venerdì 4 luglio 2014
Beata pazienza
La pazienza, la tolleranza, l'attesa pacata sono comportamenti tipici di una persona che riesce a discernere le varie situazioni e a darne il giusto peso.
Il frettoloso, l'impulsivo, l'ansioso mal sopportano chi è sempre controllato e sereno, non sapendo che lo sforzo non è sempre facile.
Il paziente lo fa per addolcire l'animo turbolento che gli sta a cuore e anche quando sa di vestire panni stretti, si dice che è questo il suo ruolo: mostrare dolcezza e comprensione.
Il paziente non va su tutte le furie a ogni frangente, non coglie l'impercettibile errore, non si nutre di sospetti infondati, non metabolizza le situazioni, non ama malignare sul prossimo, non fraintende. Egli essendo paziente, ha il tempo di riflettere e analizzare prima di emettere un qualunque verdetto. La persona calma sa cogliere il bello della vita e nonostante le sollecitazioni esterne, comprende che non è l'irritabilità a risolverle o a intimorire chicchessia.
In definitiva queste sono virtù di un animo forte e non di uno fragile e pavido. Occorre coraggio a mostrare pacatezza in un mondo che ha fatto dell'impazienza il suo stile di vita, in un mondo frenetico e aggressivo. La sfrontatezza ci arriva da ogni dove e mantenere la calma è davvero difficile, ma chi vi riesce, saprà come districarsi fra i rovi spinosi e ne uscirà esausto ma incolume, ne uscirà soddisfatto: in definitiva è questa la sua rivincita.
La fretta è una compagna scomoda, basta guardarsi intorno per scorgere quanti corrono smaniosi per giungere primi; quanti s'inalberano senza un valido motivo, quanti per la loro impazienza esasperano gli animi, quanti pretendono di essere giudici insindacabili.
Questo comportamento è tipico di colui che all'apparenza potrebbe sembrare forte, invece è solo un debole arrogante che non riesce a contenersi per dare il giusto valore alle cose.
Buon weekend a tutti e che il sole ci accompagni!
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E' scritto benissimo questo post! :-D Sembra di leggere un estratto di qualche antico libro di saggezza orientale ;-)
RispondiEliminaDevo dire però che, in maniera solo apparantemente discordante con quanto hai scritto, anche le arrabbiature fanno a volte parte del gioco. Una bella arrabbiattura, quando serve, scarica l'adrenalina in eccesso, permette di fare arrivare messaggi chiari a persone che non conoscono altre modalità di ascolto... e guarda che sono tante! Però scrivevo "solo apparente discordante"... perché? Perché in realtà ci sono le arrabbiatture "controllate", ovvero arrabbiature che permettiamo a noi stessi proprio perché ci rendiamo conto che è giusto esprimerle. In realtà dentro di noi siamo molto meno arrabbiati di come diamo a vedere all'esterno, ma se il nostro è un ambiente che non da alcun peso alle persone riflessive... bé, a volte è necessario mostrare un qualche grado di alterazione :-)
www.wolfghost.com
Grazie mille, caro amico, il tuo elogio è davvero gratificante.
EliminaLe arrabbiature servono a scaricarsi, certamente, e come tu giustamente evidenzi vi sono persone che percepiscono sono i toni di voce non pacati, un po' come i bambini, i rimproveri a voce alta giungono prima e fanno effetto. Quindi occorre essere equilibrati, la virtù sta nel mezzo, il famoso proverbio latino vale sempre, solo che in questo post ho voluto dare spazio a quei tolleranti non sempre compresi.
Grazie e buon weekend
annamaria
Dieci e lode, cara Isabel!
RispondiEliminaGrazie mille, troppo buona.
Eliminaun bacio
annamaria
Pazienza, da patire dicevano i latini. Pazienza come dote, virtù, qualità, dicono i moderni sociologi. Una pazienza che sa di sopportazione però non la vedo tanto positiva. diciamo che anche stavolta la verità sta in mezzo, nella giusta misura del saper rimandare, controllare, mitigare le proprie reazioni di fronte all'evento scatenante.
RispondiEliminaBeh, io in molte situazioni di pazienza ne ho sempre avuta pochina, ma col tempo sto migliorando :-)
Buona notte e felice nuova settimana, ciao
Marirò
Fa parte della propria natura, cara Marirò, ad esempio la mia mamma se non parlava entrava in malinconia, infatti si ammalò di depressione, vi sono caratteri molto pazienti che ben sopportano e altri che devono parlare in ogni frangente.
EliminaTi ringrazio e ricambio di cuore.
a presto
annamaria
Quando ero giovane non avevo un filo di pazienza, giudicavo sempre tutti appena aprivano bocca. se lo facevano poi per esprimere un giudizio diverso dal mio, ero una criminale scatenata :-), poi si cresce...ed ora sono io, che spesso cerco di far riflettere gli altri (ad esempio mio marito, per dirne uno) e li prendo un pò in giro quando perdono le staffe o vanno in panico solo perchè "cade una foglia dall'albero"...aspetta, aspetta, dico sempre, prima vedi tutto, poi pensa, poi reagisci! il mondo dovrebbe fare molta più meditazione, cara amica. grazie per averlo ricordato! bacioni!
RispondiEliminaI bollori della gioventù, credo che ci passino un po' tutti a parte chi essendo molto timido non riesce a esternare ciò che prova. La saggezza dell'età, per fortuna arriva; vi sono adulti che, purtroppo, questa saggezza non la conoscono e allora si comportano come tuo marito, e anche il mio, oppure perché la loro natura è fatta così, come se fosse una liberazione difficile da contenere.
EliminaGrazie a te, carissima, per essere passata.
un abbraccio affettuoso
annamaria