domenica 10 maggio 2015

Macchinazione (parte quinta)

                                    

   “Che significa, Victor è stato qui? E perché mai avrebbe lasciato il laccio delle sue scarpe? Non ha senso!”
    “Ascolta, cara amica, non avrei mai voluto che lo sapessi così, ho fatto il possibile per tenertelo nascosto, ma tuo marito una mattina ha tentato di violentarmi e ha colto il momento in cui ero da sola. Il laccio gli è servito per legarmi i polsi delle mani.”
   Giuditta annichilita non riusciva a comprendere, le sembrava che quella non fosse la sua realtà, credeva di vivere un incubo e di risvegliarsi. Osservò l’amica e colse la sua espressione mortificata, per cui non stava raccontando frottole, ma al tempo stesso lei avrebbe messo la mano sul fuoco per suo marito. Non le aveva mai dato modo di dubitare: il suo comportamento era impeccabile e tra l’altro nessuno aveva fatto supposizioni sgradevoli o perlomeno critiche sulla fedeltà di Victor. Allora come doveva comportarsi? si chiese frastornata. Lei per chi doveva propendere, chi avrebbe dovuto salvare o a chi avrebbe dovuto credere?
   Uscì dalla stanza di corsa, richiamò la mamma e i bambini e si congedò frettolosamente, adducendo la scusa dell’appuntamento dal dentista per una visita di controllo. Per strada non dette spiegazioni alla madre che non riusciva a capire, ma non solo, si mostrò infastidita e le fece presente che dovevano tornare a casa e che avevano fatto male a far visita ai loro amici-parenti e ai bambini disse che il loro papà stava per rientrare, non sarebbe stato bello farlo attendere tutto solo.
   Nei giorni successivi spiò il marito, voleva cogliere qualche nota stonata nel suo modo di agire, anche un piccolo segno di apatia sarebbe stato l’input per metterlo con le spalle al muro. Lui non crollò, era sempre amorevole nei confronti della moglie, anzi divenne più affettuoso che mai e a letto carico di passione come mai era stato; pareva quasi che nessun’altra donna l’avesse eccitato come lei, l’avesse appagato come lei che raggiungeva vette di piacere mai provate prima.
   I dubbi pian piano si dileguarono e nella mente di Giuditta nacque l’idea che la sua amica avesse inventato ogni cosa per screditare il marito, in due parole ne era segretamente innamorata e non riuscendo a resistergli aveva pensato bene di allontanarsi e rivelare false accuse su di lui, che se avesse saputo sicuramente avrebbe reagito in malo modo e lei questo non lo voleva, era pur sempre l’amica della sua infanzia, della sua adolescenza e inizio giovinezza, il suo cuore era ancora con lei, nonostante tutto. 
   Pazienza si disse, avrebbe cercato di dimenticarla, avrebbe messo una pietra sopra a tanta maldicenza dettata dall’amore non corrisposto. E il laccio, come giustificava la sua presenza nell’appartamento di Marisa? Ma certo, non poteva aver nessun significato, in quanto di recente ne avevi visti di simili in vendita, una bugia raccontata ad hoc ai genitori inconsapevoli della verità, inconsapevoli del tormento che la loro figlia stesse passando; quindi l’allontanamento era l’unica soluzione: si sarebbero rassegnati e avrebbero voltato pagina, del resto non tutto è eterno e anche le amicizie più salde finiscono. 
   
(continua)

10 commenti:

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    1. Detto da te è tutto dire, grazie!
      affettuosità
      annamaria

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  2. buongiorno Annamaria,
    perdona la mia latitanza, ho dovuto affrontare eventi significativi, adesso sono più tranquillo e quindi riprendo a seguirti, c'è molto da leggere, lo farò al più al più presto ;)
    il tuo blog è per me fonte di purezza intellettuale.

    un abbraccio

    TADS

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    1. Grazie mille, mi mancava il tuo acuto pensiero. Spero che non sia stato qualcosa di grave. Ti auguro ogni bene
      Annamaria

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  3. Passavo per vedere...
    Un abbraccio.

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    1. Grazie, ma sai è un periodo in cui ho tanti impegni e la scrittura va a rilento.
      Un bacio
      annamaria

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  4. ci sono verità difficili da accettare specie se il sentimento annebbia la vista.

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    1. Quanti errori per amore, è proprio come dici.
      Grazie, buona notte anche a te.

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    2. Brava Annamaria. Bellissima pagina ♥

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    3. Grazie, cara, bentrovata.
      con affetto
      annamaria

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