Marilena, dopo aver
indossato il morbido pigiama in pile, scaldò una pizza del giorno prima, se
l’avesse vista sua madre, l’avrebbe investita di rimproveri.
“Non pensi alla tua
salute, non sai mangiare, solo carboidrati e grassi, che modo di rovinarti la
vita!”
“Basta!”urlò tra sé
e sé “Sono da sola e ancora non me ne rendo conto, i miei genitori... è come se
mi vivessero dentro!”
Pose il piatto sul
tavolino del salotto, era stata fortunata: aveva trovato un bell’appartamentino
con una modesta zona living sulla quale si affacciava la camera da letto e un
discreto bagno; una casetta fatta per lei, dove poteva decidere della sua vita
senza subire la volontà dei genitori, per di più era una casa luminosa e
ubicata nella zona semi centrale della città degli innamorati. Si sarebbe innamorata
anche lei, pensò? Tutte le volte che conosceva un ragazzo, dopo i primi
approcci, avvertiva una repulsione e scappava via, non sapeva neanche il perché;
comunque nel luogo dell’amore passionale , lei avrebbe
incontrato l’uomo dei suoi sogni, l’uomo per il quale non sarebbe fuggita e si
sarebbe donata come Giulietta, sicuramente in quel posto c'era un Romeo che
l’attendeva.
Tornò a pensare
alla lettera, stava diventando un chiodo fisso.
'Domani riprenderò quel libro' pensò Un bel romanzo tra l’altro, Madame Bovary, chissà come mai la ragazzina fosse in possesso di un libro non adatto a lei? Una storia che all’epoca fece scalpore per oltraggio alla morale, e sicuramente la risposta va cercata proprio in quella lettura trasgressiva.'
'Domani riprenderò quel libro' pensò Un bel romanzo tra l’altro, Madame Bovary, chissà come mai la ragazzina fosse in possesso di un libro non adatto a lei? Una storia che all’epoca fece scalpore per oltraggio alla morale, e sicuramente la risposta va cercata proprio in quella lettura trasgressiva.'
Custodì la lettera
nel tiretto del cassettone e accese il televisore, stavano dando una fiction
romantica, il suo genere preferito, si ricordò che non aveva chiamato i suoi,
lo fece subito per evitare che le telefonassero mentre faceva dolci sogni: da
quando era lì, dormiva beatamente e le ansie inspiegabili, che non aveva
confessato neanche a sua madre, erano quasi scomparse. La mamma appena sentì la
sua voce andò in brodo di giuggiole e per la contentezza la fece parlare con
Teresa, da loro era appena cominciata la cena.
“Chissà che ti
mangi, lì a Verona? Che c’è di buono, solo il pandoro?” disse la sciocca cugina
invidiosa che avrebbe voluto essere lì al nord da un bel pezzo, se non avesse
sposato Oronzo. “Ma certamente,
vivo unicamente di dolci!” rispose Marilena e poi aggiunse “E mangio anche la
polvere dei libri.” concluse, per sottolineare che le sarebbe piaciuto ricevere,
almeno, una parola augurale per l’incarico assegnatole, lavoro ottenuto dopo
aver superato un concorso di tutto rispetto, e non stupide congetture.
Stava per chiudere
la comunicazione, quando udì la voce di suo padre che le faceva le solite
raccomandazioni; le ricordò anche che era passato un mese da quando era partita
e che sentivano il bisogno di rivederla, per questo motivo sarebbero saliti a
trovarla, visto che non avevano impegni, mentre lei avrebbe dovuto aspettare le
ferie per poter organizzare una visita giù da loro.
“Ma papà, è solo un
mese! Qui va tutto bene, nessuno mi ha morso, sta tranquillo. Io lavoro e nel
tempo libero studio, ho già tutto il piano di studi. Ho conosciuto anche una
brava ragazza pugliese che si trova a Verona, come me, per la specialistica. Ti
dirò di più, quando c’è la lezione nel mio orario di lavoro lei, Mimma, prende
gli appunti per me, ecco perché ho scelto di lavorare part-time alla
biblioteca, unisco l’utile al dilettevole.”
Finalmente poté
dedicarsi alla visione dello sceneggiato, notò che c’era il suo attore
preferito, ah se avesse incontrato un tipo fascinoso come lui, un bel tenebroso
moro dagli occhi verdi! E con questa speranza si addormentò: era stata una
giornata intensa.(continua)
Un racconto delicato, pervaso da un inguaribile romanticismo: si attende un tipo fascinoso, ma il fascino è un serpente di denti e di coda a sonagli. E, poi, alla fine forse ci si ritrova da soli. Sia come sia, altro elemento importante in questo racconto è il rapporto fra genitori e figli: un volta fuori di casa i figli non possono fare a meno di sogliare a chi li ha generati!
RispondiEliminaUn caro saluto
Beppe
Bentornato, Beppe, è un piacere ritrovarti da me. Il romanticismo fa parte della mia narrativa e a causa di una mia disattenzione ti è sfuggito che non è un racconto, questo è il terzo capitolo di una storia più completa, tra l'altro rileggendo ho notato che c'erano anche dei refusi, mi dispiace, occorre sempre rileggere più volte.
EliminaTi ringrazio nuovamente e ti auguro la buonanotte.
Un abbraccio
Annamaria
Ciao Annamaria,
RispondiEliminariprovo stasera a inviarti un saluto e un commento. Ho tentato più volte di farlo ma non sono riuscita perchè blogger non mi ha permesso nessun tipo di profilo perla pubblicazione del commento, nemmeno l'anonimo. Ho anche pensato che yu avessi chiuso i commenti.
Sai, penso che sono molti i genitori che non "cresceranno" mai e che staranno a preoccuparsi se un figlio si copre bene o mangia adeguatamente anche se è alla soglia dei 50 anni :-)
Ciao,
Marirò
Cara, Marirő, non ho chiuso i commenti per me cosa gradita. Ti ringrazio per la lettura e per la presenza da me.
EliminaUn abbraccio
Annamaria