potere distrugge le menti a danno di chi s'era trovato a fidarsi di quel capo. Se l'uomo fosse stato in grado di gestirsi e di creare una collaborazione trasparente, con il suo prossimo, atta a coordinare il tutto, noi non avremmo avuto questo sfacelo.
      Ma come ho detto e ripeto la gente è stanca, si è liberata dei paraocchi e chiede giustizia.
      Grazie infinite, un saluto domenicale.
      annamaria

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  7. Cara Annamaria, quando ero più giovane mi piaceva interessarmi di politica perché pensavo che si potesse lottare per il cambiamento, ma oggi, a vedere questo teatrino quotidiano fatto da individui lontanissimi da qualsiasi forma di pudore, intelligenza, dignità, mi provoca malesseri fisici insopportabili...
    tra l'altro, giocando a fare gli scrittori di fantascienza, si potrebbe scorgere un gioco ben più grande dietro, fatto da chi costruisce da anni un potere del quale non sappiamo nulla, che la tecnologia sempre più avanzata (vedi anche le scie chimiche sparse senza sosta nei nostri cieli) e l'ignoranza dilagante renderà più semplice, affinché pochi potenti possano gestire non più semplici nazioni, ma l'intero pianeta...
    un abbraccio

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    1. Cara Maria, spero non ci sia in atto questo stravolgimento. Tu hai ragione nell'affermare che i potenti hanno in mente l'assoggettamento delle nazioni, ma il popolo non è ottuso, il popolo si ribella e darà loro filo da torcere. Ecco io non perdo le speranze e anziché farci sopraffare dobbiamo lottare, ognuno con le sue armi; noi lo facciamo con la parola, altri con le indagini, altri con esagitate reazioni: da sempre il mondo ha dovuto combattere il male.
      Grazie, cara, ti auguro un buon proseguimento domenicale.
      un forte abbraccio.
      annamaria

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  8. SFACELO - come bene hai sottolineato - è la parola sintetica e giusta per descrivere l'attuale momento. Non so come ne usciremo. E mi sforzo di non lasciarmi sopraffare da questo pensiero.
    Un abbraccio domenicale molto stretto dalla tua amica grazia.

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    1. Anch'io non mi faccio sopraffare, carissima amica. Se guardiamo alla storia altri sfaceli vi sono stati, ma il popolo poi ce l'ha fatta. Oh, non dico che abbia eguagliato i potenti ma perlomeno è riuscito a non farsi abbattere.

      Io ricambio il tuo abbraccio con infinito affetto.
      annamaria

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  9. AUGURI CARI MAMMA ANNAMARIA!!!

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    1. AUGURI IMMENSI, anche a te, CARISSIMA LUISA!
      GRAZIE!

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  10. Ho sempre pensato alla politica come ad una forma di pensiero e di civiltà...un pensiero al servizio dell'uomo...non uno strumento di potere e ricchezza, un'idea un pò utopistica in questo momento.
    L'uomo è riuscito a distruggere questa forma di pensiero.
    Non riesco a seguire il momento attuale, ne ho una repulsione e mi rendo conto che sono in errore, perchè si dovrebbe invece cercare di capire cosa e perchè...ma pensare a uomini e donne che tradiscono così la vita di un paese, di una nazione, è sconvolgente...la loro dovrebbe essere una specie di missione sociale, non un posto di lucro e clientelismo...rimpiango quasi i discorsi di quando ero bambina, quando in casa si scontravano per le parti politiche, per gli ideali che venivano abbracciati...
    grazie per la riflessione
    buon inizio settimana
    lella

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    1. Sai, cara Lella, rimpiango anch'io quel periodo, si alteravano perché erano convinti di quell'idea, al tempo la patria era al primo posto, era come una fiamma che ardeva. Ora... solo il denaro, le truffe, il come far entrare più tutto nelle loro casse.
      Ti ringrazio: mi è molto piaciuto il tuo incipit "la politica è una forma di pensiero al servizio dell'uomo", peccato quel pensiero scorra ora al servizio del guadagno personale.

      buon inizio settimana anche a te, di vero cuore.
      affettuosità
      annamaria

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  11. La politica è partecipazione. Nulla a che vedere con i teatranti, passati o presenti, che hanno approfittato delle eccessive deleghe della democrazia. La differenza fra i politici di un tempo e quelli attuali è soltanto nella preparazione culturale e specifica, che negli attuali manca quasi sempre, oltre al dovere di essere servitori dello stato.
    Fra i politici storici che qualcuno ha citato c'era qualche infame criminale, che pure - ma questa non è certo un'assoluzione - aveva notevoli doti oratorie.

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    1. Beh, mia cara i criminali ci sono sempre stati, ma erano una minoranza, gli altri sentivano la politica come una missione, cominciavano da giovanissimi a far bottega, proprio come gli artigiani, venivano forgiati, vere fucine politiche che preparava i futuri aspiranti, ora come tu giustamente dici non hanno la stessa preparazione.
      Speriamo che questi teatranti si tolgano di torno al più presto, nel caso ora abbiamo gli occhi ben aperti.

      Grazie, buon proseguimento di giornata.
      un bacione
      annamaria

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